Il sogno è realtà! Quella lettera che nessuno scaramanticamente pronunciava ora può e deve diventare il tormentone di questa calda estate carpigiana. Ora la palla passa all’amministrazione che dovrà non ripetere gli errori della scorsa estate e apportare quelle urgenti modifiche che consentano al Carpi di giocare la B tra le mura del “Cabassi”.
Lecce lascia un dolce ricordo agli stoici 150 tifosi carpigiani che con vari mezzi (treno, aereo, camper, scooter e macchina) hanno raggiunto e sostenuto dal primo all’ultimo secondo i “leoni” biancorossi verso questa storica e magnifica impresa.
Brini si affida alla stesso “11” di partenza che ha vinto in casa sette giorni prima, mentre Gustinetti alle prese con una vera e propria emergenza vara un 4-3-3, con al centro della difesa l’inedita coppia formata da Ferrario e Giacomazzi con Vanin, De Rose e Bogliacino a fare schermo dietro al tridente formato da Fori Chiricò e Falco. Il “Via del Mare” è uno scenario affascinante e prestigioso che incornicia una promozione da sogno. Un pomeriggio perfetto insomma rovinato dai disordini di fine gara dettati dalla delusione dei pugliesi per la mancata promozione.
Il finale è da cronaca nera: a fine gara infatti i tifosi inferociti invadono il campo tentando di accedere agli spogliatoi, generando risse violentissime con gli steward; la rabbia degli ultrà è cieca: una panchina viene divelta e gettata nel tunnel, mentre si sprecano i vetri in frantumi e le auto incendiate fuori dallo stadio. In arrivo una lunga squalifica per il Via del Mare e molto DASPO per i delinquenti facinorosi, che però ci tengo a precisare non vanno confusi con il civile pubblico leccese.
La partenza è uno shock tremendo per i tifosi del Carpi: dopo soli due minuti scarsi Bogliacino vince un contrasto con Concas, il quale finisce a terra ma l’uruguaiano coniuga l’azione e s’inventa un gran destro dai 30 metri che sorprende Sportiello troppo fuori dai pali. I successivi cinque minuti sono di apnea totale per il Carpi che soffre la veemenza dei padroni di casa agguerriti su tutti i palloni ma è un fuoco di paglia quello salentino. Infatti la prodezza dell’uruguaiano non basta per sbloccare davvero il Lecce e mettere in discesa la partita. I salentini infatti, privati nel riscaldamento anche di Esposito, sostituito da Ferrario con Giacomazzi arretrato in difesa, giocano con addosso la tensione di dover vincere ad ogni costo, e non trovando la via del secondo gol cominciano a calare il ritmo della partita dando respiro al Carpi che lentamente prende le redini del gioco . Al 20’ il palo alla sinistra di Benassi è scosso da una gran botta del generosissimo Pasciuti. Boato di sconforto dei caldissimi e rumorosi tifosi carpigiani che cominciano a vedere gli “spettri”. Il Lecce, tuttavia, dopo un avvio a testa bassa è letteralmente bloccato dalla paura: la squadra di Brini fa ciò che vuole e sfonda soprattutto sulla fascia destra dove Letizia spopola, sostenuto dalla generosità di Concas, instancabile nei suoi consueti scambi di posizione con Pasciuti. Senza il fosforo di Memushaj in mezzo al campo, al Lecce manca il filtro, la squadra è spaccata in due ed il tridente, privo di rifornimenti, sembra giocare una partita a parte. Solo intorno alla mezz’ora i pugliesi provano a scuotersi con un colpo di testa di Foti ben parato da Sportiello. Il finale di tempo è ancora di marca biancorossa: al 43’ Diniz stende Di Gaudio al limite dell’area; Pasciuti pennella una traiettoria perfetta per la testa di Poli che si vede negare la gioia del gol da un super intervento di Benussi.
