Se in Serie A si erano già sbloccati Di Gaudio, Letizia, Pasciuti, Lollo e Mbakogu, prima o poi si sarebbe sbloccato Lasagna. A differenza di tutti i compagni sopra citati, Kevin ha bruciato le tappe in meno di un anno. In un colpo il ragazzo terribile di San Benedetto Po è passato dai dilettanti con Governolese, Cerea ed Este (21 gol nel 2013-2014) alla Serie B, evitando il “livello medio” della Lega Pro. Tutto con farina del suo mulino. Giuntoli, come sempre, aveva visto bene. Castori invece lo ha plasmato senza mettergli fretta o eccessive pressioni. Alla fine parliamo del Carpi, un club “piccolo” come tanti in cui contano sopra ogni cosa il gruppo e l’unione di intenti per sopravvivere. Nessuno aveva chiesto una promozione in A (forse in principio lo voleva l’Onnipotente).
PRESAGI ESTIVI – L’Inter, squadra di cui si è professato tifoso, l’aveva già punita nell’amichevole estiva persa per 4-2 a Riscone di Brunico. Anche in quell’occasione segnò l’ 1-1 dopo il vantaggio di Palacio, autore ieri dell’ 1-0 meneghino. Risultati a parte, forse era destino. Come le lasagne ai funghi servite nel pre-partita. Un presagio.
GOL GALANTUOMO – Il gol, come il tempo, è galantuomo. Kevin in gare ufficiali non segnava dal 3-0 al Brescia dello scorso campionato cadetto (18 aprile). Anche allora il suo sinistro in diagonale su lancio di Letizia fece esplodere un Cabassi che già respirava profumo di Serie A anche senza avere la conferma della matematica. Quella rete fu l’ultima delle 5 totali al suo primo anno da professionista. Tutti gol utili per conquistare sempre di più l’affetto della gente e per prendere punti pesanti contro Cittadella e Avellino (contro i Lupi c’era da lasciarsi alle spalle i quattro 0-0 di fila e l’infortunio di un grande Mbakogu). La doppietta al Vicenza è un caso a parte, la manifestazione mistica del suo valore e della sua voglia di mangiarsi gli avversari e il Mondo.
MANCINO ATOMICO – Lasciamo stare Mancini e le richieste di un tifoso nerazzurro a fine partita (“Scrivete che Mancini è un f*******o!!!”). L’azione del secondo centro contro il Vicenza (lancio millimetrico in profondità sulla sinistra di Porcari, ieri di Bianco) è uguale a quella con cui ha zittito il prestigioso e mondiale Meazza. Dei 6 gol di Lasagna in 52 presenze ben 4 sono potenti sinistri in diagonale. La palla difficilmente va in Curva. Il più delle volte sembra che la porta cadrà a pezzi o che il portiere si ustionerà una mano. Già in questo campionato si era visto strozzare il sacro grido da parate altrettanto impressionanti di Rafael (Hellas), Berisha (Lazio), Karnezis (Udinese), Viviano (Sampdoria). Eppure, dopo 19 apparizioni (solo Letizia, a quota 20, ha giocato di più), la fiducia di Castori nei suoi confronti non è mai finita. Ecco perché è andato ad abbracciarlo subito dopo aver battuto Handanovic (che già se lo ricordava a Brunico).
FISCHI E BEFFA – Quando ha preso il posto di Mancosu, su Lasagna sono caduti i fischi di tutto lo Stadio Meazza. Chiamatelo timore assoluto di una beffa. Penso a quella del Decameron basata su intelligenza, fortuna, ingegno e istinto nelle situazioni da sovvertire. Non a quella che permise ai nerazzurri di vincere al Braglia (si chiamano aiutini e ieri puntualmente sono tornati). Perché nel secondo tempo l’Inter cercava il 2-0 senza trovarlo. Il Carpi, in dieci dall’ 84′ per il rosso a Pasciuti, teneva duro con Belec e una retroguardia solida e convinta. Nell’unico vero contropiede ispirato dal Genio Bianco KillerLasagna15 non ha perdonato. Dopo le sconfitte nel recupero contro Lazio e Sassuolo, ecco un’altra mega beffa per il pubblico interista che ha definitivamente svuotato i polmoni fischiando contro Mauro Amicizia Icardi e compagni. Per i Castori Boys solo sorrisi e un mega abbraccio ai tifosi “imprigionati” nel Terzo Anello.
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