A Rio Saliceto (RE) la Scuola elementare Anna Frank ha deciso di sospendere la visita alla mostra allestita in memoria di Rolando Rivi, il seminarista 14enne ucciso dai partigiani comunisti nel ’45.
A far scaturire questa decisione la protesta di alcuni genitori locali che avrebbero espresso la propria contrarietà all’iniziativa definendo la mostra offensiva nei confronti della resistenza. Così la dirigente scolastica, anziché difendere il valore educativo della visita, avrebbe deciso di sospendere la visita degli studenti.
Ora è inutile star qui a ricordare quanto ostracismo sia stato fatto, da parte di partiti e associazioni varie, per impedire in questi anni l’intitolazione di spazi pubblici a Rolando Rivi, ed è inutile tentare di spiegare le ragioni per cui questo atteggiamento sia privo di ogni giustificazione ragionevolmente comprensibile.
Quello che mi viene da dire però è che chi parla di memoria non può permettersi il lusso di dimenticare quando è comodo farlo; chi parla di giustizia non può restare freddo davanti ad una storia del genere, infangando con il disprezzo il ricordo di chi pagò con la vita la mancanza di giustizia perpetrata da degli assassini che in questo caso si, furono dei partigiani comunisti.
Mi viene da dire che chi dice di credere nel valore della libertà non può essere così legato a catene ideologiche al punto da non riuscire ad avere nemmeno un minimo sentimento di pietà verso un ragazzino, trucidato in un bosco dopo giorni di sevizie, con la sola colpa di credere in un Dio che stava in cielo anziché ad Est.
Purtroppo sono domande a cui non so rispondere, posso solo provare un senso di pietà di fronte a tanta mancanza di umanità, sperando che, prima o poi, questo Paese riesca una volta per tutte a far pace con la propria storia, certo che solo allora avremo davvero onorato tutti i nostri morti.
8 Comments
Parole sante Marco sarebbe interessante sapere cosa hanno da dire su questa storia schifosa tutti quei giovani dell’anpi di carpi che stanno sempre a farsi vedere in giro peggio del prezzemolo
La pretesa piu’ settaria e’ quella di discriminare le memorie . Il bello e’ che sono spesso le organizzazioni “antifasciste” e resistenziali a lamentare la scarsa attenzione dei giovani per la memoria della storia recente. La memoria pero’ per questi signori dovrebbe essere ……a schacchi: apertissima su alcuni fatti, rigidamente chiusa su altri. Inutile invocare coerenza. I genitori dei bambini che trovano ingiusto discriminare il giovanissimo martire Rolando Rivi devono trovare il coraggio di protestare.
Pazzesco. Questa di rio non la sapevo. … mamma mia dove viviamo…
Terribile… del resto i partigiani quanti ne hanno ammazzati in questa zona anche finita la guerra…
Non siamo stati noi a cominciare ! in chiave moderna fate tutto facile
ma allora non lo era , offendete pure ma occhio che prima o poi di
corriere fantasma ce ne può scappare un ‘altra !!!!!!!! e se non capite
documentatevi , un saluto dal triangolo della morte
La storia è storia e certe verità fanno male ancora a qualcuno, ma tempo al tempo e la storia avrà la sua rivincita!!!!
vergognosi compagni! negazionisti, volgari violenti incapaci di ammettere le nefandezze commesse.
Alcune persone non vogliono far uscire la verità la memoria neanche di queste nefandezze vanno ammesse!
Non scrivere cazzate, perché ,oggi se sei libero di scriverle , lo devi unicamente ai partigiani, belinone che non sei altro.