CARPI- Diventa molto difficile trovare la forza per commentare lucidamente una sconfitta per 0-3 fra le mura “amiche”, tuttavia qualcosa di positivo nella prestazione di ieri c’è. Sicuramente il primo tempo lasciava presagire tutto un altro epilogo mentre invece nella ripresa senza alcuna spiegazione la squadra di Vecchi si è eclissata e ha lasciato colpevolmente campo alla rinvigorita squadra ospite, per poi scomparire del tutto dopo il vantaggio di Lucioni. La ripresa ha evidenziato la preoccupante fragilità mentale figlia probabilmente dell’ansia legata al non riuscire a vincere fra le mura amiche. Vincere comunque non è l’unico problema poichè il Carpi nella classifica delle reti segnate in casa è malinconicamente ultima in classifica. Parlavamo di notizie positive,; sicuramente è buono poter giocare e quindi rifarsi già Martedì con il recupero contro il Padova a Modena, e in questo periodo fa quasi tirare un sospiro di sollievo saper di non giocare al “Cabassi”… ma anche per quello è in arrivo la soluzione… spirituale.
TABELLINO
CARPI (4-1-4-1): Colombi 5,5; Letizia 6, Gagliolo 6, Pesoli 5, Pasciuti 5.5; Porcari 5,5; Concas 5, Lollo 6 (61′ Memushaj 6), Di Gaudio 6 (79′ Acosty 6), Sgrigna 5.5 (70′ Mbakogu 6); Ardemagni 5,5. A disp.: Kovacsik, Legati, Sperotto, Bertoni, Bianco, De Vitis. All.: Vecchi
REGGINA (4-1-4-1): Pigliacelli 7,5; Maicon 6, Adejo 6,5, Lucioni 7, Foglio 6; Strasser 6,5; Sbaffo 6.5, Dall’Oglio 6, Pambou 6,5 (83′ Di Lorenzo sv), Dumitru 5,5 (74′ Fischnaller 6); Di Michele 6,5 (84′ Gerardi sv). A disp.: Zandrini, Contessa, Coppolaro, Frascatore, Ipsa. All.: Gagliardi
Marcatori: 63′ Lucioni, 69′ Sbaffo, 80′ Di Michele
Arbitro: Baracani (Firenze)
Ammoniti: Strasser (R)
PAGELLE
COLOMBI 5.5: Incolpevole sul secondo e sul terzo gol, poteva forse uscire sulla punizione di Foglio dalla quale scaturirà dopo un fortunoso rimpallo la conclusione vincente di Lucioni. Sicuramente non imputabile a lui comunque la sconfitta il problemi del Carpi anti Reggina sono stati altri.
LETIZIA 6: Uno dei pochi a salvarsi della difesa carpigiana. Dalla sua parte Pambou e Foglio non pungono più di tanto e si propone specialmente nel primo tempo con buona frequenza anche in zona d’attacco. dai suoi cross arrivano i pericoli aerei peggiori per la retroguardia amaranto. Tuttavia non crossa quasi mai dal fondo ma si “accontenta” di crossare sempre dalla trequarti. In questo modo anche le traiettorie migliori doventano più difficilmente attaccabili dalle punte biancorosse.
PESOLI 5: Grave, molto grave l’errore di valutazione che lo porta a lasciar scattare sul filo del fuorigioco l’esperto Di Michele nell’azione conclusasi con il terzo gol. Per il resto lavoro molto vicino allo zero nel primo tempo mentre nella ripresa va in affanno, come poi tutto il reparto sui continui attacchi calabresi.
GAGLIOLO 6: Incolpevole sulle tre reti, tuttavia continuiamo a rimanere dell’idea che schierato sulla sinistra renda al meglio.
PASCIUTI 5.5: Colpevole sul secondo gol, quando si fa saltare da Sbaffo che poi concluderà con una bordata a girare che si insaccherà nel palo più lontano della porta difesa da Colombi.
