Ad una settimana esatta dall’All Star Game 2015, abbiamo raccolto le impressioni e i commenti del coach della Dinamica Generale Mantova, che per il secondo anno di fila guiderà la selezione degli stranieri nella partita delle stelle.
Alberto Morea, nato a Taranto il 24 febbraio 1969, nelle 11 stagioni comprese tra il 1999 e il 2010 ricopre il ruolo di assistente allenatore e allenatore delle giovanili per il Basket Club Ferrara in Serie LegaDue e Serie A. Dal 2010 continua la sua carriera in Serie A come assistant coach trasferendosi alla Sutor Basket Montegranaro.
Nella stagione 2012/13 è stato capo allenatore della Mobyt Ferrara nel campionato di Serie Divisione Nazionale A, avventura terminata per Alberto a fine gennaio 2013.
L’anno successivo, dopo un avvio in sordina, guida la Dinamica alla conquista della storica promozione in A2 Gold, al termine di un girone di ritorno e di una serie di gare ai play-off da incorniciare. Quest’anno sta continuando l’ottimo lavoro dell’annata precedente, avendo portato la Dinamica neopromossa, a ridosso delle prime posizioni di classifica, occupate da squadre di altissimo livello ed esperienza come Verona, Brescia e Biella.
Coach, che effetto fa guidare per il secondo anno consecutivo la selezione degli stranieri?
E’ sicuramente un piacere immenso, anche se non è un merito personale, è qualcosa legato all’operato di questo club, della Pallacanestro Mantovana, che per il secondo anno consecutivo organizza questo momento di festa. Vorrei dedicare e dividere il merito di questa convocazione con tutti i miei colleghi allenatori, dato che non tutti hanno avuto o stanno avendo la possibilità di allenare la squadra senza pensare a problemi extra-sportivi. Da quel punto di vista sono molto vicino a loro.
E’ orgoglioso di aver “condotto” all’All Star Game i suoi due giocatori alla Dinamica, Moraschini e Jefferson?
“Orgoglioso” è una parola grossa, più che altro, ripeto, sono orgoglioso di far parte di un club così ambizioso e propositivo. Sono felice per Ricky e JJ, perché se lo meritano per quello che hanno fatto vedere quest’anno, ma ritengo che il fatto che entrambi partecipino all’All Star Game sia anche una questione di gruppo, perché è anche grazie ai loro compagni di squadra che riusciranno a scendere in campo il 6 gennaio.
Come valuta l’operato del suo avversario, coach Ramagli, in questa prima parte di stagione a Verona?
Il fatto che sia stato selezionato e riconosciuto come coach degli stranieri è estremamente positivo. La sua squadra è in testa alla classifica con pieno merito, hanno un gioco molto solido e concreto che ammiro. Non mi permetto di valutare troppo nello specifico il suo operato, è certo però che sarò molto felice di incontrarlo in un momento di festa come sarà quello dell’All Star Game.