Mons. Francesco Cavina da quando è stato nominato Vescovo della Diocesi di Carpi ha sin da subito dimostrato una vicinanza al territorio, alla gente e alle realtà produttive e sociali che sono il motore della nostra economia. In visita alle imprese in occasione dei riti legati alla Pasqua ha così commentato:
“Lo sapevo già, ma ne ho avuto la conferma andando a visitare una quarantina di realtà socio-produttive per le benedizioni e le messe pasquali: i nostri imprenditori e i loro collaboratori sono di una qualità eccezionale, non si arrendono e fanno di tutto per superare questa drammatica crisi”, ha osservato monsignor Francesco Cavina non appena concluso questei incontri.
Al Vescovo, non sono sfuggiti gli sguardi delle persone che ha incontrato, sguardi perplessi, timorosi e arrabbiati per le non-risposte di uno Stato che pare troppo spesso ignorare la vita reale delle persone, ma nel suo ruolo di guida anche per infondere fiducia si è recato in quelle realtà.
Mons. Cavina ha poi commentato osservando: “L’economia sta facendo la sua parte, adesso è il turno della politica che non può più prendere tempo per dare le necessarie risposte che possono avviare un’auspicata inversione di tendenza. Ma è di qualcosa di più che ha bisogno la nostra società. L’oggi richiede un profondo cambiamento che deve partire da un risveglio etico-morale e dal riappropriarsi della cultura e delle tradizioni di ogni comunità. La risposta alla globalizzazione sta, a mio avviso, nell’essere operatori nel mondo, ma conservando quelle peculiarità del ‘nostro mondo’ che ci caratterizzano in qualità e bellezza. Valori, questi, impossibili da copiare. Il made in Italy è davvero inimitabile solo se garantisce tutto ciò e l’impressione che continuo ad avere, visitando le varie fabbriche della Diocesi, è che il nostro patrimonio produttivo sia davvero unico”.
Parole forti che speriamo la politica comprenda in un momento come questo in cui davvero non si può più aspettare ma bisogna agire al fine di proteggere quell’immenso patrimonio culturale, artigianale e tradizionale che i nostri Padri con tanti sacrifici ci hanno lasciato e che, se valorizzato, basterebbe senza dubbio a rendere l’Italia uno dei paesi con più benessere al mondo.
(Nella foto in alto monsignor Cavina in visita alla Liu·Jo con Marco e Vannis Marchi)