La stagione della Cec si è chiusa ufficialmente con la cena di fine anno a cui hanno preso parte dirigenti, staff e giocatori. Per il presidente Stefano Allorini è stata l’occasione per tracciare un bilancio della stagione sportiva appena conclusa e di fare il punto della situazione sul futuro.
“Dispiace per l’epilogo, ma il campionato è stato comunque estremamente positivo – commenta Allorini – Abbiamo raggiunto i play-off, che erano l’obiettivo iniziale, per il secondo anno di fila, e valorizzato giocatori giovani come Bigarelli, Di Primio e altri del nostro settore giovanile”. La strada della Cec è stata tutta in salita sin da inizio stagione: “Abbiamo dovuto superare anche l’ostacolo del campo di gioco, dovendo giocare a Correggio tutto il girone d’andata: questo ha significato disagi tecnici e costi per le casse della società, anche se va dato atto alla Fipav di aver risparmiato alle società terremotate le tasse di iscrizione e gara”. Ecco, il palasport. Sarà questo il nodo del futuro del volley cittadino: “Purtroppo non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta dalla Provincia riguardo al progetto da noi presentato per l’innalzamento del tetto del PalaFerrari – dice Allorini –. Siamo in continuo contatto con l’Amministrazione comunale, con la quale stiamo analizzando la possibilità di rendere idonea per la A2 la nuova palestra in costruzione presso le nuove scuole di Cibeno. Ma è evidente che se non ci saranno novità a breve dovremo rivedere i nostri obiettivi. La volontà prima è quella di restare a Carpi e quindi se a Carpi non si potrà puntare alla serie A ragioneremo di conseguenza, spostando le nostre energie ancor più sui giovani così da avere eventualmente una base pronta quando tra qualche anno si potrà tornare a parlare di serie A. In questi giorni il ds Michelini ha iniziato i colloqui con i giocatori: vorremmo portare a Carpi giovani talenti per costruire, insieme all’attuale allenatore col suo staff, un gruppo che possa puntare nel giro di tre anni al salto di categoria in linea con la situazione economica generale e le prospettive di avere una struttura idonea che ci possa ospitare”.
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