Oggi pomeriggio in conferenza stampa ha parlato Fabio Concas, centrocampista offensivo del Carpi, che ha presentato la sfida di venerdì 19 in trasferta a Lanciano (ore 19:00).
Il Carpi, senza gli squalificati Porcari e Mbakogu, affronterà il Lanciano che è quinto in classifica con 28 punti. Si tratta di un avversario molto tosto che, come il Carpi, non ha grandi nomi ma una mentalità e un’unità molto forte: “Il Lanciano è molto in forma, ci somiglia un po’ per la mentalità e perché ha molti veterani. Come sempre, andremo per non perdere e credo che sarà una bella gara, magari come quella dello scorso campionato (vittoria carpigiana per 1-3, n.d.r.). Ci stiamo preparando come al solito, con un giorno in meno di allenamento, però siamo pronti. Anche se mancheranno Pippo e Jerry, sono convinto che saranno ben sostituiti”.
A Carpi però si vive ancora l’euforia del derby vinto contro il Modena: “Contro il Modena abbiamo meritato nettamente di vincere. Però ormai il derby lo abbiamo già cancellato perché il campionato è lungo e c’è strada da fare, anche se sappiamo di aver regalato una grande gioia ai tifosi, alla Società e a noi stessi”.
Lo stare in testa da 9 giornate (dallo 0-5 di Pescara) non dà alla testa al numero 7 biancorosso, consapevole che c’è ancora molto da fare e che le difficoltà aumenteranno: “È difficile stare al primo posto. Ormai credo che tutti ci affronteranno con un altro piglio, non come a inizio anno. Questo deve darci una grossa responsabilità perché sappiamo di essere sotto l’occhio di tutti. Noi però vogliamo continuare a fare bene, e poi vedremo dove saremo. Il campionato è lungo e a gennaio squadre come Bologna e Catania si rinforzeranno, quindi ora nulla è certo. Intanto rimaniamo con la testa sulle spalle e continuiamo sul nostro cammino”.
Chico finora ha segnato 3 gol in campionato, ma non segna dal 3-1 contro la Ternana, complice anche il solito lavoro che svolge, con ottimi risultati, in fase difensiva: “Il gol un po’ mi manca, spero di sbloccarmi a breve. Ultimamente faccio molto lavoro dietro, quindi magari arrivo poco al tiro. Ma l’importante è che si continui a segnare. Giocando da trequartista-seconda punta riesco ad attaccare di più e ho più spazio, ma la posizione in campo è indifferente”.