L’esordio in Serie A di Matteo Mancosu con la maglia del Bologna è stato, più o meno, il sogno di tutti i calciatori e di chi vorrebbe diventarlo. Prima giornata e gol contro la Lazio all’Olimpico di Roma, ma quel 2-1 rimarrà tale fino alla fine. All’amarezza per il risultato subentra la consapevolezza di aver completato un lungo percorso, oppure di essere arrivato alla prima tappa di un altro. A Carpi, più che rimpiazzare Borriello, cercherà di dare una risposta ai tifosi, di dimostrare per l’ennesima che è all’altezza delle responsabilità e che “merita la Serie A”, comandamento che guida le motivazioni dei ragazzi di mister Castori.
DILETTANTI – Nato a Cagliari il 22 dicembre 1984 e cresciuto nella Johannes, le prime tre squadre della carriera di Mancosu sono tutte sarde. Inizia nel 2001 in Serie D nell’Atletico Calcio; nel gennaio 2005 scende di livello andando in prestito in Eccellenza alla Nuorese dove vince subito il campionato regionale e l’anno dopo la Serie D (Girone B); nel 2006 approda alla Villacidrese e la D comincia a stargli stretta quando nel 2009 vince un altro campionato, cosa che gli permette di misurarsi per la prima volta col calcio professionistico in Lega Pro Seconda Divisione (8 gol nel 2010-2011) e di guadagnandosi l’interesse del Latina. Lascia i Dilettanti col bottino di 225 presenze e 76 gol.
LATINA E VIGOR LAMEZIA – Nella città pontina la crescita di Mancosu si ferma momentaneamente. Segna solo 5 reti in 20 presenze che comunque servono per vincere il Girone C della Lega Pro Seconda Divisione 2010-2011 e per affrontare nella Supercoppa di categoria Tritium (vincitore del torneo) e, per la prima volta, il Carpi di Stefano Sottili. Rimasto nella vecchia C2, la strada verso la porta gli si spalanca di nuovo col Vigor Lamezia. In Calabria coi biancoverdi i gol sono addirittura 20 nell’arco di 39 partite, le ultime due giocate nelle Semifinali Play-off perse contro la Paganese. Nell’estate del 2012 lo tessera il Trapani, militante in Lega Pro Prima Divisione.
TRAPANI – In Sicilia, con Roberto Boscaglia in panchina, vive due stagioni e mezzo da idolo assoluto. Nel 2012-2013 il Trapani sale per la prima volta in Serie B vincendo contro ogni pronostico il Girone A della Lega Pro Prima Divisione grazie anche ai 15 gol in 29 presenze di Mancosu, capocannoniere del raggruppamento. La gara chiave è la prima del girone di ritorno dove il Trapani vince al Cabassi contro il Carpi per 3-1 e inizia a scalare la classifica (Matteo sigla il 2-0). Nel 2013-2014 si consacra re del gol al suo primo anno in cadetteria con 26 reti in 40 presenze (4 doppiette tra cui quella che alla prima giornata stende il Padova all’Euganeo), utili per una tranquilla salvezza (14a posizione) e per alimentare alcuni sogni di Play-off. Gli ultimi quattro mesi del 2014 sono “normali” per lui (10 gol in 19 partite, quarta stagione di fila in doppia cifra) ma meno per la squadra che fatica a ingranare e si salverà nel girone di ritorno finendo all’undicesimo posto. A fine anno arriva la prestigiosa chiamata del Bologna e dire no sarebbe un rimpianto.
BOLOGNA – Qui torniamo al gol contro la Lazio all’esordio in Serie A. Quell’urlo per Mancosu è l’unico in 26 presenze da rossoblù (9 in A, 17 in B). Un 2015 difficile sotto le Due Torri. Un anno a lunghi tratti instabile con tre cambi in panchina (Lopez, Rossi e Donadoni) e una soffertissima promozione in Serie A via Play-off in cui non ha potuto essere determinante come ci si aspettava dopo il suo tambureggiante arrivo dal Trapani. Forse era il modulo (4-3-3) o la mentalità della squadra e dell’allenatore in questione, continuamente criticati per la mancanza di gioco e di idee. A Trapani era il centro di tutto nel 4-4-2 (a suo fianco ruotavano Abate, Iunco, Gambino e Djuric), mentre a Bologna aveva parecchia concorrenza (Cacia, Sansone, Acquafresca, Improta, Destro). Toccherà al Carpi e a mister Castori dargli nuova linfa. D’altronde uno che si è forgiato bucando reti in ben sei categorie non può scordarsi all’improvviso come segnare.
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