Il neo-assessore alle attività produttive spiega ai microfoni de Il Mostardino.it la situazione a due anni dal sisma e a otto mesi dall’alluvione del Secchia
A due anni e poco più dal sisma di maggio 2012 a che punto è la ricostruzione per quanto concerne il settore produttivo?
“Le opere di ricostruzione sono in corso ed oltre a ciò, molte imprese hanno inoltre proceduto ad ampliamenti delle proprie strutture originarie. Ad oggi si contano 1500 imprese che hanno presentato la domanda di contribuzione SFINGE e 4000 prenotazioni. Altro dato importante riguarda le richieste di Cassa Integrazione, pari a 20.000 a ridosso degli eventi sismici e ad oggi all’incirca 200, segno importante di ripresa delle attività in un territorio di indubbia consistenza economica. Dal canto nostro, l’assessorato alle attività produttive ha presentato un pacchetto di semplificazione delle procedure per richieste di contribuzione di minore entità, cosi da snellire i tempi e la pressione sulle strutture comunali e regionali. Come regione, siamo inoltre in attesa di risposta da parte del governo riguardo la richiesta di fiscalità di vantaggio per le aree colpite dal sisma.”
Qual’è la situazione del tessuto industriale alluvionato e, a tal proposito, cosa intendono mettere in pratica Stato e Regione per contrastare il dissesto idrogeologico?
“Quello del dissesto idrogeologico è un problema complesso riguardante tutto il nostro paese. Tramite il cosiddetto “decreto Modena” approvato recentemente dal governo, si interverrà sul nodo idraulico modenese tramite il ripristino delle arginature presenti prima dell’alluvione e la conseguente messa in sicurezza delle stesse con un finanziamento complessivo di 210 milioni di euro. Sono previsti inoltre i risarcimenti per sia per le abitazioni che per le imprese colpite da alluvione. Per le ultime la procedura prenderà il via dal 1 settembre e durerà fino al 28 febbraio dell’anno prossimo. Sottolineo che anche stavolta il nostro sistema produttivo ha fatto di tutto per ripartire quasi subito e questa è senz’altro una nota di merito al tessuto imprenditoriale emiliano-romagnolo.”
Quali tipi di incentivi e ammortizzatori sociali sono stati messi a disposizione delle imprese per ripartire al meglio dopo queste calamità?
“Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali penso alla Cassa Integrazione che ha permesso non solo di stabilizzare la situazione redditizia dei lavoratori, ma ha anche garantito il tempo alle imprese di riorganizzarsi. Colgo l’occasione per evidenziare anche l’importanza dei vari bandi organizzati su ricerca e innovazione e rafforzamento produttivo delle imprese, e dei fondi europei programmati utilizzati molto sul settore agricolo. Sottolineo poi che fortunatamente grandi imprese e multinazionali non hanno delocalizzato, ma anzi hanno aumentato gli investimenti o investito ex-novo sul nostro territorio. Come assessore alle attività produttive sto poi lavorando all’approvazione di una legge sull’attrattività degli investimenti , in cui si garantiscano alle imprese interessate fattori come tempi certi per le autorizzazioni, accesso al sistema della ricerca e della formazione ed infrastrutture adeguate a soddisfare le esigenze di mobilità.”
Assessore, cosa si dovrebbe fare secondo lei per contrastare la recessione economica che i dati istat hanno confermato poche settimane fa?
“Si dovrebbe innanzitutto creare norme comunitarie in grado di creare un ambiente favorevole allo sviluppo dal punto di vista fiscale e finanziario. Vi sono poi aspetti di carattere nazionale come lo snellimento dei tempi della giustizia, l’attenuazione del carico fiscale e agevolazioni per quanto riguarda l’accesso al credito. Come regione si deve cercare di intervenire sulla qualificazione delle politiche di formazione e ricerca e sullo sviluppo di politiche indistriali, ossia la scelta di delineare alcuni settori quali edilizia, agroalimentare, nanotecnologie e trasporti ,su cui concentrare investimenti pubblici e privati. Queste paiono le sfide su cui ci si dovrà concentrare nel prossimo futuro.”