TABELLINO
CARPI-INTER 1-2 (Serie A 2015-2016 – 2a giornata – Andata)
Reti: 32′ e 89′ (rig.) Jovetic (I), 81′ Di Gaudio (C).
CARPI (3-5-2): Brkic 6 Letizia 6, Bubnjic 6, Gagliolo 6; Wallace 5,5 (76′ Di Gaudio 7,5), Fedele 7 (79′ Lazzari s.v.), Marrone 5, Lollo 6, Gabriel Silva 5; Matos 5,5, Wilczek 5,5 (67′ Lasagna 6). A disp.: Benussi, Spolli, Pasciuti, Bianco, Iniguez, Martinho. All.: Castori 6,5.
INTER (4-3-1-2): Handanovic 6,5; Santon 6 (79′ Nagatomo s.v.), Miranda 7, Murillo 6, Juan Jesus 6,5; Brozovic 5 (85′ Hernanes s.v.), Kondogbia 6,5, Medel 6; Guarin 6,5; Jovetic 7,5 (90′ Ranocchia s.v.), Palacio 5. A disp.: Carrizo, Berni, Montoya, D’Ambrosio, Dimarco, Gnoukouri, Manaj. All.: Mancini 6,5.
Arbitro: Davide Massa di Imperia.
Ammoniti: Lollo (C), Santon (I), Medel (I), Letizia (C), Miranda (I), Gabriel Silva (I), Handanovic (I).
Espulsi: nessuno.
Recupero: 2′ p.t.; 3′ s.t.
TOP
Jovetic (Inter) 7,5: Fortunatissimo sul primo gol (Letizia e Bubnjic se lo perdono, Brkic fa quel che può), poi non ha dubbi dal dischetto all’ 89′. In assenza di Icardi, sta fortemente trascinando i compagni visti i pesanti 3 gol in 2 partite.
Di Gaudio (Carpi) 7,5: Al 76′ entra di nuovo dalla panchina e questa volta bolla con un morbido destro all’ 81′ dopo essere sbucato alle spalle di Santon. Manda in Cielo (e, successivamente, illude) una Curva Montagnani molto bella e viva coi colori biancorossi. Un’esultanza di gruppo romantica e calorosa per un ragazzo che nel 2010 arrivò in C2 da Castelfranco con una valigia di sogni che sembravano irrealizzabili e che poco a poco, grazie anche i suoi meriti, sono diventati reali. Il cross, come tante volte, era di Letizia. L’orgoglio della vecchia guardia.
Miranda (Inter) 7: Il brasiliano, ex colonna dell’Atletico Madrid di Simeone, sta dimostrando il suo valore e la sua esperienza in una difesa che negli ultimi anni è stata come un colabrodo. Solido e attento su Matos, Wilczek e Lasagna. Non gioca tanto male nemmeno il suo collega Murillo, che però viene prima graziato al 7′ quando c’era un rigore su Matos e poi beffato spalle alla porta da Lasagna in occasione del gol di Di Gaudio.
Fedele (Carpi) 7: Lo svizzero di origini napoletane esordisce col Carpi giocando subito da titolare contro l’Inter. Ha una passo energico, un buon lancio e un dribbling interessante. A centrocampo fa legna con Lollo (Marrone spesso è fuori fase e sovrastato dagli avversari) e sfiora il gol alla fine del primo tempo. 23 anni, forse può essere l’erede di Porcari. Primo test ampiamente superato.
Handanovic (Inter) 6,5: Poco impegnato, ma la parata in uscita su Wilczek a fine primo tempo evita l’ 1-1 del Carpi. Spizzato come da un rigore sul gol di Di Gaudio.
Brkic (Carpi) 6: In occasione del primo gol nerazzurro Letizia e Bubnjic si dimenticano di Jovetic, Zeljko esce e intercetta il tiro di Jo Jo, ma un rimpallo fortunato permette comunque all’ex Fiorentina di appoggiare a porta vuota. Sul rigore, uguale a quello che gli tirò Eder a Genova, non riesce ad imporsi. Sull’ 1-1 nega a Palacio il nuovo vantaggio dell’Inter.
FLOP
Palacio (Inter) 5: Ben limitato, si rende molto pericoloso poco prima del rigore di Jovetic quando Brkic esce bene e gli nega la rete. Avvia il contropiede che porterà al gol vittoria per la sua squadra. Viene da una stagione difficile segnata da solo 8 gol e vari infortuni. Come il suo ex collega nel Boca Juniors, Martin Palermo, si vede poco e cerca di farsi trovare pronto per spingerla dentro.
Gabriel Silva (Carpi) 5: Non gioca male, quando può si propone contro Santon. Purtroppo è mal posizionato sulla ripartenza innescata da Palacio visto che andando verso l’argentino in diagonale lascia troppo scoperta la sua fascia sinistra per l’incursione di Guarin, che poi viene più o meno steso dal brasiliano nel suo tentativo frenetico e disperato di rimediare.
Matos e Wilczek (Carpi) 5,5: A tratti duettano bene come quando il polacco, smarcato di tacco dal brasiliano, si fa ipnotizzare da Handanovic sul finire della prima frazione. Si muovono parecchio, ma i centrali di Mancini hanno fisico e li annullano anche su alcuni lanci lunghi insidiosi. Provarli di nuovo insieme non sarebbe una brutta cosa. Su Matos c’era un rigore al 7′ per fallo di Murillo, però l’arbitro Massa aveva in mente altri piani.