Una bambina solitaria, che amava rifugiarsi in un mondo a parte. Un mondo, il nostro, che non le è mai bastato nel riuscire ad esprimere tutta sè stessa. In questa sua costante irrequietezza ha iniziato a scivere; inizialmente sul diario segreto, poi dedicandosi alla poesia e a piccoli racconti fino ad arrivare alla pubblicazione del suo primo romanzo “Non c’è pace tra i mattoni”. Lei è Dagmar Dafne Rebecca D’Angelo, carpigiana, 29 anni. Attraverso il suo romanzo cerca di far emergere una profonda critica a schemi mentali prestabiliti e ci parla di emarginazione, omologazione e differenze sociali.
Dafne, partiamo dal titolo: perchè “Non c’è pace tra i mattoni”?
Con i mattoni intendevo riferirmi a due cose: innanzitutto creare un rimando alla splendida pavimentazione di Piazza Martiri, lastricata con piccoli mattoni. Al contempo mi riferisco alla pesantezza del cammino di chi, non essendo nato con le caratteristiche che vanno di moda oggigiorno, deve farsi strada nel difficile percorso della vita con le proprie qualità e non con quelle degli altri. Ciò comporta un peso non indifferente, come dover trasportare sulla schiena una pila di mattoni.
E’ un po’ la storia di tanti ragazzi di oggi che non vogliono aderire a schemi pre-impostati, ma vogliono crearsi la propria strada.
I protagonisti della vicenda sono Manu, ragazzo introverso e fuori moda; Megan, ragazza integrata ed esteticamente accettata; infine Viola, ragazza meno appetente da un punto di vista fisico, ma interiormente interessante. Ciò che mi premeva far emergere è che tutti noi siamo vittime di questo sistema, nessuno escluso.
In molte parti del romanzo sembri criticare più di tutti i “fighetti” di turno
Nel mio romanzo è presente una critica alle persone inserite e “vincenti”, ma sottolineo anche come, allo stesso modo, chi non è racchiuso in questa categoria sia parimenti vittima dei condizionamenti sociali.
Liberi dunque di essere chi vogliamo…
Schemi pre-impostati possono minare in maniera incisiva le sfere della nostra vita che, invece, dovrebbero essere inattaccabili, quali amore e amicizia. In un mondo pieno di obblighi e regole da rispettare, dovrebbe esserci una certa libertà di scelta, perlomeno per quanto riguarda i sentimenti. Invece, oramai, siamo talmente bombardati da mass-media e quant’altro da non riuscire più a essere liberi di stare con chi ci piace, nel disperato bisogno di piacere agli altri e non a noi stessi.
Com’è la Carpi che fa da sfondo al tuo libro? Reale o ideale?
La Carpi che descrivo è quella della mia adolescenza. E’ la cittadina pianeggiante che ha al suo centro una delle più belle piazze d’Italia, ma soprattutto è quel micro-cosmo al cui interno si diramano fenomenologie che poi si ripercuotono sul macro-cosmo. Nulla di avveniristico né tantomeno di fantascientifico, soltanto pura realtà che, come diceva Pirandello, spesso, “supera la fantasia”. Tanti ragazzi carpigiani che l’hanno letto hanno sostenuto di essersi ritrovato e di aver, qua e là, sorriso come se rivedessero certe scene da loro vissute.
E’ stato difficile trovare una casa editrice che pubblicasse il tuo libro?
Ci tengo a dire una cosa. Il libro è stato pubblicato dalla piccola casa editrice marchigiana “Montag”. Ciò che mi ha spinto ad accettare la proposta di contratto è stato il fatto di aver la possibilità di non dover pagare per essere pubblicata. Il pegno di pubblicare con una casa Editrice non grande è, però, quello di non avere aiuti per quanto riguarda la distribuzione. Ciò significa che devo darmi da fare da sola per pubblicizzare il mio operato e non è semplice, poichè io amo scrivere ma non promuovermi!
Perché scrivere oggi, soprattutto tra i giovani, è così importante secondo te?
Rispondo alla tua domanda con le parole di una poetessa che amo molto,Wislawa Szymborska.
“Dimenticano che la vita non è qui.
Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
Un batter d’occhio durerà quanto dico io,
si lascerà dividere in piccole eternità
piene di pallottole fermate in volo.
(…)
Scrivere è come essere il personale Dio di un proprio mondo privato, il regista segreto e indiscusso di ciò che accade. Scrivere è avere le redini della situazione, il coltello dalla parte del manico, quel coltello che nella vita di tutti i giorni, difficilmente si può avere.
Il romanzo “Non c’è pace tra i mattoni è disponibile presso la Libreria Mondadori di Carpi, sul sito della stessa casa editrice www.montag.com (senza alcuna spesa di spedizione) e su altri siti quali www.ibs.it, www.inmondadori.com; www.libreriauniversitaria.it