
Franca Meo
Per questa prima poesia della settimana ho scelto per voi “Come abbiamo potuto dimenticare il paradiso?” scritta dalla poetessa e scrittrice Franca Meo nel 1988.
Franca Meo (Treviso, 1939 – Brescia, 1999) dopo essersi laureata in lingue e letterature straniere insegnò per alcuni anni materie artistiche a Mogadiscio in Somalia.
Fu fondatrice e direttrice del Museo della Donna di Villa Mazzucchelli all’interno dei bellissimi Musei Mazzucchelli a Ciliverghe di Mazzano (Brescia) un complesso museale straordinario, pieno di vita e di colori, che offre ai suoi visitatori la possiblità di visitare la Casa Museo Giammaria Mazzucchelli, il Museo della Moda e del Costume e il Museo del Vino e del Cavatappi. Le sue opere sono state tradotte in inglese, francese, tedesco, spagnolo e catalano.

La copertina dell’antologia “Un cuore pulsante nello spazio – A Heart Beating in Space”
Una costante iconica delle sue poesie, come ci fa notare Giovanni Meo Zilio nel suo saggio introduttivo all’antologia pubblicata nel 1997 dal titolo “Un cuore pulsante nello spazio – A Heart Beating in Space” che contiene le poesie scritte dal 1959 al 1993, è la “schiacciante presenza di immagini vegetali e di quelle di luce“. Elementi questi che nel leggere le sue poesie rimangono chiaramente impressi nel lettore che percepisce una forza, una sensibilità e una dolcezza toccante che però non fa sconti all’uomo moderno che ha dimenticato e troppo spesso violentato quella bellezza naturale e quella luce che dovrebbero invece essere protette e custodite come i più preziosi dei doni. Nella prefazione allo stesso volume poi Alison Butcher scrive che “idealismo, è la prima parola che viene in mente leggendo le poesie di Franca Meo“.
La scelta di proporvi “Come abbiamo potuto dimenticare il paradiso?” è dovuta proprio alla speranza che nel leggerla potrete (potremo!) ricordarci che la felicità arriva sempre dall’essenzialità e che forse dovremmo portare la giusta attenzione alla bellezza di questo mondo che come dice Sergio Messina appunto è “bello, benevolo e gratis“, uomo permettendo s’intende.
COME ABBIAMO POTUTO DIMENTICARE IL PARADISO?
Come abbiamo potuto
dimenticare il paradiso?
la purezza dell’aria
e la vita dell’acqua
e lo splendore delle foreste?
Come abbiamo potuto
dimenticare la forza possente della natura
nostro utero caldo e rasserenante
nostra seconda pelle?
Come abbiamo potuto
dimenticare l’armonia
di uomini animali ed elementi
– armonia totale –
e al suo posto costruire
Babeli di ossessioni
e di paure
di nevrosi e di morti
come abbiamo potuto?
E’ sadismo o pazzia
questo stordimento-travisamento
questa autodistruzione?
Un suicidio di massa
senza appelli
senza rimpianti
e senza riscatti
o un grido disperato
per una rinascita?
Come abbiamo potuto dimenticare
il profumo dell’aria
balsamo al nostro respiro
e il sapore del silenzio
sorgente di pensiero e di riposo.
Come abbiamo potuto
infliggerci pugnali
dappertutto
e non sentirne il dolore
lancinante e mortale?
Come abbiamo potuto
terrorizzare gli spazi
e lasciare che il caos
diventasse protagonista
della nostra vita?
Come abbiamo potuto
dimenticare il paradiso?
Franca Meo, 1988
Di seguito l’interpretazione della soprano Carla Domingues