Il Frosinone si è definitivamente scosso il 13 febbraio, ossia quattro giornate fa, quando ha ottenuto la prima vittoria in trasferta in Serie A contro l’Empoli. Un 2-1 agguantato con fame, convinzione, grinta e combattività, valori degni di una squadra che crede ai suoi sogni aldilà dei pronostici. Dopo quella partita il Frosinone, in parte santificato da un storico e buffo mantra (Frosinone c****e!!!), si è reso conto che può salvarsi.
Il prossimo avversario del Carpi dopo il Frosinone sarà l’Hellas Verona al Bentegodi. L’ultima della classe che, nonostante i numeri, continua a ripetere di credere nella salvezza finché la matematica non darà il suo verdetto. E se si retrocederà, si retrocederà con l’onore delle armi e provando a evitare il destino in ogni maniera. Anche a costo di giocare all’attacco, creare occasioni e scoprirsi così tanto da prendere tre gol nel primo tempo in casa dalla Sampdoria.
Adesso tocca al Carpi darsi la scossa contro due squadre che non hanno paura di osare. Prima al Braglia e poi in trasferta rispettivamente dopo i pareggi “deprimenti” (Palermo e Atalanta) e morali (Torino e Bologna) che a questo punto della stagione servono parzialmente. Servono vittorie. È l’unico modo per sbloccarsi definitivamente e convincersi, senza paura (di vincere?) e con la mente libera, che c’è ancora speranza a prescindere dall’avversario e da cosa faranno altre dirette concorrenti.
Avversari al Braglia: Frosinone, Sassuolo, Genoa, Empoli e Lazio.
Avversari in trasferta: Hellas Verona, Chievo, Milan, Juventus e Udinese.
Il Carpi deve ritrovare il lato folle del suo mantra per non restare indietro: andare a manetta. Se non lo fa ora…
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