TABELLINO
CARPI-PALERMO 1-1 (Serie A 2015-2016 – 3a giornata – Ritorno)
Reti: 24′ Gilardino (P), 75′ (rig.) Mancosu (C).
CARPI (4-4-1-1): Belec 6,5; Zaccardo 6, Romagnoli 6, Gagliolo 6, Poli 6 (71′ Crimi 6,5); Letizia 6, Cofie 4,5 (46′ Lasagna 6,5), Bianco 5,5, Di Gaudio 5; Lollo 6; Mbakogu 4,5 (60′ Mancosu 7). A disp.: Brkic, Colombi, Sabelli, Suagher, Daprelà, Gnahorè, Martinho. All.: Castori 6.
PALERMO (4-3-3): Sorrentino 6; Struna 6,5, Goldaniga 5,5, G. Gonzalez 6, Lazaar 6,5; Hiljemark 6,5, Jajalo 6, Chochev 5; Vazquez 6,5, Gilardino 7 (68′ Cristante 6), Quaison 6 (57′ Trajkovski 5). A disp.: Alastra, Vitiello, Andelkovic, Cionek, Rispoli, Morganella, Maresca, Bentivenga, Balogh, Djurdjevic. All.: Tedesco 6.
Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna.
Ammoniti: Quaison (P), Cofie (C), Vazquez (P), Letizia (C), G. Gonzalez (P).
Espulsi: nessuno.
Recupero: 2′ p.t.; 4′ s.t.
TOP
I cambi di Castori 7: nell’ordine Lasagna (fuori uno spaesato Cofie prima dell’inizio della ripresa), Mancosu (out uno spento Mbakogu) e Crimi (dà il cambio al debuttante Poli). Il mister inserisce prima due punte poi l’indomabile mastino messinese. Tre minuti dopo il suo ingresso KL15 e Mancosu combinano in velocità per il rigore subito e trasformato freddamente dall’ex bomber del Trapani (primo gol in A col Carpi, il secondo dopo quello alla prima giornata in Lazio-Bologna 2-1). Tutti e tre cambiano, con le loro caratteristiche (determinazione, grinta, corsa, sacrificio e pressing), il volto di una partita che il Palermo dominava senza trovare il raddoppio. Crimi da quando è arrivato è sempre tra i migliori mentre Kevin e Matteo, al momento, hanno qualcosa in più di Mbakogu.
Gilardino (Palermo) 7: gli è bastato un tiro per sviolinare il suo sesto gol in campionato, arrivato con la tecnica e il fiuto di un vero rapinatore d’area dopo la grande intesa svedese tra Quaison (che si mangia il 2-0 colpendo malissimo di testa) e Hiljemark. Si è liberato di Romagnoli con un po’ di fortuna (tacco destro, conclusione col piatto sinistro), ma queste giocate sono nel suo DNA. Non si butta indietro nemmeno quando c’è da fare a sportellate con i suoi marcatori. Esce tra un mix di fischi e applausi.
Vazquez (Palermo) 6,5: solitamente segna o aiuta i compagni a segnare. Ieri non è riuscito a fare nulla di questo, però ha dimostrato di essere il giocatore più talentoso sul rettangolo verde. Mostra dribbling e visione di gioco da calcio a cinque. Imposta il gioco sia da “mediano” che da trequartista puro, guadagnando alcuni falli. Conte dovrebbe tenerlo in considerazione per l’Europeo.
Belec (Carpi) 6,5: pomeriggio molto tranquillo. Sul gol siciliano sperava che Gilardino ciabattasse la palla. L’uscita coi piedi su Trajkovski al 79′ è stata festeggiata come un gol. Sempre sicuro.
FLOP
Cofie (Carpi) 4,5: inguardabile, come nelle peggiori partite della sua stagione. Viene pressato con molta facilità da Jajalo e anche da Vazquez o Gilardino. Essendo amminito Castori lo lascia negli spogliatoi per non rischiare di restare in dieci. Mossa azzeccata, meno quella di mandarlo in campo con un Crimi che in confronto si mangia la terra.
Mbakogu (Carpi) 4,5: nel primo tempo tira due volte da fuori e non trova la porta. Sono gli unici palloni buoni che gli arrivano. Il lancio lungo in Serie A non lo favorisce e, anche per colpa del centrocampo (Bianco sottotono), in quasi tutti i passaggi è fuori tempo. Sostituito da Mancosu, riceve applausi e qualche fischio subito oscurato da cori dei tifosi. A San Siro aveva dato buoni segnali in coppia con Mancosu nel 3-5-2.
Di Gaudio (Carpi) 5: ha qualche spunto interessante, ma non si rende pericoloso come vorrebbe. Al 93′ gli tremano le gambe e, invece di servire Lasagna in mezzo, cerca un difficile dribbling su Gonzalez che gli toglie il pallone mettendoci una pezza. Potevano essere tre punti.
Goldaniga (Palermo) 5,5: partita tranquilla contro Mbakogu, poi Lasagna e Mancosu gli cambiano la routine. Ingenuo nella scivolata da rigore sull’attaccante sardo. Meglio Gonzalez.
MENZIONE SPECIALE TOP
Struna (Palermo) 6,5: uno dei migliori nel Palermo. I grintosi contrasti e le inquietanti sgroppate a testa alta sulla fascia destra hanno fatto venire in mente la scorsa mitica stagioni in cui Kiki, agli ordini del suo mentore Castori, fu una delle rivelazioni insieme a Gabriel e Lasagna. A fine partita risponde con applausi all’ovazione del tifo emiliano che intanto gli chiedeva di ritornare. Per gli ImmortAli le porte saranno sempre aperte.
Poli (Carpi) 6: non si aspettava nemmeno lui l’esordio in Serie A alla prima chiamata dopo cinque mesi di esilio a Novara. Schierato come terzino sinistro, aveva voglia di fare ma contro Struna si è incartato un po’ pur non commettendo errori da matita rossa. Il pubblico biancorosso non è mancato in calore e affetto nei confronti di un ragazzo che cominciò la sua avventura in C2 nel 2010. Presenza numero 142 in biancorosso e il contatore torna a girare.
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