Il Carpi, penultimo con 10 punti e a -6 dal quartultimo posto, comincerà il 2016 il 6 gennaio all’Olimpico contro la Lazio, una squadra che ha deluso molto in questo primo scorcio di stagione ma che vuole rifarsi per tornare in zona Europa. Andiamo ad analizzare le Aquile col penultimo focus del girone d’andata. Ricordiamo che domenica 9 l’Udinese verrà al Braglia per chiudere la prima parte di questo campionato di Serie A.
PALMARES – La Lazio, fondata a Roma il 9 gennaio del 1900, in Italia ha vinto 2 Scudetti (1974 e 2000), 6 Coppe Italia (l’ultima nel 2013 contro la Roma), 3 Supercoppe Italiane (l’ultima nel 2009 contro l’Inter) e 1 campionato di Serie B nel 1969. In campo internazionale nel 1999 ha vinto l’accoppiata Coppa delle Coppe-Supercoppa Europea rispettivamente contro Maiorca e Manchester United, oltre a una Coppa delle Alpi nel 1971 contro il Basilea.
RENDIMENTO – La Lazio è decima con 23 punti, quindi a -9 dal quinto posto che vale l’Europa League e a +9 sul Frosinone terzultimo. Già questi dati evidenziano il campionato difficile che sta vivendo la squadra del presidente Lotito, “traumatizzata” ai nastri di partenza dai dolorosi Play-off di Champions League contro il Bayer Leverkusen. In campionato l’ultima delle 7 vittorie, ottenuta prima di Natale a sorpresa contro la capolista Inter (2-1 a San Siro), ha interrotto una serie di sette turni senza i tre punti che durava dal 3-0 casalingo contro il Torino del 25 ottobre. All’Olimpico le Aquile hanno raccolto 5 successi, 2 pareggi per 1-1 contro Palermo e Sampdoria e 2 sconfitte contro Milan (3-1) e Juventus (2-0). I gol fatti sono 20 e i gol subiti sono 26, rispettivamente 14 e 8 tra le mura amiche. In Coppa Italia è stato ottenuto il passaggio ai Quarti di Finale contro la Juventus dopo aver eliminato l’Udinese. In Europa League è arrivato un po’ di ossigeno: primo posto nel Girone G con 14 punti (indietro Saint Etienne, Dnipro e Rosenborg), nessun KO e ai Sedicesimi di Finale ci sarà il Galatasaray.
ORGANICO – Felipe Anderson, talentoso esterno brasiliano di 22 anni, è il top scorer della Lazio con 4 gol. Dopo un primo anno anonimo, nella scorsa stagione è esploso verso novembre ed è stato strepitoso nella scalata alla Champions League con 10 reti e 8 assist. Il problema principale è una grande mancanza di continuità e forse di personalità. Con 3 centri a testa ecco un attaccante in cerca di riscatto come Matri (arrivato colpevolmente dopo i Play-off di Champions), un Candreva ritrovatosi con la doppietta decisiva all’Inter e il capitano argentino Biglia, che però sarà assente per squalifica. Per lo stesso motivo contro il Carpi mancherà anche il giovane e polivalente centrocampista serbo Milinkovic-Savic, campione del Mondo con l’Under 20. Nel reparto avanzato scalpitano Djordjevic (2), l’olandese ex Ajax Kishna (2) e Keita (1), mentre è ancora a secco il bomber tedesco Klose. Il solito problema rimane quello degli infortuni: da Marchetti, Radu, Basta, Konko, Gentiletti, De Vrij (stagione finita ad agosto per un problema a un ginocchio) e Lulic (fattosi male a un dito sollevando pesi) sono alcuni dei nomi illustri.
ALLENATORE – Stefano Pioli, parmigiano di 50 anni, è alla seconda stagione sulla panchina della Lazio. Al primo anno ha raggiunto un inatteso terzo posto (contendendo a lungo il secondo alla Roma) e una Finale di Coppa Italia persa contro la Juventus per 2-1. In estate ha perso sempre contro i bianconeri la Supercoppa Italiana a Pechino per 2-0. La vittoria contro l’Inter lo tiene ancora a galla, ma ovviamente è finito sul banco degli imputati dopo un avvio da incubo. La rosa, quasi immutata, non ha avuto continuità tra casa e trasferta, smarrendo certezze e il gioco vistosi dallo scorso gennaio. Gli è stato pure imputato di non aver trovato un modulo sicuro (4-2-3-1 o 4-3-3), di aver gestito male l’organico e i nuovi acquisti (per esempio Kishna, Milinkovic-Savic, il “riciclato” Mauri, il “folle” Morrison, Keita, persino Anderson e Matri). Ex difensore anche di Juventus (campione di tutto tra il 1984 e il 1986) e Fiorentina (nel ’94 vinse la Serie B con Batistuta e Ranieri), in panchina ha ottenuto buoni risultati salvando squadre come Modena, Grosseto, Piacenza, Sassuolo (nel 2010 lo portò per la prima volta ai Play-off di Serie B), Chievo e Bologna.
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