La mazzata contro il Chievo pesa doppio per il buio del primo tempo e per le occasioni da gol non sfruttate in una coraggiosa ripresa, ma il Carpi non deve assolutamente arrendersi. La speranza è che, dopo tre mesi da quell’attessisimo ma rovinoso esordio in Serie A contro la Sampdoria, il ritorno allo Stadio Luigi Ferraris per affrontare il Genoa comporti una consapevolezza definitiva di cosa occorre ripetere (pressing, cuore e volontà) e cosa occorre eliminare (deconcentrazione, ingenuità e mancanza di cinismo) per restare aggrappati al treno salvezza.
Ora andiamo a dare un’occhiata al club rossoblù, il più anziano d’Italia visto che fu fondato nel 1893 e che vanta 9 Scudetti (1898, 1899, 1900, 1902, 1903, 1904, 1915, 1923 e 1924), 1 Coppa Italia (1937), 6 campionati di Serie B (l’ultimo nel 1989) e 1 campionato di C1 (1971).
RENDIMENTO – Il Genoa dopo tredici giornate è tredicesimo con 16 punti, quindi a +5 dal terzultimo posto occupato dal Frosinone (11) e a +10 su Carpi ed Hellas (6). Finora la differenza la fanno i numeri ottenuti allo Stadio Marassi: 4 vittorie su 4 totali, 1 pareggio (0-0 contro il Napoli) su 4 e 1 sconfitta (2-0 contro la Juventus) su 5. Solitamente i Grifoni riequilibrano il loro rendimento nel girone di ritorno. Un dato di fatto comune in casa e in trasferta è la capacità di restare aggrappati al risultato fino alla fine: il Genoa, nelle ultime sei gare, per tre volte ha fatto punti in pieno recupero contro Chievo (3-2 al 93′), Torino (3-3 all’ Olimpico al 94′ dopo il vantaggio granata all’ 89′) e recentemente Sassuolo (2-1 al 95′ dopo il pareggio neroverde al 94′). I gol segnati sono 14 e i gol subiti sono 17.
ORGANICO – Il miglior marcatore del Genoa è Leonardo Pavoletti con 5 gol in 9 presenze. L’ex bomber del Lanciano e del Varese è sbarcato a Genova nel gennaio 2015 dal Sassuolo, dove vinse la Serie B nel 2013, ed è stato riscattato in estate. Se consideriamo che in Emilia in Serie A era una riserva, nell’anno solare i suoi numeri sono interessanti: 11 reti in 19 gare, tra cui quello che ha steso i neroverdi nella scorsa domenica. Con 3 reti ecco il togolese Gakpé, preso dal Nantes. In porta è ritornato Perin a quasi otto mesi da un infortunio alla spalla destra. La difesa a tre conta con l’esperienza di Burdisso, Ansaldi, De Maio e sulla voglia di rivalsa dell’ex Avellino Izzo. A centrocampo non mancano tecnica e classe visto che troviamo l’ex Valencia Tino Costa, Perotti (1 gol, mancherà per squalifica), l’ex Napoli Dzemaili (decisivo contro il Milan), gli ex Siviglia Capel (2 Coppe UEFA vinte nel 2006 e nel 2007) e Figueiras (2 Europa League vinte nel 2014 e nel 2015), mentre l’uruguagio Laxalt (doppietta contro il Torino) garantisce corsa e recuperi. In attacco c’e anche l’ex Zenit Lazovic, mentre fatica a trovare spazio Pandev.
ALLENATORE – Giampiero Gasperini, 57 anni, ha allenato il Genoa dal 2006 al 2010 ed vi è tornato nel settembre 2013 quando rimpiazzò Fabio Liverani. I migliori risultati sono stati la promozione in Serie A nel 2007 (terzo posto dietro a Juventus e Napoli), il quinto posto nel 2009 (con in rosa un super Diego Milito) e la partecipazione alla Fase a Gironi dell’Europa League nel 2010. Dopo nove anni di apprendistato nelle Giovanili della Vecchia Signora, ha legato il suo nome anche al Crotone, club in cui debuttò da professionista con una promozione in Serie B nel 2004 (secondo posto dietro al Catanzaro), riuscendo a salvarlo per due anni di fila. Una macchia sul suo curriculum sono le quattro partite senza vittorie sulla panchina dell’Inter all’inizio del campionato 2011-2012: prima perde la Supercoppa contro il Milan a Pechino (2-1), poi in Serie A cade a Palermo (4-3), pareggia a San Siro contro la Roma (0-0) e crolla in casa del neo-promosso Novara (3-1). Nel 2012-2013 subentra due volte e partecipa alla disastrosa retrocessione del Palermo in cadetteria. Il suo modulo preferito è l’elastico 3-4-3.
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