Fabrizio Castori e Andrea Abodi sono intervenuti nella Sala Stampa dello Stadio Sandro Cabassi dopo il pareggio del Carpi per 0-0 contro il Catania e dopo la premiazione dei biancorossi con la Coppa Ali della Vittoria (per leggere il riassunto leggere QUI). Ecco alcune loro dichiarazioni.
. Fabrizio Castori, allenatore del Carpi.
Cosa aggiungere per chiudere una stagione in cui si è detto tutto?
“Voglio sottolineare che avevamo la squadra decimata, ma ho fatto esordire dei ragazzi che hanno lavorato bene durante l’anno pur senza giocare molto. Sono contento per gli 80 punti e perché abbiamo eguagliato il record di gol subiti del Palermo, un’altra perla in un campionato che ci lancia nella storia. È stata una bellissima premiazione, arricchita dalla partecipazione del nostro pubblico che ci ha accompagnato con tanto entusiasmo e calore per tutta la stagione”.
Ora sei nell’albo d’oro con gente come Deschamps, Conte o Di Francesco.
“Non ci avevo pensato, ma vincere col Carpi è una cosa grossa e straordinaria. Non è come vincere allenando la Juventus (ride, n.d.r.)”.
Cosa ha avuto in più il Carpi rispetto al Catania?
“In Serie B non basta la qualità tecnica o l’esperienza, ma serve fame e impegno. Noi siamo stati il contrario del Catania perché la squadra è giovane e poco esperta, ma con tanta voglia di far bene e di stupire. Poi non so dire cosa non sia andato nel loro campionato visto che, alla vigilia, erano dati tra i favoriti per la vittoria finale”.
. Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B.
Alla fine il Carpi ha vinto ed è salito in Serie A, nonostante alcune note polemiche.
“Il Carpi è in Serie A perché se lo è meritato ed è stata la squadra più forte. La Lega è sempre stata presente, senza abbassare la guardia e senza lasciarsi influenzare da altre interpretazioni del calcio. Molti si aspettavano il Catania o altre squadre più dotate, ma i pronostici sono stati totalmente sovvertiti in un campionato duro”.
Cosa pensa della situazione del Cabassi, anche nel futuro prossimo? Anche oggi il pubblico ha espresso il suo parere.
“Penso due cose. Prima: deve prevalere la gioia e la gratitudine per quel che è stato fatto dalla Società e dalla squadra, invece di far passare velocemente una soddisfazione simile a vantaggio dell’amarezza per un trasferimento di pochi chilometri. Se non si apprezza totalmente questa promozione, vuol dire che non si è capita la portata di quello che è stato fatto. Seconda cosa: non si tratta di un allontanamento definitivo, ma questa città avrà uno Stadio diverso. Il calcio ha bisogno di stadi da calcio, quindi abbiamo già programmato che tra tre anni non faremo giocare il nostro campionato in impianti con piste ciclabili. Abbiamo bisogno di posti coperti per i tifosi, di togliere le barriere e della tecnologia. Questo stadio è stato teatro di una grande impresa, però ha viaggiato più velocemente di quello che c’è tutto intorno. La Società e l’Amministrazione lo sanno, e faranno il possibile per dare a Carpi lo Stadio che merita nel minor tempo possibile“.