Domenica 28 dicembre alle ore 15:00 il Carpi chiuderà il 2014 allo Stadio Massimino, la casa del Catania, squadra retrocessa dalla Serie A, partita coi favori dei pronostici, ma protagonista finora di un campionato molto, molto deludente. Nell’ultimo focus del 2014 andiamo ad analizzare meglio i rossoazzurri.
RENDIMENTO – Il Catania, dopo 20 giornate di Serie B, è incredibilmente al diciottesimo posto con 21 punti, quindi in piena zona Play-out. Per rendere l’idea, in questo momento i siculi giocherebbero uno spareggio andata-ritorno per non scendere in Lega Pro contro il Crotone. La zona salvezza, quindi il diciassettesimo posto occupato dall’Entella, è distante 2 punti, mentre i Play-off distano 8 punti (l’Avellino è ottavo con 29). I numeri sono spietati: al Massimino sono arrivati 19 punti che sono frutto di 5 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta (l’unico a passare è stato il Bari, vittorioso a settembre per 2-3); in trasferta invece sono arrivati solo 2 pareggi, 8 sconfitte e nessuna vittoria (Catania e Varese sono le uniche squadre che ancora non hanno vinto fuori casa). I gol fatti sono 31 (quarto miglior attacco), ma quelli subiti sono addirittura 34 (seconda peggior difesa dopo il Trapani che ne ha presi 40). Nelle ultime cinque partite sono arrivati 2 pareggi e 3 sconfitte. Nell’ultimo turno gli Etnei a Cittadella hanno perso la partita per 3-2 (tripletta dell’ex Carpi Alessandro Sgrigna) che la testa (quattro espulsi). L’ultima vittoria risale al 23 novembre, un 1-0 al Latina deciso da Emanuele Calaiò. Infine, il Catania finora è la squadra che ha avuto più rigori a favore (11 di cui 9 segnati) e contro (7 come il Varese, di cui 6 subiti).
ORGANICO – I suoi gol dovevano trascinare il Catania verso i piani alti della Serie B. Emanuele Calaiò, esperto attaccante palermitano di 32 anni arrivato in estate dal Genoa, finora ha compiuto il suo dovere visto che ha segnato 11 gol (4 rigori) in 18 partite. Un altro elemento che in B può fare la differenza è l’ex Torino e Siena Alessandro Rosina, finora autore di 6 gol (5 su rigore), ma spesso vittima dei soliti infortuni che gli hanno ostacolato la carriera. Come abbiamo visto prima, l’attacco ha dei buoni numeri , però i problemi principali del Catania sono la mentalità giusta per la cadetteria (cosa che nello scorso campionato il Palermo trovò più o meno verso la metà girone d’andata), la difesa e l’incapacità di fare punti fuori casa. E dire che sono rimasti vari giocatori che l’anno scorso giocavano in Serie A forse aggrava di più il tutto. La “colonia degli argentini”, una delle fortune maggiori del Catania che fu protagonista per otto stagioni, è quasi intatta (esempi: sono andati via Mariano Andujar, Mariano Izco e Pablo Barrientos, ma sono rimasti i difensori Gino Peruzzi e Fabián Monzón, il centrocampista ex Empoli e Juventus Sergio Almirón e il suo collega Lucas Castro) e si è leggermente infoltita (in difesa è arrivato dal Basilea il centrale Gastón Sauro e dal Boca Juniors il volante Gonzalo Escalante, classe ’93). Contro il Carpi mancheranno i primi tre sudamericani per infortunio. Per squalifica non ci saranno capitan Nicolas Spolli (31 anni, in Sicilia dal 2009), Fabián Rinaudo (27 anni, centrocampista offensivo ex Sporting Lisbona e con 4 presenze in Nazionale Argentina), Sebastián Leto (28 anni, ex Olympiakos e Panathinaikos) e il centrocampista polacco Michal Chrapek (22 anni). Un altro giocatore interessante è il brasiliano di 26 anni Martinho, autore di 4 gol, anch’egli ai box. Da notare anche l’impiego di vari ragazzi della Primavera come Ficara, Parisi, Carillo, Garufi e Aveni.
ALLENATORE – La storia travagliata della panchina rossoazzurra riflette il caos tecnico e dirigenziale che regna sotto l’ombra dell’Etna in questo scorcio di campionato. L’attuale mister è Maurizio Pellegrino, 48 anni, al Catania prima dal 2001 al 2003 e poi nello scorcio finale dello scorso campionato di Serie A. Confermato dopo la retrocessione, è durato solo le prime tre giornate (fatale l’ 1-0 di Perugia) per essere sostituito da Giuseppe Sannino, 57 anni ed ex Siena, Palermo, Chievo e Watford. Con il nuovo allenatore le cose però non sono cambiate in negativo e, dopo il KO di due giornate fa per 4-2 a Livorno, Sannino ha dato le dimissioni, lasciando ulteriormente nel disordine l’ambiente. A questo punto è ritornato Pellegrino, che però potrebbe avere di nuovo le ore contate in caso di un altro risultato negativo contro il Carpi.
PRECEDENTI – Il Carpi non ha precedenti contro il Catania in nessuna categoria e in Coppa Italia. In comune tra le due squadre c’è più che altro un giocatore: l’attaccante albanese Edgar Çani, 25 anni. Nello scorso campionato, il primo in Serie B per il Carpi, Çani arrivò in Emilia in prestito dai siciliani e durò fino al girone d’andata, raccogliendo 15 presenze (1 in Coppa Italia), 1 gol nel 4-1 contro il Cesena e varie prestazioni opache. A gennaio fu ceduto in prestito al Bari e qui visse la gran cavalcata dei Galletti verso le Semifinali Play-off. Edgar contribuì con 16 presenze e 4 gol, uno di questi proprio al Carpi nella vittoria barese al Cabassi per 1-2, finora l’ultima subita dai biancorossi tra le mura amiche. Tornato al Catania in estate, in questa stagione ha giocato 12 partite e segnato 3 gol.