Appena conclusa l’intervista a Flavio Tosi, realizzata da Nicolò Guicciardi e Ruben Giovannoni durante la trasmissione Felix 5.9 .
Vario è stato il dibattito col sindaco scaligero, che ai nostri microfoni ha spaziato su tematiche quali immigrazione e il nuovo movimento politico da lui stesso fondato.
Quale obiettivo vi ponete con il neonato movimento politico FARE ?
Vogliamo innanzitutto cercare di rimettere assieme un centrodestra frammentato in vari gruppi, in grado di rappresentare un’alternativa seria a un centrosinistra che ha trovato la propria coesione con Matteo Renzi. Tutto dipenderà poi dalla nuova legge elettorale, in cui risulta importante capire se il premio di maggioranza verrà garantito alla coalizione o ad un unico partito.
Come va con FARE ?
Al momento abbastanza bene, stiamo girando per varie parti d’Italia, come ad esempio la Sicilia, in cui la ricerca di una novità e di una alternativa per gli elettori è un’esigenza che si percepisce. Noi ci presentiamo con un biglietto da visita che sono gli otto anni di governo di una città, in cui alle parole sono seguiti i fatti concreti.
Cosa non le convince della Lega targata Matteo Salvini?
Salvini ha sposato una linea populista e demagogica per poter portare a casa consenso facile. Adesso cavalca la tigre dell’ immigrazione senza trovare soluzioni concrete ad un problema che c’è solo per parlare alla pancia dell’elettorato. Dei temi fondanti della Lega come tasse e burocrazia non è rimasto assolutamente nulla.
Ci può spiegare meglio la sua posizione sull’immigrazione?
Si deve intervenire come Europa con un’azione militare stabilizzatrice in Libia. Questo per evitare un esodo incontrollabile dei profughi in cui tutta l’Europa è rimasta coinvolta. L’Europa ti concede di dare permessi temporanei umanitari che consentono di circolare in Europa per alcuni mesi; in questo modo i paesi di transito creerebbero un cordone umanitario verso i paesi del nord dell’ UE.
Qual’è il vostro atteggiamento verso le riforme istituzionali?
Cerchiamo di essere credibili e di muoverci in modo pragmatico. Noi non vogliamo fare come una parte del PD che vuole far cadere Renzi per non fare le riforme. Ci siamo incontrati con Renzi e abbiamo espresso parere contrario a un senato così impostato, ma abbiamo garantito che non faremo ostruzionismo. Abbiamo però espresso il nostro parere su un Senato che possa realmente rappresentare le autonomie locali e regionali.