“Ancora una volta Paolo Uggè, presidente di Unatras, sorprende tutti noi della CNA-Fita che a quel coordinamento partecipiamo convinti che così si possa meglio rappresentare l’interesse dell’autotrasporto. Per una volta infatti che quell’interesse coincide con quello dell’intero sistema produttivo, oltre che dell’utenza stradale in generale, è difficile comprendere perché Uggè, dalle colonne de “Il Giornale” di oggi e in ogni altra comunicazione, si preoccupi di quanto e come si discute il tema degli aumenti dei pedaggi, di come i concessionari autostradali possano sobbarcarsi l’onere di alcuni sconti o addirittura di come, sempre per questi ultimi, sia magari opportuno allungare i tempi delle loro concessioni.
E’ urgente chiarire invece che in Unatras, come in CNA-Fita, sul tema pedaggi, siamo convinti che più se ne discute e meglio è, fermo restando che da nessuna parte è stata mai paventata l’ipotesi che il costo degli abbonamenti, proposto dal Ministro Lupi, potesse in qualche modo ricadere sull’autotrasporto. Differentemente è stato ipotizzato l’esatto contrario, farlo pagare ai concessionari.
Altro tema su cui Uggè, inspiegabilmente, contribuisce lui a fare confusione è quello relativo ad una soglia massima (il 13%) di sconto consentita dall’Europa per la grande utenza oltre la quale non sarebbe, per lui, possibile aggiungere alcunché. Mai argomento fu più falso e men che meno discusso in Unatras perché lì invece si è deciso che è giunto il momento di affrontare, direttamente con il fornitore autostradale, la possibilità di un accordo tra privati per ulteriori sconti. In aggiunta poi ci si è confrontati anche sull’eventualità di poterli garantire al casello.
Una cosa sono gli incentivi pubblici, altro è invece il tema di sconti conconcordati tra utenti-clienti e fornitori. La prassi di stabilire tali sconti aggiuntivi rispetto ad eventuali incentivi pubblici è possibile oltre che consolidata. Ne è un esempio quanto accade tra armatori ed autotrasportatori sulle linee navali che usufruiscono dell’Ecobonus, dove in aggiunta viene concordato uno sconto in base al traffico garantito.
Questo è quanto accade in CNA-Fita come in Fai-Conftrasporto attraverso le strutture di servizio o più direttamente con i grandi clienti.
Il punto non è quindi preoccuparsi, come fa Uggè, se i “poveri” concessionari autostradali siano in grado di sostenere quanto accade altrove nel mercato generalmente riconosciuto, quanto invece riportare gli stessi concessionari all’interno delle logiche e delle prassi di quel mercato.
Su quanto da me sostenuto in questa lettera fa fede inoltre la stessa nota stampa di Unatras fatta subito dopo l’ultima presidenza oltre alla stessa lettera che il coordinamento ha indirizzato ad Aiscat e al suo presidente, Fabrizio Palenzona, per richiedere proprio la disponibilità al confronto. Se Uggè non è in linea con quanto deciso in Unatras lo dica chiaramente, ma non contribuisca a fare confusione su temi così cruciali per le imprese del settore.
Dopo gli ultimi aumenti è chiaro che l’autotrasporto non può sostenere quanto concesso dal Governo ai concessionari e che questi debbono invece permetterci di recuperare direttamente quegli aumenti scandalosi. Uggè con chi sta? Con noi o con loro?
La lobby dei concessionari è forte a sufficienza per condizionare molto nel nostro Paese, ma l’autotrasporto artigiano non può certo far credere che questo accada anche nel coordinamento unitario della categoria. Gli sconti, caro Uggè, li danno i petrolieri, gli armatori e ora, a nostro avviso, è giunto il momento che li diano anche i concessionari autostradali.
Non sviare il discorso altrove e non pensare che si possa utilizzare l’autotrasporto per far allungare la durata delle concessioni, preoccupati invece, come presidente di Unatras, di rappresentarci come vogliamo sia fatto.”
Cinzia Franchini
Presidente nazionale CNA-Fita
Roma, 20-01-2014