Oggi nella Sala Conferenze dello Stabilimento Guadí di Via Nuova Ponente è stato presentato il nuovo allenatore del Carpi, Giuseppe Sannino. Il 58enne di Ottaviano, ex di Varese, Siena, Palermo, Watford e Catania ha diretto ieri l’allenamento del pomeriggio dopo aver preso il posto dell’esonerato Fabrizio Castori, il mister che ha portato il Carpi in Serie A per la prima volta in 106 anni di storia attraverso la vittoria dello scorso campionato di Serie B. Presente anche il presidente Claudio Caliumi.
Quali sono le tue prime sensazioni dopo che ieri hai diretto il primo allenamento al Cabassi davanti ai tifosi?
“Per il Carpi è un momento importante perché capisco che fa male l’esonero di una persona come Castori che qui ha raggiunto un grande traguardo. Io lo conosco, purtroppo queste cose nel nostro ambiente possono succedere. La classifica ci impone di lavorare e basta. I ragazzi hanno dato e daranno tanto per il Carpi. Cercheremo di restare in questa categoria per tutto l’ambiente e di farlo con unione d’intenti e un atteggiamento propositivo. Voglio essere il condottiero di questa squadra”.
Come sono nati i contatti per il tuo arrivo?
“Con Sogliano ho lavorato solo una volta nel Varese. Lui per me è una grandissima persona, si è confrontato con la Società nei miei riguardi e quando mi ha chiamato ho risposto di sì. Con poche parole e tanti fatti proveremo a risollevarci restando uniti”.
Come ti consideri come allenatore? Ti definiscono un motivatore.
“A volte guardo di più le cose fatte male nella mia carriera che quelle fatte bene per cercare di capire gli errori e di evitarli. Non mi piace molto guardarmi indietro, non sono un mago, ma so che oggi avremo un allenamento e che tra tre giorni giocheremo contro il Torino. Sapere che siamo visti come destinati alla retrocessione deve essere uno stimolo in più per lottare contro tutti come avete fatto in tutte le categorie che avete scalato prima del mio arrivo”.
Come vedi la ripartenza del Carpi a partire dal Torino?
“Il Carpi è al primo anno in Serie A e farà un campionato per salvarsi. Sarà difficile ma ci proveremo contro altre squadre che combatteranno contro di noi per lo stesso obiettivo”.
Quali sono le radici del tuo rapporto con Sogliano?
“A Varese avevamo riaperto un nuovo ciclo con molti giovani. Nessuno ci dava per favoriti, eppure abbiamo vinto due campionati e sfiorato ai Play-off la Serie A. Ho una grande amicizia con Sogliano, il destino ha voluto che ci incontrassimo di nuovo. Siamo due persone che si confrontano e che mettono la faccia nelle buone e nelle cattive”.
Al Varese non hai mai perso in casa. Come vedi il Carpi fuori da Carpi?
“La nostra casa è Carpi, ci alleniamo qui e qui facciamo il nostro fortino col calore dei tifosi. A Modena andiamo solo a giocare per problemi di strutture e basta, ma anche là ci servirà un ambiente compatto”.
Al Siena hai fatto le cose migliori in Serie A. C’è qualche riferimento di quella squadra che rivorresti nel tuo Carpi?
“Al mio primo anno in Serie A abbiamo perso sfortunatamente una Semifinale di Coppa Italia contro il Napoli, poi in campionato ci siamo salvati con 44 punti e avendo la quinta miglior difesa. Sono cose che appartengono al passato, però allora fu determinante la forza del gruppo a partire da giocatori come D’Agostino, Calaiò e Destro che si sono adeguati alla situazione”.