A Bologna, gli specialisti della velocità sono stati sottoposti a test specialistici, in vasca e in palestra. Tra loro anche Giuseppe Guttuso, l’atleta 20enne di Arena Swim Your Best, progetto indirizzato ai giovani di Arena e Federazione Italiana Nuoto. Butini, direttore tecnico della Nazionale: “Anche solo cinque centesimi in meno possono fare la differenza”
Bologna, 23 febbraio – Continua con successo, e all’insegna dell’attenzione verso i giovani, la collaborazione tra Arena, una delle aziende leader nel settore dello swimwear, e Federazione Italiana Nuoto (FIN). È proprio sui binari di questa partnership che corre la presenza dello stileliberista Giuseppe Guttuso, talento di vent’anni, oro nei 50m e 100m stile libero Campionati Nazionali Estivi 2014 categoria Cadetti, partecipante al progetto Arena Swim Your Best, alla due giorni di test, in programma nei giorni scorsi, all’Università di Bologna, dei velocisti della Nazionale italiana.
Si è trattato di un’occasione speciale per gli atleti azzurri, che sono stati sottoposti a test specifici per una valutazione fisiologica e biomeccanica del movimento in acqua. In particolare, sono stati osservati, con strumentazione all’avanguardia, la potenza meccanica, la resistenza idrodinamica e l’ efficienza propulsiva, attraverso quattro tipi di test in acqua e tre test in palestra. In altre parole, per ogni atleta sono stati rilevati potenza, attrito (drag) ed efficienza; lo scopo, uno soltanto: andare più forte, per raggiungere traguardi importanti.
Nel mirino, i Mondiali di Kazandi quest’anno e le Olimpiadi di Rio 2016. In palestra, ogni atleta è stato sottoposto a tre test: uno di simulazione in condizioni di resistenza tipiche dell’acqua, per verificare le differenze tra l’efficienza a secco e l’efficienza in vasca, in condizioni di allenamento o gara; uno di trazione; l’ultimo di spinta, con carichi progressivi. In acqua, invece, sono stati effettuati quattro test: il primo con l’atleta frenato da una macchina con motore elettromagnetico comandato, per misurare la curva di forza, velocità e potenza; il secondo con l’atleta completamente frenato per 15 secondi per valutare la massima forza; il terzo con una sessione da 8x25m, a velocità crescenti, per rilevare i parametri di frequenza e ampiezza della bracciata; l’ultimo, di fluidodinamica, con il trascinamento dell’atleta per valutare l’attrito dell’acqua.
Questi test sono stati possibili grazie alla convenzione stipulata dal presidente della Federazione Italiana Nuoto con il Dipartimento per la Qualità della Vita – Alma Mater Studiorum – dell’Università di Bologna. A ottobre il primo atto, ora la seconda fase, per quella che vuole diventare una consuetudine. È uno scambio alla pari: l’Ateneo ci mette gli strumenti e i cervelli, raccoglie i dati e li elabora a fini di ricerca, didattica e pubblicazioni scientifiche; la Nazionale ci mette gli atleti, riceve dati, mette in pratica le indicazioni per migliorare le prestazioni dei nuotatori. Ad essere valutato, non è lo stato di forma degli atleti, ma la loro efficienza in acqua. Se per le auto da corsa si studia l’aerodinamica, per i velocisti del nuoto si analizza l’idrodinamica, in modo da ottenere una nuotata che permetta di ridurre al minimo la resistenza. Si guardano i particolari, perché anche pochi centesimi guadagnati possono fare la differenza tra una medaglia e un piazzamento. Mercoledì e giovedì hanno lavorato le donne, mentre giovedì e venerdì è stata la volta degli gli uomini (oltre a Guttuso, gli atleti Arena Luca Dotto e Matteo Rivolta, nonché Piero Codia, Francesco Giordano, Marco Belotti, Alessandro Bori, Michele Santucci), seguiti da Cesare Butini, direttore tecnico della Nazionale, e dal professor Giorgio Gatta, docente della Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell’Università di Bologna, specializzato nello studio del movimento dell’uomo in acqua.
Importantissima l’occasione per Guttuso, atleta dal talento indiscusso, che proprio in questo periodo della sua carriera lavora per diventare un campione. Per farlo, ha la possibilità di essere seguito e monitorato costantemente grazie alla selezione per Arena Swim Your Best, il talent, voluto da Arena e Federazione Italiana Nuoto, dei migliori prospetti del nuoto italiano, a cui partecipano anche Rachele Ceracchi (categoria Cadetti come Guttuso), Nicolangelo di Fabio eSimona Quadarella (categoria Juniores), Giovanni Izzo e Martina Rossi (categoria Ragazzi). Il progetto prevede il costante monitoraggio dei ragazzi da parte dei tecnici federali, in un percorso di alta specializzazione che dà agli atleti, nell’arco di 12 mesi di preparazione, la possibilità di allenarsi nei centri federali italiani e di essere sottoposti a test fisici e atletici. I due migliori tra loro, inoltre, realizzeranno il sogno di entrare a far parte del Team Arena, con un contratto di sponsorizzazione tecnica, e di vivere un’esperienza unica in uno dei Centri di Alta Specializzazione più importanti al mondo, l’InnoSport di Eindhoven, in Olanda. Durante questo periodo di formazione, i ragazzi sono affiancati da tre tutor d’eccezione:Massimiliano Rosolino, Gregorio Paltrinieri e Lisa Fissneider, che mettono a disposizione esperienza e ottimi consigli.