Per un Alberto che esce, un Alberto che entra. Da Morea a Martelossi, questa la storia della Dinamica delle ultime due stagioni memorabili per i tifosi biancorossi, dalla promozione in Gold all’ultimo respiro contro Casalpusterlengo lo scorso 15 giugno 2014, ai playoff per la Serie A sfumati solo nell’overtime della partita tra Ferentino e Trieste all’ultima giornata. Il primo Alberto protagonista di tante battaglie, vero e proprio beniamino dei tifosi, il secondo che potrebbe seguirlo grazie al suo carisma e al suo curriculum di tutto rispetto.
Morea lascia un vuoto enorme nel cuore dei tifosi Stings e ripercorre, in questa intervista esclusiva al nostro blog, le due stagioni alla guida della Dinamica Generale Mantova. L’ex coach biancorosso vive comunque serenamente il divorzio da Mantova e ripercorre i traguardi raggiunti negli ultimi due anni: Questi eventi fanno parte del gioco e bisogna saperli accettare. Ho vissuto due ottime stagioni alla Dinamica che difficilmente dimenticherò. Abbiamo conquistato la promozione l’anno scorso, sfiorato i playoff quest’anno, ho partecipato a due All Star Game, ho ricevuto due premi come allenatore del mese e ho avuto la fortuna di conoscere tanti giocatori splendidi. E’ stata una grandissima esperienza. E’ chiaro che mi sarebbe piaciuto essere ancora alla guida della Dinamica anche in questa stagione visto che era stato avviato un progetto, ma, ripeto, sono cose che ci possono stare. Ora mi auguro di trovare un altro buon programma che dia sfogo alla mia carica e al mio entusiasmo di allenare.
Un allenatore che è sempre stato sostenuto, sia quando la Dinamica correva in campionato sia quando i risultati (e la fortuna), non erano nella sua parte (vedi le sei sconfitte consecutive, il caso Jefferson e “l’epidemia” di infortuni tra gennaio e febbraio): Non vorrei ringraziare alcun nome in particolare, sono sempre stato ben voluto e ho avuto vicino a me tante persone splendide in questo percorso. Dal canto mio penso di aver dato tutto ciò che avevo in termini di impegno e professionalità e fatto di tutto per cercare di incarnare lo spirito degli Stings. Ovviamente la finale playoff dell’anno scorso occupa una parte importante nei miei ricordi, ma non sono il tipo che si fissa con un ricordo in particolare. Abbiamo vissuto momenti belli che ti fanno gioire e altri meno belli che ti obbligano a riflettere e a rileggere le tue idee, e in generale tutti mi sono serviti a crescere. Il nostro è un mestiere estremamente pratico che si fonda sull’esperienza quindi sia la scorsa stagione, ricca di gioie, che questa, in cui ho sentito comunque molta vicinanza nonostante non stessimo attraversando un ottimo momento, mi hanno fatto crescere sia umanamente che professionalmente.
La stagione purtroppo per Alberto e per la Dinamica si è conclusa troppo presto, e non è semplice ricordare quell’ottavo posto occupato dagli Stings fino agli ultimi 5 minuti di Ferentino-Trieste: Ad essere onesti, è difficile parlare di quello che è successo la scorsa stagione in questo momento. Io personalmente ci ho sempre creduto. Nell’ultima partita contro Napoli è stata particolarmente dura vivere la diretta di Ferentino-Trieste, ma ho vissuto serenamente la nostra situazione perché sapevo che nel corso della stagione abbiamo sempre dato il massimo.
E il futuro?: Non mi permetto di giudicare il mio successore, posso solo augurargli di ricevere lo stesso affetto che ho ricevuto io dall’ambiente Stings in generale. Per il resto, saranno i risultati a parlare. Per ora sono alla finestra, c’è stato qualche interessamento da parte di alcune squadre, com’è normale che sia in questo periodo.
Per lui si prospetta un futuro alla rediviva Recanati oppure nella “sua” Ferrara, a prendere il posto occupato dal suo successore a Mantova, in uno strano intreccio del destino cestistico.
(fonte foto: www.stings.it)