Siamo alla diciottesima tappa, che segnerà l’inizio del secondo trittico terribile dopo quello a cui si assisterà tra la quattordicesima e la sedicesima tappa. Al termine di questo secondo terzetto di tappe terribili si saprà chi sarà il vincitore del Giro mancando dopo solo la passerella finale dell’ultima tappa. Partenza da Belluno e arrivo al rifugio Panarotta per 171 km. Tre saranno i Gpm tutti impegnativi affrontare, passo San Pellegrino, passo del Redebus e rifugio Panarotta. I primi 36,4 km saranno abbastanza semplici anche se in leggera salita e serviranno a scaldare il “motore” prima dell’inizio della prima ascesa a passo San Pellegrino.
18,45 km di lunghezza, 1144 m di dislivello con una pendenza media del 6,3% e un picco massimo del 15% al km 14 sono i numeri che rappresentano le difficoltà e le fatiche che dovranno affrontare i corridori per la prima ascesa. Al termine della salita mancheranno ancora 115 km al termine con altre due salite difficili il che impedirà a velocisti e gregari che non dovranno lavorare in salita di potersi staccare altrimenti faticheranno a rimanere entro il tempo massimo. La salita non dovrebbe comunque essere affrontata a ritmo molto elevato viste le difficoltà che rimarranno per arrivare al termine e considerato che ormai alle ultime tappe le forze nelle gambe saranno poche.
La seconda salita di giornata sarà la scalata al passo de Redebus, la più facile della tappa. 4,6 km ad una pendenza media del 8,5% e un picco massimo del 15% a inizio salita. L’ascesa non sarà lunga anche se sarà preceduta da 54 km di discesa e pianura dopo il san Pellegrino e circa 6 km di leggera salita prima dell’ascesa vera e propria. Lungo questa salita si assisterà alla selezione e si formerà il gruppo dei velocisti che si staccheranno insieme ai loro gregari. Terminata la salita ci saranno 19 km di discesa e 13 km di pianura per poter recuperare le forze prima dell’ultima salita.
L’ultima salita sarà quella al rifugio Panarotta. 15.8 km con pendenza media dell’8% e due tratti al 14% come picco massimo rappresenta l’ultima difficoltà di giornata. Lungo questa ascesa dovremmo assistere alla battaglia per la classifica generale che dovrebbe anche decretare il vincitore di tappa, in quanto andare in fuga nelle tappe finali non sarà facile essendo ormai molto stanchi i corridori per poter affrontare lunghe fughe in tappe così difficili a ritmi sufficienti per poter resistere al ritorno del gruppo.