PORCARI 5.5: Primo tempo sugli scudi. lotta, dirige le operazioni, e conclude con frequenza e in un caso anche con precisione verso la porta di Pigliacelli. Nella ripresa cala come tutti i suoi compagni, solamente che da un giocatore esperto come lui e con il suo carisma ci si aspetterebbe che in quelle occasioni avesse più grinta e trascinasse i meno smaliziati compagni di squadra.
LOLLO 6: Resta il perno fondamentale di centrocampo; non è un caso comunque che i gol siano arrivati dopo la sua uscita dal campo. La sua duttilità tattica, unita alla grande grinta e dinamismo ne fanno un giocatore essenziale per gli equilibri tattici della squadra. ( Dal 61′ MEMUSHAJ 5.5: probabilmente stanco per l’impegno con la nazionale di metà settimana non incide mai nonostante abbia una buona mezzora di gioco a disposizione )
CONCAS 5: “Cico” è l’emblema del Carpi di quest’anno. Letale e sempre positivo lontano da Carpi, involuto fra le mura amiche. Una metamorfosi inspiegabile, che tuttavia penalizza la squadra poichè nella ripresa davvero non incide mai. Ritenuto fondamentale per la sua capacità di fare bene le due fasi, al “Cabassi”, non dimostrandosi incisivo come in trasferta, si potrebbe optare per soluzioni diverse come ad esempio Acosty.
DI GAUDIO 6: Il suo voto va diviso in due. Da 7 abbondante nella prima frazione di gioco dove ingaggia uno spettacolare duello con il giovane portiere della Reggina scuola Roma Pigliacelli. Esalta i gremiti spalti del Cabassi con colpi rapidi e altamente spettacolari. tuttavia le quattro palle gol avute sui piedi (per la verità create dall’ funambolico esterno palermitano) e non sfruttate nella prima frazione devono aver influito negativamente a livello psicologico sul suo rendimento nella ripresa. Seconda frazione per l’appunto abulica nella quale non riuscirà più a rendersi pericoloso dalle parti di Pigliacelli. (Dal 79′ ACOSTY 6: dal suo ingresso il Carpi, nonostante il risultato pesantemente compromesso, cambia ritmo e crea due palle gol non sfruttate proprio dall’esterno di proprietà del Chievo)
SGRIGNA 5.5: Primo tempo buono nel quale va vicinissimo al gol direttamente su punizione. Poi il calo e la contemporanea crescita di un atteggiamento di indolenza anche rivolta verso i compagni di squadra. E’ oggettivamente l’unico giocatore nel Carpi con una qualità di tocco di palla superiore, tuttavia ciò non toglie che anche per questo motivo e soprattutto per l’esperienza maturata in anni di carriera ad alti livelli dovrebbe essere il trascinatore della squadra e invece non lo è. ( Dal 70′ MBAKOGU 5.5: Entra quando ormai le reti di svantaggio sono due e complice una Reggina arroccata tutta nella propria area non riesce a creare grattacapi a Pigliacelli. )
ARDEMAGNI 5.5: Partita no per l’ariete carpigiano. Qualche imprecisione sotto pèorta di troppo specialmente nel primo tempo e poi è protagonista sfortunato del rimpallo in area, sulla punizione di Foglio, che genera il vantaggio di Lucioni.
MISTER VECCHI: Bravo allenatore si, ma deve comunque dimostrare di avere la capacità di agire anche sulla psiche dei propri uomini che hanno dimostrato in più di un’occasione di seguirlo e stimarlo. Troppa infatti la fragilità dei suoi in casa con ogni probabilità dovuta all’ossessione del centrare questa prima benedetta vittoria casalinga. Gli viene chiesto di osare qualcosina in più in casa e lui non si tira indietro lanciando dal primo minuto una punta di ruolo più tre giocatori a supporto. Tuttavia il risultato non si vede e anzi come ormai troppo spesso accade la sua squadra viene punita su calcio piazzato. Ora deve avere in queste poche ore che o separano dal recupero del “Braglia” contro il Padova la capacità di agire sulle motivazioni dei suoi ragazzi e andare a centrare una vittoria che allontanerebbe per l’ennesima volta i dubbi sulla sua panchina.