Matteo Mancosu, attaccante del Carpi, è stato protagonista stasera nel programma Sport Qui – Speciale Serie A, andato in onda su TVQui (canale 89) e condotto da Davide Setti. Ecco alcune dichiarazioni dell’ex bomber di, tra le varie squadre, Vigor Lamezia, Trapani (capocannoniere all’esordio in Serie B nella stagione 2013-2014) e Bologna.
Come state dopo le due sconfitte contro Fiorentina e Napoli?
“Erano due trasferte molto difficili, purtroppo non abbiamo preso punti come volevamo. A Firenze siamo stati beffati nel recupero mentre a Napoli eravamo in gara fino all’espulsione di Bianco. C’è stato qualche episodio dubbio anche per il Napoli, però in undici contro undici avevano faticato molto a trovare spazi. Usciamo da queste due sfide con la consapevolezza che possiamo dare fastidio a tanti e che lotteremo fino all’ultima giornata. Adesso testa alla Roma, ci teniamo alla Serie A che per noi è molto importante“.
Non avete sofferto il miedo escenico del San Paolo?
“Il pubblico lì è impressionante e molto carico visto che il Napoli lotta per lo Scudetto. Ce la siamo giocata alla pari senza avere paura“.
Ti trovi bene a Carpi?
“Sono con ragazzi eccezionali, i nuovi arrivati sono stati accolti come se fossero qui da tanto. Il gruppo è la prima cosa che conta e tutti ci supportiamo. Mi sto trovando bene sia con Kevin che con Jerry, cerchiamo di fare il gioco in verticale che vuole il mister. Ringrazio la Società per essere qui e spero di dare il giusto contributo”.
Come arriva la Roma al Braglia?
“La Roma gioca per vincere. Spalletti conosce l’ambiente e sta ridando fiducia con vittorie. Inoltre i nuovi Perotti ed El Shaarawy si sono ambientati velocemente negli schemi. Dobbiamo farle male con aggressività, tenacia, profondità e tanto cuore“.
Chi può vincere lo Scudetto tra Napoli e Juventus che si sfideranno questo sabato?
“Non lo so. Entrambe sono imbattute da diverse partite, forse la Juventus ha un leggero vantaggio perché giocherà in casa. Secondo me si deciderà tutto nelle ultime due giornate“.
Parliamo della tua carriera che ti ha visto segnare in sei categorie diverse. Come hai cominciato prima di esordire molto giovane in Serie D?
“La Joannes ha vinto molti campionati regionali. La mia scuola elementare era legata al club e finite le lezioni i miei mi portavano a giocare a calcio. Non ero nemmeno maggiorenne che nel 2001 andai in D all’Atletico Calcio. In quattro anni affrontavamo squadre lombarde e personalmente cominciai a formarmi sul serio“.
Sei ripartito dall’Eccellenza con la Nuorese e qui ti sei tolto le prime soddisfazioni.
“A Nuoro c’era una bella squadra, vincemmo l’Eccellenza (nel 2005, n.d.r.) e giocammo in D con Troianiello ed Emerson del Livorno“.
Anche con la Villacidrese hai lasciato il segno, per la prima nei professionisti.
“Sì, a Villacidro giocai tre anni in D e nel 2009 mi misurai per la prima volta in C2. Dopo tanti anni nei dilettanti esordire tra i professionisti era una grande soddisfazione“.
Le prime esperienze fuori dalla Sardegna furono Latina e Vigor Lamezia nella vecchia C2.
“A Latina ho segnato poco ma arrivò una gran promozione in C1. Per la prima volta giocavo fuori dalla Sardegna. Nel 2011 mi sono trasferito in Calabria alla Vigor Lamezia dove ho ritrovato il gol ma abbiamo perso la promozione in Lega Pro nelle Semifinali Play-off contro la Paganese“.
A Trapani ti sei imposto definitivamente nella Lega Pro 2012-2013 vincendo il tuo quinto campionato in carriera. E hai conosciuto il Carpi.
“Ero arrivato in una città che voleva tanto salire in Serie B dopo che l’anno prima era stato dilapidato un cospicuo vantaggio sullo Spezia. Nella gara d’esordio contro il Carpi non c’ero per squalifica, poi cominciammo a vincere partite su partite lasciandoci indietro un Lecce fortissimo. A Cremona segnai una tripletta che certificò la vittoria del campionato. Il Carpi mi impressionò molto, aveva la stessa mentalità di ora e molti ragazzi che tuttora giocano“.
Al primo anno in Serie B sei diventato capocannoniere con 26 gol in 40 presenze.
“Fu un anno incredibile e indimenticabile, ho segnato tantissimo e ho vinto la classifica cannonieri al primo colpo davanti a gente come Tavano e Maccarone per esempio. Trapani visse una stagione unica, potevamo puntare anche ai Play-off“.
Nel gennaio 2015 il Bologna bussa alla porta. Come furono quei cinque mesi?
“Il Bologna puntava su di me per salire in Serie A. Il Trapani valutò e mi diede l’occasione di andare in un club storico. Sentivo la responsabilità, avrei voluto dare di più ma in cinque mesi non sono riuscito a segnare. L’importante per era ritornare in Serie A dopo tanti anni difficili. Intanto il Carpi andava il doppio di noi quando perdemmo 3-0 al Cabassi“.
Tornando a questa stagione, esordisci in Serie A segnando alla Lazio all’Olimpico.
“La Serie A è il sogno di tutti i bambini. Avevo 30 anni e segnare al debutto, nonostante la sconfitta per 2-1, fu bellissimo. Sono contento della carriera che ho fatto“.
Ora il Bologna con Donadoni si è sistemato, mentre nel derby d’andata era ultimo.
“Vincere al Braglia fu importante per smuoversi dall’ultimo posto in classifica. Fu una vittoria cercata, poi Donadoni e i nuovi arrivati hanno contribuito a cambiare faccia al Bologna“.
Come è stata la trattativa per il tuo arrivo a Carpi?
“Il mister è sincero quando parla. Mi chiamò, mi spiegò i suoi piani e in pochi giorni sono venuto qui“.
Hai o avevi qualche idolo?
“Da piccolo guardavo Van Basten, poi mi piaceva tanto Filippo Inzaghi, semplicemente letale in area di rigore“.
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