Dopo aver ritrattato i primi cinque mesi del 2015 che sancirono la conquista della Serie A del Carpi, il cerchio si chiude con un il primo semestre biancorosso nel massimo campionato italiano.
Colgo l’occasione per augurare un buon 2016 a tutti i tifosi del Carpi e ai lettori de IlMostardino.it, sito carpsàn nato nell’estate del 2012 quando i biancorossi erano in Lega Pro e diventato testata giornalistica nel gennaio 2015. Un anno importante che ci ha messo a dura prova, ma che è stato vissuto in pieno mettendoci ancora una volta al vertice dell’informazione sul calcio biancorosso nel vasto mondo di Internet.
Giugno: tra Giuntoli, Sogliano e la “Questione Cabassi”
Estate calda per Cristiano Giuntoli. Il direttore sportivo del Carpi, in stand-by per prolungare il contratto fino al 2019, è tallonato dal Napoli, desideroso di ripartire da zero dopo la discontinuità della gestione Bigon-Benitez. All’improvviso il panorama diventa sempre più preoccupante. Si tratta di una partenza che la tifoseria in parte accetterebbe come naturale visto il grande lavoro svolto da Giuntoli in sei stagioni, ma che altrettanto fa presagire che si stava chiudendo un ciclo. Inizia a circolare il nome dell’ex Varese Sean Sogliano, appena liberatosi dall’Hellas Verona. A dare ulteriori grane è il dramma dello Stadio Cabassi, inutilizzabile sia in Serie A che in Serie B dopo due anni di deroga. Nonostante la mediazione di Giuntoli, riemergono le spaccature tra tifoseria in generale e Comune, quasi mai vigile nel promuovere lo sport e nella città dei Pio. Il 12 giugno viene ufficializzato l’uso dello Stadio Braglia di Modena per le partite casalinghe fino al 2017. I Guidati dal Lambrusco per protesta rinunciano a trasferirsi nel capoluogo e annunciano che saranno presenti solo nelle vere trasferte. Gli Irriducibili invece accettano che si giochi a Modena.
Luglio: precampionato e mercato
Il 1 luglio il Carpi ha un nuovo direttore sportivo: l’ex Hellas Verona Sean Sogliano firma fino al 2016. Il giorno dopo il Napoli ufficializza Giuntoli fino al 2019. Martedì 7 Pasciuti e compagni si ritrovano al Cabassi per il primo allenamento della stagione 2015-2016. Ad attenderli c’è una nutrita schiera di tifosi e di media. Il ritiro pre-campionato si svolge tra Valdaora e Urbino. Nell’arco del mese i biancorossi giocano una serie di amichevoli tra cui spiccano le sconfitte contro Inter a Riscone di Brunico (4-2) e Fiorentina a Moena (2-0). Intanto arrivano i primi innesti dal calciomercarto: Wilczek, Benussi, Matos, Marrone, Lazzari, Wallace, Bubnjic, Spolli, Martinho, Brkic, Fedele e Gabriel Silva. Il mese si conclude con il tanto atteso sorteggio del calendario della stagione. Si può riassumere così: tante sfide da alta classifica fino alla sesta giornata, poi una serie di scontri diretti e un finale misto.
Agosto: impatto da incubo
Dopo una vittoria in amichevole per 1-0 contro gli arabi dell’Al Ahli di Dubai (Martinho stende i futuri vice-campioni d’Asia), il primo impegno ufficiale è il Terzo Turno di Coppa Italia, un traguardo precedentemente raggiunto solo nel 2012-2013. Al Cabassi, nell’ultima gara ufficiale finora giocatasi, il Carpi batte dopo i tempi supplementari il Livorno con una doppietta del nuovo innesto Matos. Il 23 agosto a Genova arriva il tanto atteso esordio in Serie A. La Sampdoria vince 5-2 segnando tutti i gol già nel primo tempo. I primi centri biancorossi nel massimo campionato sono di Lazzari (che sbaglia un rigore nel recupero) e di Matos. È incredibile da credere, ma già si parla dell’esonero di mister Castori. Il mese si chiude con il primo impegno al Braglia contro una Grande del campionato, l’Inter. I nerazzurri vincono immeritatamente per 2-1 con un rigore di Jovetic all’ 89′ che vanifica il pareggio all’ 81′ di Di Gaudio. A dare fiducia ci pensa un prestigioso successo per 2-1 in amichevole al Cabassi contro lo Shakhtar Donestk, battuto in rimonta e nel finale da Lasagna. Il mercato porta una grande speranza, Borriello, ma vede le partenze di Porcari (biennale al Bari) e Poli (prestito al Novara). Comincia l’attrito del tifo verso Sogliano.
Settembre: Castori esonerato, Sannino per il salto
A Palermo arriva il primo punto in Serie A, ma gli altri due sfuggono all’ 89′ quando Djurdjevic sigla il 2-2 definitivo. Le note positive sono la reazione dopo il prematuro svantaggio e il primo gol all’esordio di Borriello dopo 20” dall’ingresso dalla panchina. Una rete che aveva fatto ben sperare per la prima vittoria in assoluto in A. Il Carpi sfrutta a metà il doppio turno “casalingo” visto che perde giocando molto meglio della Fiorentina (1-0, il d.s. Sogliano in conferenza stampa sbotta e chiede rispetto per un rigore non dato) e impone con coraggio un pareggio a reti inviolate contro un Napoli che segnava a valanga. Il miracolo purtroppo non si ripete all’Olimpico contro la Roma. A metà primo tempo tre gol in 7′ fanno calare il sipario. Borriello prova a dare una speranza ma nella ripresa la Lupa non smette di mordere e vola sul 5-1, rischiando di fare anche meglio. Matos si fa pure parare rigore e respinta da De Sanctis. Il clima è teso. Due giorni dopo, il 28 settembre, Castori viene esonerato dopo sei giornate di campionato e 2 punti in classifica. Il giorno successivo viene ufficializzato il suo successore, Giuseppe Sannino, che firma fino al termine della stagione. La tifoseria protesta apertamente, mostrando il suo amore verso Castori e il suo disappunto nei confronti di Bonacini e soprattutto di Sogliano, “vecchio” conoscente di Sannino dai tempi di Varese. Dopo un calendario proibitivo, davanti al tecnico campano ci sono i delicati scontri diretti per la salvezza. Qui si aspettava il grande salto.
