Oggi durante la trasmissione Epicentro Sportivo, che va in onda mercoledì e venerdì su Radio 5.9, è intervenuto l’ex portiere del Carpi Simone Colombi, attualmente al Cagliari in Serie A. A intervistarlo il conduttore Enrico Bonzanini. Ecco alcune sue dichiarazioni.
Ti ha stupito il Carpi in testa alla Serie B?
“Innanzitutto sono contentissimo per il Carpi. Non sono stupito del suo campionato: in quei cinque mesi in cui ho giocato ho notato uno spirito di sacrificio e una abnegazione negli allenamenti e nelle partite, due qualità tipiche delle squadre importanti. I risultati sono meritati, manca ancora alla fine, però i ragazzi sono in testa da tanto e sanno che è una grande occasione. L’augurio è che si possa portare a termine questo lavoro”.
Che ricordi hai di Carpi, dentro e fuori dal campo?
“Ho solo ricordi positivi. In campo ho ritrovato la fiducia che in parte avevo perso a Padova, sentendomi di nuovo importante, e per questo ringrazio tutta la Società per aver puntato su di me. In città mi sono trovato benissimo perché è a misura d’uomo. I tifosi ti fanno lavorare con la giusta tensione, stando vicini alla squadra, anche quando esattamente un anno fa ci fu la crisi di risultati e il cambio di allenatore. Carpi ha tanto da insegnare a piazze più importanti e sulla carta più blasonate”.
Hai qualche aneddoto?
“Ricordo che ci fu un alluvione che colpì zone limitrofi, oltre a varie famiglie colpite anni prima dal terremoto. Non deve essere tanto facile, però sapete affrontare le avversità con il sorriso e con tanta voglia e positività”.
I tifosi non ti hanno fatto pesare il tuo passato modenese?
“No, per niente. Credo che siano partiti da zero con me, senza pregiudizi. Una volta a Carpi, non mi sembrava di essere un ex Modena. Anche qui la maturità della tifoseria è stata notevole”.
Che impressione hai della Serie A, considerando che è il tuo primo anno a questo livello?
“Ci sono squadre di prima fascia con tanti fuoriclasse. Per esempio, nell’ultima partita contro il Milan c’era Menéz che sembrava l’unico capace di cambiare il corso della gara. Per il resto il livello è buono, si sente il cambio di categoria e te ne accorgi quando affronti le grandi”.
Hai avuto molti allenatori nella tua carriera. Cosa significa cambiarne tanti?
“Sì, ho cambiato molti allenatori negli ultimi anni. Questo significa che un determinato progetto è andato male. Il fallimento è di tutti, però soprattutto in Italia sono gli allenatori quelli che pagano. A volte i cambi portano anche benefici, tutto torna a girare, ma a volte non cambia nulla e si va peggio. A Cagliari Zeman e Zola sono stati accolti con molto entusiasmo per quello che rappresentano, poi le cose purtroppo non sono andate come volevamo”.
Come vedi il Cagliari nella corsa verso la salvezza? Ti fa effetto lottare contro la tua Atalanta?
“Il Carpi ha un buon distacco sulle inseguitrici, mentre noi invece dobbiamo avvicinarci all’Atalanta. Vivo questa rincorsa come se l’Atalanta fosse una delle tante rivali del campionato. È vero che ci sono cresciuto, ma se magari ci avessi giocato mi avrebbe fatto più effetto. Ad ogni modo, dobbiamo vincere il più possibile e cercare di salvarci”.
Ti piacerebbe tornare al Carpi se Gabriel il prossimo anno tornasse al Milan?
“Prima devo capire cosa vuole fare il Cagliari con me, ho un contratto fino al 2018. Tornare a Carpi non mi dispiacerebbe, è una piazza in cui mi sono trovato bene“.
Simone, puoi fare un saluto ai tifosi del Carpi?
“Ai tifosi carpigiani dico di stare vicini alla squadra, di crederci perché adesso manca poco. Un grosso in bocca al lupo a tutto l’ambiente biancorosso!”.
Simone Colombi, nato a Seriate (provincia di Bergamo) il 1 luglio del 1991, è un portiere di 23 anni. Cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta (come, per esempio, Marco Sportiello e Salvatore Molina), si mise in luce con la Juve Stabia (promozione in Serie B nel 2011-2012 e vittoria della Coppa Italia di categoria proprio contro il Carpi) e col Modena nel 2012-2013. Arrivò a Carpi nel gennaio del 2014 in prestito dal club orobico, dopo una prima metà di stagione trascorsa al Padova. Nella Città dei Pio ha totalizzato 20 partite e 22 gol subiti, parando 2 rigori a Musacci del Padova e a Dybala del Palermo, contribuendo alla salvezza del club emiliano, al primo anno di Serie B. L’estate scorsa l’Atalanta lo ha ceduto a titolo definitivo al Cagliari, raccogliendo per ora le prime 3 presenze in Serie A (8 gol subiti), più 1 in Coppa Italia (2 gol subiti). Nel 2013, da secondo portiere, ottenne il secondo posto con l’Under 21 Italiana nell’Europeo di Israele (2 presenze e 1 gol subito con gli Azzurrini).