
Manuel Auteri
Questa settimana ho voluto intervistare per voi il cantautore e discografico bolognese Manuel Auteri. Era da un po’ di tempo che volevo fare questa intervista per due ragioni principali, la prima è che ho avuto modo di vedere il lavoro che Manuel fa ogni giorno non solo come artista ma anche come produttore e, in un mondo come quello dello spettacolo troppo spesso dominato da interessi che vanno al di là del talento, vedere una persona metterci sempre entusiasmo e passione non è cosa da poco. La seconda ragione è che ho avuto modo di conoscere Manuel e non esagero se dico che oltre ad essere un ottimo professionista è anche e soprattutto una bella persona. Ma, se queste due ragioni non dovessero sembrarvi sufficienti, leggete l’intervista e ne troverete sicuramente altre…
Manuel tu sei un giovane cantautore, cosa significa per te fare questo lavoro?
Intanto ciao a tutti, ciao Nicola, grazie per avermi chiamato e grazie mille per questa intervista, per me è sempre un piacere parlare un pò delle mie esperienze che ormai alla mia età si stanno accumulando.. quindi togli giovane.. perchè il tempo passa e a 37 anni ormai non sono più proprio un ragazzino. Io penso che fare il cantautore sia come fare il lavoro che da sempre ho sognato..
Intendiamoci oggi mi sento quasi più discografico che cantautore ma il mio dna nasce da inventore, ho sempre avuto la vocazione fin da piccolo di scrivere, di creare musica con la mia chitarra o con il pianoforte. Fare questo mestiere vuol dire sapersi sfogare quando nel proprio intimo si è davanti ad uno strumento.
Fare questo lavoro, inoltre (scrivere per me non è un lavoro, il lavoro vero e proprio è più quello che faccio da discografico, scrivere è più che altro una necessità)vuol dire anche aver realizzato il sogno che avevo sin da piccolo.
Io penso che questo sia una fortuna anche perchè la musica è uno strumento che aiuta le persone e pensare di essere, nel mio piccolo, parte di coloro che aiutano gli altri a stare meglio, mi fa sentire molto responsabile, ma non bisogna mai pensarci troppo… anche quando canti davanti a 15 mila persone!
Qual è il ricordo più bello che hai legato alla tua professione?
Sono tantissimi, più passa il tempo più diventano tanti. Da Sanremo 2009 vissuto con tutto il mio team, agli occhi lucidi del mio socio fratello produttore Renato Droghetti quando abbiamo finito il mio primo singolo nel 2005, fino alle amicizie che grazie alla musica sono nate.
Bello… tutto davvero bello!

Manuel Auteri con Red Ronnie e Ricky Portera
In questi anni hai avuto modo di collaborare con importanti artisti come Ivana Spagna, Iskra Menarini, Ricky Portera, Leandro Barsotti, Gatto Panceri e molti altri. Quanto è stato importante per te poter lavorare con questi artisti?
Direi fondamentale, da ognuno di loro ho imparato qualcosa e grazie a loro sono cresciuto. Se hai dei bravi maestri sarai bravo anche tu e ognuno di loro mi ha insegnato moltissimo, poi negli ultimi anni sto imparando anche dai giovani, da ragazzi che con poca esperienza alle spalle fanno le cose con genuinità e trasmettono vita!
Un altro grandissimo della musica che hai avuto modo di conoscere e frequentare è Vasco Rossi, quanto ha influenzato il tuo modo di fare musica questa amicizia?
Beh Vasco mi ha influenzato nel mio modo di scrivere prima di conoscerlo, lui per me, insieme a Zucchero, è sempre stato un punto di riferimento. Di Vasco mi piace la spontaneità, la semplicità e la simpatia, poi ci siamo conosciuti e vi assicuro che lui è esattamente così e io gli devo indirettamente tutto, se non l’avessi conosciuto oggi non sarei al terzo disco e non avrei creato la SanLucaSound, quindi grazie mille a Vasco che in fondo, va detto, musicalmente sa pochissimo di me perchè in realtà lui mi ha introdotto indirettamente invitandomi un giorno al mare ad andarlo a trovare a Bologna.