Ottobre: l’illusione e le beffe
Sannino comincia col botto battendo il 3 ottobre al Braglia il Torino per 2-1. Un passo è fatto, è la prima vittoria in Serie A caratterizzata dal “ricordo” di Castori. Dal giorno dopo si volta pagina. A Bergamo contro l’Atalanta arriva un 3-0 imbarazzante e senza storia. Il 22 succede l’incredibile: il Modena, nella figura di Caliendo, impedisce al Carpi, di allenarsi al Braglia perché Bonacini non avrebbe pagato per l’affitto dello Stadio. In realtà il Tribunale di Modena ha pignorato i soldi a causa dei debiti del club canarino. Si giunge in questo clima di guerra fredda ai doppi impegni contro Bologna in “casa” e Frosinone al Matusa, le due squadre che hanno accompagnato il Carpi in A. Il gioco si vede pochissimo quanto la mancanza di sicurezza e di rabbia agonistica. La squadra sembra una barca senza timoniere. I risultati sono tristi e sfortunati: due sconfitte per 2-1 (coi rossoblù addirittura in rimonta dopo il vantaggio di Letizia e un doppio giallo a Lollo) che arrivano agli sgoccioli dei minuti di recupero. È crisi totale e il nome di Castori non smette di essere invocato dal tifo biancorosso, quasi come se fosse una preghiera.
Novembre: il ritorno dell’ImmortAle
“La Serie B è una cosa, la Serie A è un’altra”. Così parlò/urlò Sannino dopo il KO contro il Bologna. Un taglio netto con il passato, con i paragoni col suo predecessore. Un modo per provare a svoltare e a fare il salto in avanti che purtroppo, con o senza sfortuna, non c’è stato. Questo lo conferma il pareggio incolore e senza mordente a Modena per 0-0 contro l’Hellas Verona fanalino di coda e a secco di vittorie. L’interregno di Sannino dura solo cinque partite. Due giorni dopo, il 3 novembre, Castori torna a sedersi in panchina e viene accolto trionfalmente al primo allenamento svolto nel pomeriggio. Verso sera viene rescisso il contratto anche al d.s. Sogliano, colpevole di un mercato rivedibile e di eccesso di potere/favoreggiamenti nelle scelte tecniche. È un nuovo inizio, l’entusiasmo riscalda di nuovo la Città dei Pio. Il “Castori-bis” comincia con due sconfitte di misura contro due piccole in rampa di lancio come Sassuolo (1-0 al Mapei Stadium) e Chievo (2-1 al Braglia nonostante un primo tempo horror e una ripresa a mille all’ora). In mezzo c’è l’assunzione come nuovo direttore sportivo dell’ex Pro Vercelli e Spezia Giancarlo Romairone, attaccante una volta al servizio di Castori al Lanciano in C2 nel 2000-2001. Il 29 novembre Borriello e capitan Zaccardo firmano la prima vittoria in trasferta in Serie A, un epico 2-1 al Ferraris in rimonta contro il Genoa in dieci dal 6′ ma in vantaggio per oltre un’ora. Ora i punti sono 9 e si riaprono i giochi.
Dicembre: Coppa di sogni, Juventus spaventata
L’ultimo mese del 2015 si apre con il passaggio agli Ottavi di Finale di Coppa Italia contro il Vicenza, battuto nel Quarto Turno per 2-1 nella nebbia del Braglia da Matos e Borriello. Il terzo risultato utile di fila è uno 0-0 agrodolce contro il Milan: al Braglia si poteva fare di più, ma si è rischiato di perdere nel finale (grandi parate di Belec su Alex e Kucka). I punti diventano 10. Il Carpi poi scende in Toscana per un doppio impegno ravvicinato contro Empoli per il campionato e Fiorentina per la Coppa. Al Castellani si perde 3-0, vanificando un buon primo tempo con un’inizio di ripresa spaventoso degli azzurri. Il riscatto non si fa attendere visto che contro la Viola il Carpi accede ai Quarti di Finale di Coppa Italia. Di Gaudio in contropiede e Brkic con grandi interventi regalano una enorme soddisfazione ai pochi tifosi giunti al Franchi e un altra possibilità per giocare a San Siro contro il Milan. L’anno finisce con la strana sconfitta interna contro la Juventus, terribile nel rimontare il gol iniziale di Borriello ma sconcertante nel non aver chiuso definitivamente i giochi sul 3-1, alimentando speranze con un autogol di Bonucci e rischiando il pareggio beffa nel recupero con Lollo. Un’immagine difficile da scordare, ma che deve dare coraggio per il futuro. Perché se c’è qualcosa che il Carpi ha insegnato dal 2009 fino ad ora è che nulla è impossibile.