Alla vigilia della partita che vedrà contrapposti gli Stings alla Moncada Agrigento, abbiamo intervistato uno dei giocatori più rappresentativi di quest’ultima, il playmaker Alessandro Piazza. Una media di 32,55 minuti a partita, 10,6 punti e 5,9 assist a partita per un giocatore che si mise in mostra anche allo scorso All Star Game giocato a Mantova nella selezione degli italiani.
(fonte foto: http://www.legapallacanestro.com/a2/player-details?person=3358#_)
Alessandro, stiamo per arrivare al giro di boa di questo campionato di Gold. Ti ritieni soddisfatto dell’andamento della stagione finora?
Per come è andata finora ci riteniamo soddisfatti, anche se con 2-4 punti in più potevamo essere più tranquilli. E’ vero che abbiamo raccolto vittorie importanti con squadre blasonate come Biella e Torino, ma è altrettanto vero che abbiamo lasciato per strada punti pesanti, come ad esempio nella partita con Brescia che abbiamo perso allo scadere. In sostanza, ripeto, ci riteniamo soddisfatti dei 12 punti, ma siamo fiduciosi e siamo convinti che possiamo fare di meglio e che miglioreremo con il prosieguo del campionato.
I roster di Agrigento e Mantova quest’anno condividono il destino di essere i primi nella storia di queste due società a militare in Gold o A2 che sia. Quale delle due compagini ritieni essere maggiormente favorita per i playoff, classifica a parte?
Entrambe hanno un ottimo roster, sebbene siano fondamentalmente diversi. Mantova ha un mix di esperti, come Fultz che ha anche giocato diversi anni in A1, e di giovani come Moraschini, nel giro della Nazionale. Noi invece siamo costituiti perlopiù da esordienti. Sulla carta siamo squadre diverse, con una classifica simile, però il campionato è ancora lungo. E mi viene in mente l’anno scorso in Silver, quando non eravamo una squadra dai grandissimi nomi, ed eravamo pure partiti male con 2 vinte su 6, ma poi abbiamo ottenuto la promozione. Dico che sia Mantova che Agrigento se la possono giocare quest’anno.
La piazza agrigentina come ha risposto ai successi sportivi della Fortitudo?
Se devo essere sincero non c’è stata finora molta differenza rispetto all’anno scorso. Servirebbe più gente nel nostro palazzetto, ma è anche vero che noi siamo stati i primi nella storia a raggiungere un livello di campionato così alto e che quindi qui il basket è mancato per tanto tempo. Servirebbero iniziative come quelle portate avanti dalla Dinamica che in questi due anni ha organizzato due All Star Game ed è riuscita a creare entusiasmo e a chiamare sempre più pubblico.
Nella tua carriera hai indossato numerose maglie blasonate come quelle di Bologna, Cremona e Teramo e sei stato protagonista in diverse stagioni di Legadue. Quale consideri la tua annata migliore?
Ti dico l’anno scorso, perché abbiamo vinto il campionato in Silver con una squadra di un livello buono, ma che non ci saremmo mai aspettati che potesse dominare in quel modo. L’anno scorso è stato poi una sorta di “premio” alla mia carriera, perché quando cambi tante maglie e i successi non arrivano, quando finalmente ti capita un risultato del genere ti senti veramente soddisfatto.
Nel tuo palmares si conta un campionato italiano con la Fortitudo nel 2004-05. Che effetto ti faceva giocare a soli 17 anni con quelli che sarebbero diventati grandi campioni come Belinelli, Pozzecco, Mancinelli e Basile?
Mi ritengo molto fortunato ad aver giocato con tutti quei campioni, questo sicuramente. Era il mio primo anno di Serie A, dopo tanti anni trascorsi nelle giovanili. Non feci molte presenze, più che altro facevo allenamento con tutti quei grandi campioni. In quegli anni vissi delle emozioni incredibili, mi viene ancora la pelle d’oca a ripensarci. Poi era una Serie A diversa da quella di oggi, basta pensare a tutti i nomi che hai detto tu. Oggi, a livello anche di italiani, il nostro campionato è un po’ calato, a mio avviso.
Che Agrigento deve attendersi Mantova questa domenica?
Vogliamo la vittoria, anche se per noi non è un buon momento dal punto di vista dei risultati, però per il gioco ci siamo sempre difesi piuttosto bene. Ora non importa giocare bene o male, vogliamo portare a casa 4 punti tra Mantova e Jesi, per allontanarci dalle parti calde della classifica e tirare un sospiro di sollievo. Saremo molto agguerriti, nonostante sappiamo che ci aspetta una squadra molto forte in casa, che può farti male in qualsiasi momento con giocatori forti come Fultz e Moraschini.