Il “miracolo” è avvenuto durante un’intervista del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera che a Radio 24, rispondendo ad una domanda di Giovanni Minoli che gli chiedeva se, come detto dal vice ministro dell’Economia Stefano Fassina qualche tempo fa esistesse anche un’evasione di sopravvivenza, ha risposto: “Penso di sì, ma non so bene, non essendo evasore”.
La risposta, pur mantenendo sempre quel retrogusto cinico e spocchioso, è comunque un bel passo avanti per il sistema dell’Agenzia delle Entrate rappresentato da Befera, sistema che si chiaro non è responsabilità del direttore ma della politica che lo ha creato.
Ovviamente per non rischiare di apparire oltremodo ragionevole Befera ha subito aggiunto che “l’evasore sia un parassita della società è un dato di fatto”.
Insomma quando si dice meglio tardi che mai… Anche se qui la “presa di coscienza” non deve arrivare dai singoli ma dallo Stato che deve agire in modo tale da mettere i cittadini nelle condizioni di poter pagare e non nella necessità di dover evadere.
Ma ad oggi, dispiace ancora dirlo, il primo parassita della società è proprio il nostro Stato e, troppo spesso, chi lo rappresenta.
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