Fiorenzo Magni è morto oggi all’età di 91 anni a Monza. Chiamato il “Leone delle Fiandre” per via delle tre grandi vittorie consecutive in Belgio, dal 1949 al 1951, rivale storico di Fausto Coppi e Gino Bartali, fu considerato il “terzo uomo” del grande ciclismo italiano, fu passista e discesista, professionista dal 1940 al 1956.
Nato a Vaiano in proviancia di Prato il 7 dicembre 1920, ebbe successo nei Giri d’Italia nel 1948, 1951 e 1955 con la famosa fuga con Coppi nella tappa del 1955 da Trento a San Pellegrino. Celebre la foto, testimonianza di quel ciclismo epico, lontano nel tempo ma ancora vivo nella memoria di molti, che lo ritrae mentre stringe un tubolare tra i denti con l’altra estremità legata al manubrio per continuare a correre nonostante una spalla rotta per una caduta.
L’ultima apparizione pubblica di Magni risale a pochi giorni fa, il 12 ottobre nel Salone d’onore del Coni in occasione della presentazione del libro a lui dedicato “Magni il terzo uomo”, scritto dal giornalista Rai Auro Bulbarelli.
Con lui se ne va uno degli ultimi grandi del ciclismo italiano e ora, guardando in cielo, potremo immaginarlo correre con i suoi rivali di sempre Coppi e Bartali, e vederlo sparire tra le nuvole in un’altra delle sue bellissime volate.