LinkedIn, il social network professionale, cresce al ritmo di due nuovi iscritti al secondo ed ha oltrepassato nel mondo i 300 milioni di utenti, di cui ormai 7 milioni in Italia (un numero che si è quasi raddoppiato nell’arco di due anni). Dentro ci trovi Barack Obama, Bill Gates, Angela Merkel, Lionel Messi o Scarlett Johansson ma ci trovi soprattutto chi è alla ricerca di opportunità di business e più ancora di lavoro. Come riuscirci? Mettendosi in mostra, allacciando nuovi contatti – i cosiddetti links, cioè i collegamenti –, entrando in un gruppo e avviando o alimentando discussioni.
A proposito di gruppi, proprio quelli dedicati alla ricerca di opportunità di lavoro la fanno da padrone. I più numerosi, manco a dirlo, sono statunitensi. “Job openings, job leads e job connections”, fondato a fine maggio 2009, è già a quota un milione 800 mila iscritti. Lo seguono, a debita distanza, “Linked:HR” che rasenta i 900 mila iscritti e “The Recruiter Network” che sta avvicinandosi alla soglia dei 600 mila. Al quarto posto “Dubai Recruitment” che sta marciando verso i 500 mila. L’ha creato Adil Ahmed, un imprenditore yemenita.
In Italia siamo ancora molto lontano da questi numeri. “Job Seeker Italy” conta comunque già 101 mila membri, “Il Mercato Italiano del Lavoro” è arrivato a 68 mila e “Job Rumors” a 57 mila. Ebbene da qualche giorno anche OSM Lavoro è diventato su LinkedIn un “gruppo aperto”, spalancando le porte alle decine di migliaia di visitatori del suo portale. Chiunque può farne parte, proporre un argomento di discussione, confrontarsi con gli esperti del ramo, ricevere aggiornamenti e segnalazioni (il link per registrarsi è www.linkedin.com/groups?home=&gid=4692622&trk=groups_about-h-logo).
Sul ruolo che può giocare LinkedIn per intrecciare contatti ha condotto un singolare esperimento l’ISTAO, una scuola manageriale anconetana, che si è inventata l’accattivante profilo di uno studente modello che ha chiamato Andrea Liviotti (l’anagramma di Adriano Olivetti, l’illuminato imprenditore alla cui storia di recente Rai Uno ha dedicato una fiction, e al quale l’istituto marchigiano è intolato). LinkedIn rimandava ad un video-curriculum inserito su YouTube così ben costruito che nel giro di una settimana sono fioccate per l’inesistente Liviotti decine di offerte di lavoro.