Nell’intervallo il pubblico del Via del Mare è come spaventato, i cori di inizio partita non ci sono più e si sentono solo i fantastici tifosi del Carpil. L’andamento della partita non è affatto tranquillizzante per i tifosi di casa e nella ripresa il Carpi continua a dominare: in avvio è l’arbitro Ghersini a graziare i giallorossi, sorvolando su una netta trattenuta su Concas, poi è ancora Benassi a salvarsi su colpo di testa di Della Rocca. Il Lecce non riesce proprio a produrre gioco: Sportiello si deve limitare a bloccare in due tempi una punizione di Chiricò. I supplementari paiono inevitabili e nello stadio cala un gelo spettrale; la tensione è palpabile. Dopo un colpo di testa di Gagliolo, alto di poco, due buone occasioni capitano a Concas, che prima non concretizza incredibilmente un assist del mobilissimo Della Rocca e poi non arriva sull’invito del neo entrato Kabine. Proprio quest’ultimo, da poco entrato per Pasciuti, è la mossa tattica indovinata da Brini, che, incoraggiato dal dominio dei suoi, osa ed è premiato: al 34’ è sua la punizione-bomba, procurata dal solito impagabile Totò Di Gaudio, che gela il Via del Mare e fa scoppiare una gioia incontenibile nel settore occupato dai tifosi ospiti. Il finale è concitato ma il Lecce non produce alcun pericolo: Chevanton “pretende” di entrare in campo nonostante la spalla lussata e si prende pure la fascia di capitano, ma il suo contributo alla causa produrrà solo un’ammonizione da frustrazione. Il Carpi gestisce con calma e non rischia più nulla. Dopo sei minuti di recupero, vissuti tra lacrime di incredulità e urla di gioia strozzate in gola il sogno biancorosso è realtà, così come vera è purtroppo l’incivile reazione dei tifosi giallorossi. Meno di un anno dopo il processo-scommesse, il Lecce è alla deriva mentre il Carpi va a festeggiare sotto il settore riservato agli ospiti questa meravigliosa quanto storica promozione in Serie B.
TABELLINO E PAGELLE
Lecce-Carpi 1-1
Marcatori: 1’ Bogliacino; 74’ Kabine
Lecce: Benassi 6.5; Diniz 6 (87’ Bustamante sv), Ferrario 5.5, Giacomazzi 6, Tomi 5 (82’ Chevanton 5); Vanin 5, De Rose 5, Bogliacino 6; Chiricò 6, Falco 5.5 (70’ Fatic 5.5); Foti 4.5. (Bleve, Vinicius, Dar. D’Ambrosio, Malcore). All.: E. Gustinetti 5.
Carpi: Sportiello 6,5; Letizia 8.5, Poli 7.5, Gagliolo 7, Sperotto 7; Papini 8 (88’ Terigi sv), R. Bianco 7.5; Concas 6.5, Pasciuti 7 (64’ Kabine 7.5), Di Gaudio 7 (78’ Potenza 6.5); L. Della Rocca 8. (Trini, Perini, A. Viola, Arma). All.: F. Brini 7.5.
Arbitro: Ghersini (Genova) 6
Ammoniti: Poli, Pasciuti, Foti e Chevanton
SPORTIELLO 6.5: Prende un gol a freddo sotto la gremitissima e rumorosissima curva di casa; un gol che scioglierebbe le convinzioni di qualsiasi portiere, ma lui non perde la concentrazione e cresce col passare della partita dando sicurezza al reparto. Se migliora nella uscite può diventare un portiere di primo livello.
LETIZIA 8.5: E’ il migliore in campo, è sicuramente pronto per palcoscenici importanti; un ragazzo completo che abbina le straordinarie doti atletiche a sublimi qualità tecniche. Se migliora in fase difensiva può veramente farsi notare come uno dei migliori nel suo ruolo anche sul panorama nazionale. Ha margini di miglioramento illimitati.
SPEROTTO 7: E pensare che la Reggiana lo aveva scartato senza pensarci de volte, a ennesima dimostrazione che a Reggio di calcio, almeno al momento ne capiscono pochino… Bravi invece a Carpi, Giuntoli in particolare a credere in lui e a dare fiducia a questo ragazzo serio e professionale che si è messo in luce come uno dei migliori della categoria per quanto riguarda la fascia sinistra difensiva.
GAGLIOLO 7: Ci troviamo ancora a ripetere che è una delle soprese di Brini nei play off. Diventato titolare causa la defezione di Terigi in semifinale col SudTirol, “Ercolino” ha impressionato per dinamismo e qualità atletiche. Nemmeno uno stadio decisamente da palcoscenici superiori come quello di Lecce lo ha intimorito. Per poco come all’andata non sfiora il gol con la palla di poco alta sulla traversa.
POLI 7.5: Nel calcio va di moda il ritornello “le bandiere non esistono più”… Beh in questo caso ci si sbaglia di grosso, Fabrizio lo è!!… è un cuore biancorosso. L’anno scorso le sue lacrime dopo la sconfitta in finale con la Pro Vercelli sono nei ricordi di tutti, quest’anno ha convertito quelle lacrime in gioia sfrenata. Una stagione sontuosa come cardine della difesa; un difensore completo, pronto a palcoscenici di primissimo livello. Non gli manca nulla: ottimi piedi, grande senso della posizione, dominatore assoluto dell’area e anche ottime doti offensive nei calci piazzati. L’obbiettivo sarà quello di trattenerlo a tutti i costi l’anno prossimo; dovrà essere il cardine della difesa del primo Carpi della storia in serie B.
