Il Carpi, attraverso un comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale, ha dichiarato la propria estraneità riguardo una possibile combine della partita giocata il 22 maggio al Cabassi contro il Catania, valida per l’ultima giornata di Serie B e finita 0-0.
A essere tirato in ballo indirettamente, in una chiamata intercettata tra Antonino Pulvirenti (presidente del Catania, ora agli arresti domiciliari) e Daniele Delli Carri (direttore sportivo del Catania), è Cristiano Giuntoli, d.s. biancorosso passato da poco al Napoli, “reo” di aver contribuito ad orchestrare il pareggio contro il club siciliano (“mi deve un favore” ha detto Pulvirenti nella chiamata), che in quel momento era quindicesimo con 48 punti, a +2 sul Modena quintultimo e immischiato in zona Play-out con l’Entella. Questa potrebbe essere l’ultima di una lunga serie di partite truccate, cominciata il 2 aprile con la vittoria a Varese per 0-3 e proseguita con i successi in fila contro Trapani (4-1), Latina (1-2), Ternana (2-0) e Livorno (1-1). Risultati utili a evitare una clamorosa retrocessione in Lega Pro. In dubbio sono anche le gare contro Bari (1-1 al San Nicola) e Brescia (4-2 lombardo al Rigamonti).
In attesa di avere maggiore chiarezza, il club di Via Marx, nella figura del presidente Caliumi, ha deciso di prendere le distanze da queste calunnie e di usare le vie legali per tutelarsi.
Se venisse confermato questo illecito, il Carpi inizierebbe la Serie A con una penalizzazione in classifica; gli organizzatori e i collaboratori che hanno alzato questo polverone sarebbero squalificati per parecchio tempo (associazione a delinquere od omessa denuncia); e il Catania potrebbe retrocedere d’ufficio in Lega Pro.