Non solo giustizia, ma tante altre tematiche salienti sono state al centro del dibattito tenutosi ieri l’altro alla festa provinciale del Partito Democratico di Modena a cui ha partecipato il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Si è parlato in primissima battuta del problema e dei fenomeni del caporalato che sono balzati agli onori della cronaca in queste ultime settimane estive. Il ministro ha fatto menzione del lavoro congiunto con Maurizio Martina (ministro delle politiche agricole,ndr) nella creazione di una norma che punisce i “caporali” e confisca il loro patrimonio. Una stoccata è poi stata indirizzata al silenzio del movimento sindacale a riguardo e alla minoranza del partito che devierebbe il dibattito su tematiche meno importanti rispetto a queste.
JOBS ACT – Per quanto concerne il lavoro, il guardasigilli ha considerato positive le stabilizzazioni dei contratti tramite la nuova riforma e il fatto che le giovani generazioni, che per molto tempo non sono state tutelate, vengano oggi riprese in considerazione.
GIUSTIZIA – Importante è poi stato il dibattito sulla giustizia, ridotto secondo il ministro al mero ambito penale durante i vent’anni di Berlusconi, in cui ci si è completamente dimenticati di quella civile e dell’emergenza carceri. Per quanto riguarda proprio queste ultime due questioni, Orlando ha segnalato il ridimensionamento dell’emergenza nelle carceri italiane e la diminuzione delle cause civili pendenti.Risulta poi in programma l’introduzione di tribunali ad hoc per la famiglia e per le imprese, realtà importanti in cui non ci si può permettere lungaggini giudiziarie. Nel contesto penale si segnalano invece l’introduzione degli ecoreati nel codice penale, e dell’ autoriciclaggio, ossia punizione per chi investe proventi illeciti in attività economiche legali. Il governo avrebbe poi in agenda la riduzione delle tempistiche dei processi penali.
INTERCETTAZIONI – Altro tema cruciale affrontato è stato quello delle intercettazioni telefoniche e delle relative pubblicazioni. Il guardasigilli ha considerato importanti le intercettazioni in sede di indagine, ma completamente fuorvianti qualora diventassero degli spaccati di costume. Necessario secondo il ministro sarebbe quindi restringere il più possibile il rischio di fuga di intercettazioni prive di rilevanza penale, che potrebbero rovinare la vita delle persone più indifese in alcuni casi.
RIFORME – Spazio anche per un rapido dibattito sulle riforme istituzionali e della legge elettorale. Il ministro della Giustizia ha asserito come sia importante e fondamentale chiudere questa transizione riformista dopo avere assistito ai vari fallimenti negli anni passati. Per ciò che riguarda la legge elettorale ha invece menzionato come non sia un problema il capolista bloccato in ciascun collegio, ma come si arrivi alla scelta dello stesso e dal valore aggiunto che questo può mettere in campo.