Manuel (primo a destra) sul palco dell’Ariston con Paolo Bonolis e gli altri giovani in gara a Sanremo
Nel 2009 sei arrivato tra i dieci finalisti del 59° Festival di Sanremo condotto da Paolo Bonolis per la categoria giovani. Cosa ti ha dato questa esperienza?
Un’esperienza incredibile, davanti a me ho tutto ben evidenziato, perchè un’esperienza vissuta come l’abbiamo vissuta insieme al mio staff non si può dimenticare, è indimenticabile!
I voti, le nottate a sperare di essere tra i dieci, entrarci e salire sul palco, pazzesco! Poi vivere come nessuno tutto il festival lì sul palco anche quando cantavano gli altri, vedere nelle pause Bonolis ripetere le battute (grande professionista!) ed infine un momento indimenticabile quando il grande Lucio Dalla dopo l’esibizione è venuto a salutare tutti noi e io che un pò lo conoscevo gli ho detto “ci vediamo a bologna” lui sorrise, mi strinse la mano e uscì dall’Ariston… che roba eheh!
Da alcuni anni sei diventato anche un produttore discografico fondando l’etichetta San Luca Sound con la quale avete già ottenuto ottimi risultati per i vostri artisti. Quali sono le maggiori difficoltà che hai dovuto affrontare per avviare un’impresa come questa in un settore dominato dalle grandi major?
La SanLucaSound è nata proprio per portarmi a Sanremo. Da lì l’idea di aprire uno studio insieme a Renato Droghetti e ad una struttura di management promozionale anche con Georgia Passuello che è diventata la pedina che mancava all’inizio. I miei fratelli insomma!
Io dico sempre agli artisti di godersi lo studio perchè è la parte più bella, poi quando si entra in promozione si fa la guerra per riuscire a trovare spazi e far capire che non esistono solo gli artisti delle grandi major ma piano piano ci stiamo riuscendo e ci stiamo prendendo le nostre rivincite. Il tempo è nobile, l’ho sempre pensato.
Manuel cosa consiglieresti ad un giovane che sogna di fare il cantautore?
Io consiglio sempre di sognare, ma se un artista emergente indipendente dovesse pensare di mollare tutto e dedicarsi solo a fare il cantautore lo fermerei immediatamente, se invece ha spirito e capisce che soltanto cantare oggi non basta più allora… avanti tutta!
Ultima domanda: quali sono i tuoi progetti il futuro?
Sto lavorando al mio terzo album che uscirà a Settembre, sei il primo a cui lo dico. Il disco si chiamerà COF! ghiaccioli bolognesi che mi ricordano la mia infanzia. E’ un disco che guarda molto al mio passato, vuole focalizzare la mia adolescenza, che ho voluto rivivere. Sarà un disco diverso dai precedenti perchè abbiamo cambiato tutto. Oltre a Renato, sta lavorando alla produzione anche Max Marcolini, arrangiatore di Zucchero.
La sonorità è molto diversa, inoltre io in questi ultimi 4 anni ho scritto molte canzoni differenti da quelle che avevo scritto nei due dischi precedenti, crescendo si cambia e la voglia di andare oltre è sempre più forte. Mentre nei primi due dischi ho avuto molte collaborazioni e co-autori questo è un disco dal punto di vista della scrittura più intimo, infatti quansi tutte le canzoni sono scritte interamente da me. Intendiamoci, io ho sempre cantato canzoni mie, ma in fase di realizzazione, una parola aggiunta, un accordo cambiato, faceva si che alla fine le canzoni fossero scritte in team. Stavolta gli accordi suonati dalla mia chitarra sono riprodotti fedelmente. Anche lo staff di produzione è cambiato, dai mix alla masterizzazione è tutto nuovo. Non per rinnegare il passato ma per avere un disco nuovo in tutti i sensi.
Il primo singolo sta uscendo, tempo qualche giorno (direi il 3 maggio) e sarà in radio con un nuovo video. Il brano si chiama “Scrivilo sul cuore” ma non farti ingannare dal titolo… non è affatto un brano d’amore!