Domenica 1 novembre alle ore 15:00 il Carpi si giocherà una fetta abbondante della sua permanenza in Serie A contro l’Hellas Verona. Al Braglia, sotto la direzione di Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo, si sfideranno le ultime due della classe, appaiate con 5 punti e chiamate alla riscossa per non allontanarsi troppo dalla zona salvezza. I Mastini, abituati alla lotta per non retrocedere, stanno vivendo un inizio di stagione da incubo che in estate era difficile da immaginare. Si troveranno davanti anche due presidenti carpigiani come Stefano Bonacini e Maurizio Setti, due padri fondatori del Carpi FC (Setti lasciò nel 2012 dopo i Play-off contro la Pro Vercelli). Infine, il d.s. biancorosso, Sean Sogliano, affronterà il club che ha plasmato con grandi risultati dal 2012 fino a questa estate.
RENDIMENTO – L’Hellas Verona è ultimo insieme al Carpi con 5 punti, quindi a -5 dal Frosinone che ora naviga in acque più o meno tranquille. Dopo dieci giornate è ancora l’unica squadra in Serie A senza vittorie. Ai 5 pareggi (2 fuori contro Atalanta e nel derby col Chievo) si sommano 5 sconfitte (3 in trasferta) come quella di mercoledì al Bentegodi per 2-0 contro la Fiorentina. Si esulta poco visti gli 8 gol segnati, mentre la difesa con 17 gol subiti è la peggiore dietro a quella del Carpi (23). In questa stagione l’unico sussulto in gare ufficiali è arrivato il 15 agosto in Coppa Italia contro il Foggia, battuto per 3-1. L’ultima vittoria in Serie A è datata 17 maggio 2015, ossia un 2-1 contro l’Empoli alla terzultima giornata di ritorno. Sommando tutto, sono dodici giornate consecutive senza i tre punti.
ORGANICO – Tornato in Serie A nel 2013, l’Hellas nelle scorse due stagioni si è appoggiato enormemente sulle lunghe spalle di Luca Toni, capocannoniere in carica a 38 anni con 22 gol (20 nel 2013-2014). Il campione del Mondo nel 2006 è però infortunato a un ginocchio dalla quarta giornata a Bergamo e il suo bottino è fermo a 1 rete. Dovrebbe tornare a metà novembre. Non sta ingranando, sempre per problemi a una caviglia, nemmeno il colpo dell’estate piazzato dal nuovo d.s. Bigon: Pazzini. Il Pazzo, 31 anni, ha firmato fino al 2020 e in 7 presenze ha trovato solo 1 gol. Mandorlini spera di recuperarlo contro il Carpi. L’emergenza ha colpito altri giocatori importanti come l’islandese Hallfredsson, l’italo-brasiliano Romulo e l’ex Latina Viviani. Con 2 reti il miglior realizzatore è addirittura il difensore Eros Pisano. In porta si alternano Rafael e il promettente 20enne Gollini. In difesa una nota positiva è il terzino sinistro francese Souprayen (ex Dijon). Con lui ci sono il greco Moras e il 36enne messicano Rafael Marquez, 4 Mondiali in carriera ma con meno smalto se pensiamo al giocatore apprezzato col Barcellona di Rijkaard e Guardiola. A centrocampo ecco un giovane interessante come Sala e un vecchio mastino come Matuzalem. L’attacco naviga a vista con Jankovic, Juanito Gomez e l’ex Dorando Pietri e Livorno Luca Siligardi.
ALLENATORE – Andrea Mandorlini, 55 anni, allena l’Hellas Verona dal novembre 2010, quando subentrò in Lega Pro al Principe Giuseppe Giannini. Ottenuto subito il ritorno in B, nel 2013 arrivò dopo undici anni la Serie A col secondo posto dietro al Sassuolo. In cinque stagioni ha contribuito alla risalita veronese attraverso squadre solide e basate sul 4-3-3 con un finalizzatore eccelso (Cacia, Juanito e poi Toni). Attualmente sta vivendo il periodo peggiore da quando è in Veneto, anche per via di tanti infortuni pesanti soprattutto nel reparto offensivo. Il Carpi è un test importante anche per il suo futuro. Ex centrocampista di Atalanta e Inter (campione d’Italia con Trapattoni nel 1989 e della Coppa UEFA nel 1991), come allenatore ha girato molto tra Spezia (1 campionato di Serie C2 nel 2000), Vicenza, Atalanta (promozione in A nel 2004), Bologna, Sassuolo e Cluj in Romania (nel 2010 centrò il triplete campionato-Coppa Nazionale-Supercoppa).