La mafia è sempre mafia! Esclama così Federica Sciarelli nella sua prefazione al libro di Roberto Mirabile, dove leggiamo una cronologia ragionata di fatti di cronaca nera in cui protagonista è una criminalità poco conosciuta ma molto diffusa e spietata, quella nigeriana.
La nota conduttrice del programma di RAI 3 “Chi l’ha visto?“, si sofferma sull’aspetto più vile di questa organizzazione criminale, lo sfruttamento dei minori e delle donne.
“Come è possibile che ci siano donne che devono pagare i loro sfruttatori, facendo sesso a pagamento, per diventare libere? Libere da chi? Non siamo nati tutti liberi?” si chiede Federica Sciarelli, sottolineando l’impegno di Mirabile come presidente dell’associazione contro la pedofilia La Caramella Buona.
Prendendo spunto dalla grande rissa scoppiata nel settembre scorso proprio a Reggio Emilia, dove una trentina di nigeriani hanno creato il terrore in zona Stazione, Roberto Mirabile crea un filo conduttore inquietante citando addirittura relazioni dei Servizi Segreti Italiani che, già ben quindici anni fa, analizzavano la penetrazione delle mafie africane nel nostro territorio.
“In questa pubblicazione – scrive Mirabile – si riassumono e commentano i fatti eclatanti di cronaca italiana che vedono protagonista certa parte della comunità nigeriana presente nel nostro Paese. La mafia nigeriana è attiva in Italia da tanti anni e solo in questi ultimi tempi, anche a causa di crescenti gravi episodi criminosi accaduti, è sotto l’occhio attento degli organismi investigativi e della magistratura. Si tratta di una criminalità spietata, che non esita a sfruttare donne e bambine per il traffico della droga e la prostituzione minorile. La sua brutalità arriva a torturare ed amputare un bambino, riducendolo ad un macabro tronco. Al machete per tagliare la gola ai nemici, unisce riti di magia nera per schiavizzare e ricattare vittime indifese. E’ doveroso che ci poniamo alcune domande, prima che sia troppo tardi.”
E sono domande scomode, quelle di Roberto Mirabile: “Ai giorni nostri, anche alla luce dei fatti di cronaca nera accaduti in Emilia, possiamo escludere che si stia preparando una sanguinosa guerra fra mafie di diverse etnie, per il controllo del territorio? Queste fitte e potenti reti criminali ormai radicate in Italia e in Emilia, possono essere utilizzate dalle organizzazioni terroristiche come fonte di finanziamento occulto e di manovalanza per la logistica e addirittura la messa in pratica di attentati nelle nostre città ?”.
Info libro