
Mario Monti a Concordia
Domenica Mario Monti è arrivato in Emilia. Dopo essere passato per Fossoli e per Carpi, dove ha visitato il campo di concentramento e il Museo del deportato in occasione della Giornata della Memoria , si è poi recato nelle zone colpite dal sisma nella Bassa Modenese.
Una volta a Concordia il premier è stato duramente contestato dai cittadini al grido di “buffone” e con frasi come “vergogna, sei qui solo per la campagna elettorale”. Durante la contestazione sono state lanciate anche delle uova, una delle quali ha raggiunto il sindaco di Camposanto Antonella Baldini colpendola ad un occhio. Successivamente il Premier si è recato a Mirandolo dove è stato nuovamente contestato.
Ora, che Monti venga per la Giornata della Memoria va bene, ci mancherebbe. Che poi però affermi di recarsi in visita nelle zone terremotate per prendere atto dei problemi della ricostruzione tanto perché siamo a poche settimane dalle elezioni è veramente una cosa fastidiosa per noi che il terremoto lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle e che non abbiamo proprio sentito la vicinanza delle istituzioni.

Monti con un sorridente Enrico Campedelli Sindaco di Carpi
Viene da chiedersi se da buon professore non poteva prendere atto dei problemi un po’ prima, quando ad esempio gli chiedevamo la sospensione delle tasse per un tempo ragionevole, oppure quando chiedevamo di dare contributi o esenzioni alle centinaia di imprese messe in ginocchio dal terremoto, o ancora quando gli chiedevamo il 100% per la ricostruzione, richiesta alla fine accontentata (forse) giusto perché siamo in campagna elettorale, se no col piffero che ce la concedevano.
Così dopo tutto quello che è successo non fa certo piacere vedere come quasi nessun telegiornale o programma televisivo abbia avuto la decenza di parlare delle contestazioni al capo del Governo, ma “giustamente” erano tutti impegnati a discutere delle ultime dichiarazioni di Berlusconi che, con tutto rispetto per gli indignados, sono meno importanti del fatto che l’Emilia è stata abbandonata da questo Governo di tecnici e del fatto che tutti i cittadini italiani dovrebbero sapere cosa pensano veramente gli emiliani e quale sia la reale situazione qui in Emilia a diversi mesi dal sisma.

Una signora contesta il premier a Mirandola
Infine, ieri il Presidente del Consiglio ha avuto modo di dichiarare: “Mi aspettavo più fischi”. Mancanza questa per la quale non possiamo che essere dispiaciuti, ma purtroppo i fischi che non sono arrivati probabilmente sono quelli di tante persone che dopo aver perso tutto, ormai hanno perso anche la speranza.
A questo punto cosa dovremo aspettarci? Forse che, da buoni tecnici, in linea con il loro anno di Governo, s’inventeranno una tassa pure sulle uova prodotte in Emilia per rendere più costose le future contestazioni. Magari poi i contestatori non in possesso di un regolare scontrino d’acquisto del prodotto lanciato saranno multati e, se a lanciarle sarà un giovane precario che guadagna meno di seicento euro al mese, il redditometro dirà che non è possibile che si sia potuto permettere uova fresche per usi non culinari.
Ma alla fine, qualunque cosa accadrà in futuro, per ora possiamo solo dire poveri emiliani, abbandonati, presi in giro, che dopo aver perso tutto ora non potranno più permettersi neppure una frittata.