Il prossimo campionato di Serie B, con le new entry Novara, Teramo (esordio assoluto) e Salernitana (calcio scommesse permettendo), sarà l’anno 1 d.C. Non dopo Cristo, ma dopo Carpi. Perché la cadetteria non sarà più la stessa dopo quello che è successo in questa stagione indimenticabile. I nani sono saliti sulle spalle dei giganti e, dopo aver scrutato un imponente orizzonte, li hanno sottomessi alla loro volontà.
Uno potrebbe dire: “Dove mettiamo il Chievo? O il Sassuolo?”. In effetti, ci sono anche loro nell’albo d’oro della Serie B e nelle classifiche della Serie A, però parliamo di due squadre che, in periodi diversi ma non molto distanti (2001 e 2013), erano costruite per lottare nei piani alti del secondo campionato professionistico italiano. Partivano come favorite dopo alcune annate di Serie B abbastanza competitive.
Il Carpi no. Il Carpi, dopo un solo anno di B, era ripartito a testa bassa con l’obiettivo di salvarsi, senza avere (o senza sapere di avere) uno squadrone degno di lottare per obiettivi così nobili. Ci ha messo del suo mister Castori, uomo di mondo che ha sempre spronato i suoi ragazzi: mai accontentarsi, dare tutto in campo, e se dobbiamo salvarci, facciamolo giocando bene, provando a stupire e a divertire. Ha conquistato e fatto innamorare i tifosi, obiettivo dichiarato già nella conferenza di presentazione. Ha avuto successo su tutta la linea, e con lui anche la dirigenza che dal 2009 costruisce, in silenzio, grandi sogni.
SERIE A – Il Carpi primo con 80 punti e il Frosinone secondo con 71 vanno in Serie A per la prima volta nella loro storia. A novembre, quando al Cabassi finì 0-0, i ciociari erano già secondi dietro ai biancorossi (29 punti a 28). Due fresche promosse, entrambe accomunate dall’aver eliminato il Lecce nelle rispettive Finali Play-off di Lega Pro, capaci di sorprendere, di giocare un bel calcio offensivo, e di mantenere un alto livello e una grande continuità per tutta la stagione, spodestando con enormi meriti le principali candidate alla promozione diretta. Nemmeno le dichiarazioni polemiche di Lotito hanno impedito di realizzare questo inatteso sogno ai ragazzi di mister Fabrizio Castori (il veterano che finalmente viene premiato dopo tanta gavetta) e di mister Roberto Stellone (il giovane che avanza, partendo dalle Giovanili e con idee chiare).
PLAY-OFF – Ai Play-off accedono le squadre che vanno dal terzo all’ottavo posto. Nell’ordine troviamo Vicenza e Bologna, entrambe a 68 punti e qualificate direttamente per le Semifinali. Il Vicenza, ripescato a poche settimane dall’inizio del campionato, ha lottato fino a marzo per il secondo posto, ha preso qualche colpo (Lasaga docet), ma è sempre rimasto nel podio, mostrando un calcio propositivo e divertente. Il Bologna è passato in breve tempo dal fatalismo guaraldiano all’esaltazione totale tacopiniana. Risultato: doveva essere promozione diretta, invece c’è stato un cammino raramente convincente, figuracce sonore in quasi tutti gli scontri diretti persi, una rosa sulla carta forte (a tratti arrogante) ma con molte falle di gioco, un allenatore poco apprezzato e cambiato a tre giornate dalla fine. Un altro anno in B sarebbe un colpo basso, quindi nei Play-off ci si aspetta la maturità. Nel Turno Eliminatorio secco lo Spezia quinto (67) affronterà l’Avellino ottavo (59), mentre il Perugia sesto (66) se la vedrà contro il Pescara (61), che ha il miglior attacco con 69 reti segnate. Da sottolineare il campionato degli umbri, tornati in Serie B solo dopo la scorsa stagione e dopo l’ultima partecipazione nel 2005. Spezia e Vicenza hanno due dei tre capocannonieri della stagione: parliamo rispettivamente di Catellani e Cocco, entrambi a quota 19 gol.
PLAY-OUT – Anche per colpa della vittoria “assurda, ignobile e anti-diplomatica” del Carpi al Braglia, il Modena è ai Play-out con 47 punti. Gli stessi della matricola Entella, brava a lottare fino all’ultimo e a evitare la retrocessione diretta. Le due squadre si incontreranno prima a Chiavari il 30 maggio e poi in Emilia il 6 giugno. Sui canarini c’è poco da dire: cattiva programmazione mascherata da tante parole, tante pretese, e pochi fatti. Senza i 19 gol di Granoche, la Lega Pro sarebbe stata sicura già a dicembre. I Play-out serviranno per evitare il disastro dei disastri in un club che, dopo il ritorno in B nel 2004, quasi mai è stato competitivo (2005, 2006 e 2013 a parte) nonostante vantasse la storia e lo Stadio pieno (si fa per dire).
LEGA PRO – Dopo le certe retrocessioni di Brescia (42) e Varese (35), ieri è sceso anche il Cittadella (44). I veneti di Foscarini e i lombardi biancorossi, rispettivamente per sette e cinque stagioni di fila, sono stati due emblemi della provincia battagliera tipica della Serie B. Dall’altra parte, colpisce la caduta del Brescia, il club con più partecipazioni in Serie B (57) e colpito da problemi societari ed economici. Una tra queste potrebbe essere ripescata se il Parma non riuscisse a iscriversi al prossimo campionato di B.
LE DELUSE – Le tre retrocesse dalla Serie A 2013-2014 hanno deluso molto. Il Bologna è quello che complessivamente ha fatto meno peggio. Il Livorno è stato molto altalenante e ha perso l’ultimo posto per i Play-off cadendo per 3-0 a Pescara all’ultima giornata. Il Catania invece è stato addirittura in zona retrocessione per buona parte del girone d’andata. Nel girone di ritorno si è ripreso il giusto e necessario per salvarsi, nonostante avesse in rosa la coppia gol Calaiò-Maniero (18 gol a testa). Un’altra grande delusione è stato il Bari, rinato a livello societario durante lo scorso campionato e capace di arrivare in Semifinale Play-off. Quest’anno si aspettavano conferme, però il cammino è stato pieno di cadute che alla fine hanno compromesso la qualificazione ai Play-off.
1 Comment
comunque sia il Carpi non ha centrato la salvezza, poichè io nell’elenco delle squadre del prossim campionato di serie B non lo vedo ah ah