Si è tenuta domenica mattina alle 10.30 la commemorazione della strage di via D’Amelio, organizzata anche quest’anno dall’Associazione culturale Il Mostardino con il Patrocinio del Comune di Carpi.
“Un momento per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina assassinati dalla mafia il 19 luglio del 1992″ – così ha introdotto la giornata Giulio Bonzanini de Il Mostardino.it che ha poi ribadito quanto sia importante – “ricordare questi servitori dello Stato che, con grande senso delle istituzioni, hanno sacrificato tutto quello che avevano in nome della Giustizia”.
All’iniziativa, assieme ai cittadini presenti, l’Assessore alle Politiche Giovanili Milena Saina, il Presidente della Onlus La Caramella Buona, nonché direttore responsabile de Il Mostardino.it, Roberto Mirabile, la Presidente nazionale di CNA-Fita Cinzia Franchini. Anche il Vescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina, che non ha potuto presenziare fisicamente per impregni presi in precedenza, ha espresso la propria vicinanza con un messaggio inviato apposta per l’occasione.
Dopo il minuto di silenzio e la posa di una corona di fiori è seguito un breve momento di riflessione. Ad intervenire per prima Cinzia Franchini che ha definito Borsellino “Un martire della giustizia rigoroso, attento e puntuale. Oggi più che mai – ha ribadito Franchini – il fenomeno mafioso è vivo e presente nelle nostre terre, come ci insegna la vicenda Aemilia la guardia non deve essere abbassata per nessuna ragione.”
L’Assessore Saina ha ribadito quanto debba essere interpretato come “un segno di speranza il fatto che oggi tante persone si interessano e cercano la legalità con azioni di onestà quotidiana e, anche per questo – ha proseguito l’Assessore, citando Borsellino – la lotta alla mafia dovrebbe venire in particolare da un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni”.
“Consiglio di prestare grande attenzione alla fine che fanno i beni sequestrati alla criminalità – su questo si è concentrato l’intervento di Roberto Mirabile – troppe volte accade che vi siano beni di grandissimo valore che restano fermi e, anziché essere restituiti ai cittadini ai quali sono stati rapinati, rimanendo inutilizzati diventano un costo per lo Stato e, nonostante La Caramella Buona abbia ricevuto un auto sequestrata alla criminalità, ancora molto lavoro deve essere fatto in questo senso.” Mirabile ha poi espresso una nota di rammarico constatando che “i simboli sono importanti e sarebbe stato bello vedere anche il Gonfalone della Città in quest’occasione.”
La lettera del Vescovo di Carpi che riportiamo qua sotto per intero:
“Nonostante l’impossibilità di essere presente fisicamente anche quest’anno ho voluto inviare un messaggio in occasione della commemorazione della strage di via D’Amelio che il 19 luglio del 1992 vide l’assassinio per mano mafiosa del magistrato Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Ora come allora la criminalità organizzata continua con prepotenza la propria azione distruttiva; essa vive e prospera come portatrice di morte avendo come unico scopo un profitto senza significato.
Le commemorazioni servono a non dimenticare ma, per onorare davvero queste persone e non rendere vano il loro sacrificio bisogna, ogni giorno, agire con spirito di giustizia, consci del fatto che dove manca la giustizia non può che esserci una decadenza morale che si ripercuote a tutti i livelli della società con conseguenze devastanti.
Oggi più che mai è importante tenere a modello quegli uomini e quelle donne che, non da eroi ma da persone per bene, furono coerenti fino a dare la propria vita in nome di ciò che credevano giusto. Questo affinché un giorno potremo finalmente pronunciare la frase: “c’era una volta la mafia.””
S.E. Mons. Francesco Cavina
Vescovo di Carpi