Il 29 maggio del 1875 nasceva a Castelvetrano, un piccolo comune in provincia di Trapani, il filosofo Giovanni Gentile.
Gentile, fu tra i maggiori esponenti assieme a Benedetto Croce del neoidealismo e uno dei massimi protagonisti della cultura italiana del XX secolo.
Personaggio spesso relegato ai margini della storia a causa della sua adesione al fascismo fu nel 1923, in veste di Ministro della Pubblica Istruzione , promotore della cosi detta “riforma Gentile“, una serie di norme, elaborate assieme al pedagogista Giuseppe Lomabardo Radice, riguardanti la scuola italiana.
Le norme in questione prevedevano tra le cose l’innalzamento dell’obbligo scolastico al 14esimo anno d’età, la creazione del liceo scientifico, dell’istituto magistrale per la formazione degli aspiranti insegnanti delle elementari, la creazione di scuole speciali per gli alunni portatori di handicap e l’insegnamento obbligatorio della religione cattolica.
Una riforma complessa, che meriterebbe un’analisi molto approfondita, ma che si può definire, senza paura di essere smentiti, rivoluzionaria e positiva per il popolo italiano che proprio grazie ad essa poté vantare per molto tempo una delle migliori scuole del mondo.
Gentile morirà assassinato dai GAB il 15 aprile del 1944, dopo aver rifiutato la scorta a seguito di varie minacce di morte. Il suo assassinio fu disapprovato anche dal CNL toscano con la sola esclusione del Partito Comunista che invece ne rivendicò l’esecuzione.