“Cosa hanno in comune Palantir, VMware, Twitter, LinkedIn e Facebook? Che pagano i loro stagisti più di qualsiasi altra società in America”. Così esordiva un articolo pubblicato la scorsa settimana da “Forbes”, il prestigioso magazine statunitense di economia e finanza, riferendo gli esiti di un sondaggio effettuato da Glassdoor, un cosiddetto “career site” (è una sorta di Tripadvisor per le carriere: gli utenti possono pubblicare recensioni sulle aziende per cui lavorano, il che ha generato un enorme archivio di informazioni sui datori di lavoro, compresi gli stipendi corrisposti). La notizia è stata ripresa da buona parte dei media italiani ma qui troverete anche qualche interessante dettaglio che non è stato riferito.
Ebbene, l’indagine (grazie ai dati postati da almeno 20 tirocinanti per azienda tra il gennaio 2012 e il gennaio 2014) ha rivelato che gli stagisti reclutati dalle aziende citate all’inizio guadagnano una media di oltre 6.200 dollari al mese. Fanno quasi 75.000 dollari l’anno, ben al di sopra del reddito medio familiare del paese che è di di 53.000 dollari.
Le alte retribuzioni “sono particolarmente sorprendenti – ha scritto “Forbes” – alla luce di una recente polemica circa la legittimità di stage che pagano meno del salario minimo, una pratica che è stata comune nel settore dell’editoria, della moda e dello spettacolo”. La situazione però è cambiata dallo scorso giugno, quando un giudice federale si è pronunciato a favore di un gruppo di stagisti ha avevano prestato la loro opera presso lo studio cinematografico Fox Searchlight Pictures per il film Black Swan (la pellicola film del 2011 che valse l’Oscar quale miglior attrice a Natalie Portman) senza ricevere il becco di un quattrino. Molte aziende si sono così convinte ad allargare i cordoni della borsa o ad annullare precipitosamente i loro programmi di tirocinio, come Condé Nast, grande casa editrice newyorkese che pubblica ad esempio “Vogue” e “Vanity Fair”, la quale dovrà anche affrontare una causa promossa da alcuni ex stagisti che in due delle sue riviste, “The New Yorker” e “W” , venivano compensati con soli 12 dollari per turni di 12 ore.
Decisamente c’è una bella differenza con i 42 dollari l’ora che paga agli stagisti la Palantir, società di software di Palo Alto, fra i cui clienti spiccano l’FBI e la CIA. È in cima alla lista Glassdoor con uno stipendio mensile di 7.012 dollari (pari a oltre 84 mila dollari all’anno) riconosciuto a ciascun stagista e attualmente ha 10 stage aperti. La maggior parte richiedono competenze di programmazione ma ce n’è uno per una posizione piuttosto singolare, “Evangelizzazione stagista”, con sede di lavoro a McLean, in Virginia, proprio presso la CIA.
Al secondo posto figura VMWare, pioniere del “cloud computing”, con sede sempre a Palo Alto. Lo stipendio mensile per gli stagisti è di 6.966 dollari (50 posizioni aperte di cui alcune in Bangalore, Israele, Francia, Brasile, Regno Unito e Irlanda). Segue Twitter, con base a San Francisco, che paga 6800 dollari al mese. E poi ancora fra le prime 25 troviamo nomi ben noti come Microsoft, eBay, Google, Apple, Yahoo, le compagnie petrolifere ExxonMobil, Chevron, ConcoPhillips e Schlumberger e due imprese finanziarie, BlackRock e CapitolOne.
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