Fonte foto: Facebook ufficiale del Calcio Catania
Tra due giorni il Carpi finirà allo Stadio Cabassi questo spettacolare campionato di Serie B ospitando il Catania, la squadra che ha deluso di più in questa stagione visto che, dopo la retrocessione dalla Serie A, era partita coi favori dei pronostici insieme a Bologna e Livorno. La gara sarà una specie di passaggio di consegne (17 partecipazioni in Serie A contro 1), oltre che la passerella finale (e melanconica) dei biancorossi di Castori, che il prossimo anno non giocheranno nella loro casa nel massimo campionato italiano di calcio.
RENDIMENTO – Il Catania è quindicesimo con 48 punti, a +2 sul Modena quintultimo e in zona Play-out con l’Entella. Dopo 41 partite sono arrivate 12 vittorie (2 in trasferta contro Varese e Latina ad aprile), 12 pareggi (5 fuori casa) e ben 17 sconfitte (13 lontano dal Massimino). I gol segnati sono 59, ma i gol subiti sono 60 (il Trapani ne ha presi 66). Nelle ultime due giornate ha perso prima a Brescia per 4-2 e poi in Sicilia per 3-2 contro il Cittadella. L’ultimo successo risale al 24 aprile, ossia al 2-0 contro la Ternana. Il Catania è la squadra con più rigori a favore (14, di cui 12 trasformati), ma anche una di quelle che ne ha subiti di più (9 contro i 10 del Trapani).
ORGANICO – Per porre rimedio dopo un girone d’andata disastroso, nel mercato di gennaio c’è stata una vera e propria epurazione tra rescissioni e prestiti: sono andati via Frison, Peruzzi, il capitano Spolli (andato a fare panchina alla Roma), Rolín, Monzón, Almirón, Marcelinho, Leto e l’ex Carpi Çani (in prestito al Leeds). In cambio sono arrivati tanti giocatori italiani, giovani ed esperti in Serie B. L’innesto più altisonante è stato quello dell’attaccante Riccardo Maniero: 28 anni, è arrivato dal Pescara dove aveva realizzato 12 gol in 15 partite, mentre in Sicilia ne ha fatti 6 in 18 presenze. Con 18 reti totali, è ai vertici della classifica cannonieri col collega di reparto Emanuele Calaiò, diventato capitano dopo la cessione di Spolli. Nonostante abbia la migliore coppia gol del campionato, i problemi principali del Catania sono in difesa, colpita spesso da disattenzione clamorose. Per provare a invertire la rotta sono arrivati il portiere belga Jean François Gillet (Torino); i difensori Raffaele Schiavi (che si è perso la promozione del Frosinone), Lorenzo Del Prete (Perugia), Nicola Belmonte (Udinese) e Luca Ceccarelli (Spezia). Infine, a centrocampo è venuto dal Bari Daniele Sciaudone, in rotta con l’ambiente pugliese. Tra i sopravvissuti di gennaio segnaliamo l’ex Torino Alessandro Rosina (8 gol) e Lucas Castro (6).
ALLENATORE – Dario Marcolin allena il Catania dal 3 gennaio 2015, ossia dopo la fine del secondo “mandato” di Maurizio Pellegrino (in sella anche nelle ultime giornate della scorsa Serie A), intervallati da settembre fino a dicembre da Giuseppe Sannino, che aveva dato le dimissioni prima di affrontare il Carpi al Massimino. 43 anni, ex centrocampista di Lazio e Napoli, Marcolin nel 2012-2013 allenò il Modena fino a marzo quando fu sostituito da Novellino. Il modulo che predilige è il 4-2-3-1.
PRECEDENTI – Tra Carpi e Catania c’è solo 1 precedente, ossia il successo emiliano per 2-0 in Sicilia nell’ultima giornata del girone d’andata (reti di Di Gaudio e Inglese). Quella vittoria permise al Carpi di finire in testa con 43 punti, a +9 sulla coppia Frosinone-Bologna. Inoltre, a partire dal 2-1 contro il Latina, fu l’ultimo dei 13 risultati utili di fila che permisero ai ragazzi di Castori di iniziare a blindare sul serio il primato e la promozione in Serie A, obiettivo che a dicembre era difficile da immaginare.
EX – L’ex più recente era Edgar Çani, ma l’attaccante albanese, dopo 15 presenze e 3 gol in rossoazzurro, è andato in prestito in Serie B inglese (la Football League Championship) al Leeds di Massimo Cellino. Dopo 4 partite, è finito quasi sempre in tribuna. Un altro giocatore che ha militato nelle due squadre è Armando Pantanelli: il portiere torinese giocò a Carpi dal 1994 al 1996 in C1, poi approdò a Catania nel 2004, conquistando la promozione in A nel 2006 e restandovi fino al 2007. Si è ritirato nel 2011. Anche l’argentino Adrián Ricchiuti giocò nei due club: nel gennaio del 1998 aveva 19 anni e arrivò al Carpi in prestito dal Genoa, contribuendo alla salvezza in C1 (18 presenze e 1 gol); al Catania giunse nel 2009 dopo vari anni nel Rimini (dove ha giocato in questa stagione), giocando ben quattro campionati di Serie A. Infine, Luigi De Canio, che aveva sfiorato la B col Carpi nel 1997, allenò il Catania nella scorsa Serie A, senza evitare la retrocessione (esonerato dopo 7 sconfitte in 11 partite).






20 Mag 2015
Posted by Santiago Roque Favilla














