Questo non è semplicemente un celebre romanzo noir, ma, come ha sostenuto il grande scrittore americano James Ellroy, è un capolavoro indimenticabile. Si tratta della narrazione in presa diretta della vita di un criminale, Max Dembo, che, dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita tra riformatorio e carcere per spaccio, sfruttamento della prostituzione e soprattutto rapine, esce di prigione e cerca di rimanere nella legalità, anche perché è in libertà vigilata.
Ma il richiamo del mondo della malavita di Los Angeles è ancora forte in lui, le sue uniche amicizie appartengono a quell’universo, da non vuole allontanarsi. Dopo aver cercato inutilmente un lavoro legale, Max fugge dal suo agente di custodia e decide di organizzare rapine, scoprendo di essere ancora temuto nei bassifondi dei locali notturni e tra i latitanti come lui.
Il protagonista si muove a suo agio solo nell’illegalità, in quanto prova odio per la società borgese, da cui si è sempre sentito ingiustamente maltrattato, ma le sue riflessioni sulla vita e sulla scelta tra il Bene e il Male non sono comunque mai autoassolutorie e, anche se cerca di metterli a tacere con alcol e droghe, la solitudine e i rimorsi si fanno spesso sentire.
Troppo intelligente per illudersi di poter vivere a lungo perpetuando rapine e assoldando altri emarginati ancora più disperati di lui, Max non riesce infatti a godersi fino in fondo quel senso di libertà dalle convenzioni sociali da cui sembra spinto, perché gli manca la possibilità di progettare, di avere speranza nel futuro.
L’incontro con una giovane donna, Allison, che mette a rischio la sua esistenza per aiutarlo, cambierà la sua percezione del mondo e pare redimerlo, ma la condanna all’eterna ricerca di emozioni e denaro metterà a dura prova i sentimenti dell’amata, che si renderà conto della pura violenza di cui Max è capace.
Questa vicenda ha una potenza narrativa unica e una visionarietà che sono state riconosciute anche dal cinema di Hollywood, che ha scelto Dustin Hoffman per interpretare il ruolo di Dembo nel film “Vigilato speciale” di Ulu Grosbard.
Edward Bunker ha vissuto le esperienze che ha narrato e ha affascinato così tanto con il suo carisma il regista Quentin Tarantino, da diventare uno degli attori del cast di “Le iene”, nel ruolo di Mr Blue e da ispirare il film “Animal factory” di Steve Buscemi, omonimo di un suo romanzo.
“Come una bestia feroce” (Einaudi) è introdotto da un ringraziamento ad un’amica che Bunker conobbe in uno dei periodi in cui uscì di prigione, che lo aiutò regalandogli una macchina da scrivere, che gli permise di mettere su carta e ripensare ad una vita vissuta sempre pericolosamente.
L’amore per la cultura lo portò quindi a dichiarare: «Sono convinto che chi non legge resta uno stupido. Anche se nella vita sa destreggiarsi, il fatto di non ingerire regolarmente parole scritte lo condanna ineluttabilmente all’ignoranza, indipendentemente dai suoi averi e dalle sue attività.»