PAPINI 8 (TERIGI SV: entra ad irrobustire la linea difensiva nella fase finale della partita): La stagione è cambiata col suo rientro. Un giocatore indispensabile, due polmoni d’acciaio uniti a una tecnica sopraffina. Consente a Bianco di occuparsi quasi unicamente della fase d’impostazione. Un cuore grande “così”, Romeo è un uomo che potrà farci fare la differenza anche in Serie B. A Lecce da e prende una quantità infinita di calci, ma lui senza proteste sguaiate o scomposte lotta fino alla fine quando stremato lascia il posto a Terigi.
BIANCO 7.5: Che stagione per Raffaele! A Lecce l’ennesima partita perfetta; non sbaglia un pallone, possiede piedi delicati ed eleganti. Ogni pallone che tocca è un fine ricamo che deve solo essere capitalizzato da chi lo riceve. Giganteggia a metà campo e quando ha Papini al suo fianco, ed è sgravato da estenuanti compiti di pressing fa fare la differenza alla squadra.
PASCIUTI 7 : Pasciu è uno degli eroi della vecchia guardia. Arrivato in serie D, ci ha trascinato a ben tre promozioni; professionista encomiabile, abbina qualità tecniche apprezzabilissime a una duttilità rara nel calcio moderno. Nel primo tempo suona la carica spingendo a testa bassa e cogliendo un palo incredibile a Benassi battuto. Capiamo perfettamente perché sia uno dei pupilli del presidente Bonaccini. (KABINE 7.5: è senza dubbio l’uomo play off. Un atleta essenziale non solo per il suo saper essere decisivo ma soprattutto perché straordinario uomo-spogliatoio e generosissimo professionista tutto cuore e corsa. Non a caso è uno degli idoli della Nord. Devastante sui calci piazzati i suoi gol nelle finali di andata e ritorno ci spingono verso il traguardo storico della Serie B)
DI GAUDIO 7: Poco da dire: uno dei prospetti più interessanti della rosa del Carpi. Anche lui è della “vecchia guardia”, arrivato da Castelfranco in serie D, sotto l’ala del direttore Giuntoli che lo ha coccolato è cresciuto fino a diventare un giocatore devastante in fase offensiva abbinando rapidità funambolica di piedi a scatti brucianti e incontenibili se non mediante raddoppi o falli sistematici. Costantemente pericoloso quando tocca palla, si procura la punizione che Kabine trasforma nel 1-1 che da la promozione ai biancorossi. (POTENZA 6.5: entra e alleggerisce la pressione alla difesa con le sue ripartenze fulminanti. )
CONCAS 6.5: “Cico” fa una partita di grande sacrificio. è continuamente provocato dagli avversari, ma lui è un professionista abituato a bolge simili e non si lascia intimorire o condizionare. Sbaglia un gol che poteva cambiare la partita smarcato sul dischetto del rigore da Della Rocca, ma dietro le punte con i suoi inserimenti è devastante. Bravo Brini a collocarlo in quella zona del campo esaltando le sue indiscutibili qualità. Ritrova la B dopo l’esperienza di Varese, è uomo di categoria e se il Carpi riuscirà a trattenerlo la sua esperienza si farà sentire.
DELLA ROCCA 8: E’ un uomo vero oltre che un atleta poderoso che poco ha da spartire con la Lega Pro. Finalmente si riaffaccia a palcoscenici che gli competono, e, con tre anni di contratto sarà il nostro Bomber e punto di riferimento anche l’anno prossimo in serie cadetta. Da lacrime e applausi quando verso la fine della partita per 30 secondi difende caparbiamente palla sulla bandierina del corner attaccato da ben cinque avversari che non gli risparmiano calci e gomitate. E’ la nostra punta di diamante e in B ci potrà far sognare…
BRINI 7.5: Uomo burbero all’apparenza, imperscrutabile, duro col mondo ma padre protettivo con i suoi ragazzi che ha sempre difeso fin dalla conferenza d’insediamento cinque mesi orsono. Personaggio di calcio vero, fa del lavoro e della dedizione alla causa le sue qualità migliori. Mai un eccesso o una frase fuori luogo, glaciale infonde sicurezza ai propri atleti. Reinventa questo Carpi e con il suo 4-2-3-1, regala al pubblico carpigiano bel gioco e un’identità ben precisa. Salerno lo corteggia, Carpi gli chiede di rimanere a guidare i ragazzi in serie B. Comunque vada non si può far altro che ringraziare questo allenatore (scusatemi il termine) con le palle.