Pubblichiamo di seguito il messaggio che, esattamente un mese fa, il Vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, ha voluto inviare attraverso le colonne del quotidiano diocesano Notizie a tutti i giovani della Diocesi di Carpi in occasione della XXX Giornata Mondiale della Gioventù. Un messaggio di speranza che, in momenti come questo, meriterebbe di essere ascoltato e approfondito.
La lettera
“Carissimo,
che grande gioia e consolazione poter pregare il nostro Signore!
Non so se sei d’accordo, se anche tu hai fatto questa esperienza. Certo non sempre si ha tutta questa consapevolezza: in molte situazioni infatti, anche se si ha voglia di pregare, la pigrizia e le cattive abitudini prendono il sopravvento sui desideri.
A volte ci si stanca, perche , o non “sentiamo” nulla a livello emotivo, o ci sembra di non essere ascoltati, o ancora, ci percepiamo distanti da Dio e quindi incapaci, inadatti o addirittura indegni. Tutte queste sono difficoltà reali, con le quali si fa i conti continuamente, per tutta la vita, ma per fortuna non e solo con la buona volontà o le emozioni forti che si incontra il Signore, occorre anche coltivare l’umiltà, andando dove Egli si fa trovare e mettendosi in un atteggiamento di ascolto, dialogo e ricerca.
Chiedo allora a te, e a me per primo: a chi siamo soliti chiedere aiuto, e per che cosa? Chiediamo anche per altri o solo per noi stessi? E siamo più abituati a chiedere “favori” o ci interessano le relazioni autentiche? In quali occasioni ci sentiamo di dover ringraziare? Chi ringraziamo, e perché ? Con che frequenza ci capita di chiedere scusa? Di che cosa? Quali sono le persone che apprezziamo e frequentiamo di più, e per quali motivi? In cuor nostro, troviamo motivi di apprezzamento più nelle persone di successo, nei ricchi e potenti, oppure in coloro che senza fare rumore compiono il bene, sono fedeli alla loro missione, si impegnano ad amare Dio e i fratelli?
Sono domande che possono farci bene, per comprendere meglio il nostro modo di essere, di amare e di pregare. Gesù ai suoi discepoli ha detto di stare bene attenti, perché “dov’è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,21). A quale tesoro, fino ad oggi, ho impegnato il mio cuore, i miei pensieri, le mie scelte e le mie azioni?
Se troverai il tuo tesoro nei riconoscimenti personali, nella ricchezza, nel potere, nella prevaricazione, sappi che anche il tuo cuore sara lì ; se invece il tuo tesoro lo troverai accanto ai fratelli – soprattutto i poveri -, nella preghiera, nel perdono autentico, nella semplicità, nel sacrificio personale per un bene maggiore, nella misericordia, nell’umiltà e nel silenzio, allora anche il tuo cuore sara la , proprio dove si trova anche Dio.
Carissimo, il grande dono di poter pregare il nostro Signore va tenuto vivo, come ogni relazione, fatto crescere e maturare, e per questo la Provvidenza ci mette ogni giorno nelle condizioni di poter accedere a tesori immensi attraverso i quali e possibile incontrare il Signore: la Sua Parola, i Sacramenti, in particolare la confessione e l’Eucarestia e l’incontro con le persone.
Se farai questo, il Signore parlerà anche al tuo cuore, e la gioia sara così grande che viverla anche solo per un istante potrà dare senso a tutta la tua vita.
Provaci, ne vale la pena! P
Carpi, 19 Marzo 2015
Il Vostro Vescovo
Francesco Cavina”