E’ un info-scribing animato a dare pieno avvio alla campagna “Svegliati Aemilia”, lanciata nei giorni scorsi dalla Cooperativa Open Group di Bologna, da Libera-Associazioni nomi e numeri contro le mafie dell’Emilia-Romagna e da Libera Radio per portare all’attenzione dei cittadini il più grande processo per mafia mai celebratosi nel nord Italia. Dopo un lungo periodo di negazione, di disattenzione e poi di sottovalutazione delle presenze dei clan nella nostra regione, nel gennaio del 2015 è arrivata un’indagine, sfociata oggi in un processo, che ha reso evidente sull’Emilia-Romagna uno scenario di relazioni e intrecci tra criminalità organizzata e professioni, mondo delle imprese e dell’informazione, politica e società civile. Uno scenario che Libera descrive da anni e a cui si contrappone con una costante azione di educazione alla legalità nelle scuole, sostenendo le iniziative politico-istituzionali di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata, costituendosi parte civile nei processi per mafia, portando in quelle stesse aule giudiziarie giovani e studenti che oggi chiedono di comprendere quello che sta accadendo nelle loro città.
E’ proprio questo l’intento con cui Open Group e Libera Radio (una delle testate giornalistiche di cui è editrice la cooperativa, insieme a Radio Città del Capo) hanno deciso di produrre l’info-scribing di 2 minuti, realizzato con le tecniche di animazione del ghost-scribing digitale e scritto insieme a Libera, come momento iniziale di una campagna di sensibilizzazione pubblica sul processo Aemilia. La fase preliminare del dibattimento si è aperta a Bologna il 28 ottobre dello scorso anno, dando ai cittadini emiliano-romagnoli l’opportunità di prendere coscienza della realtà. In particolare, di come le attività dei clan mettono a rischio i diritti di tutti. Dei lavoratori e delle imprese, in primo luogo, viste le modalità con cui “l’imprenditoria” mafiosa sta violando le regole del mercato, espellendo le realtà che vogliono continuare a operare nella legalità. E visto come le aziende delle cosche riescono ad accreditarsi grazie alla fornitura di servizi offerti a “prezzi vantaggiosi”, scardinando il tessuto economico-imprenditoriale di una regione considerata da sempre un “modello da imitare”.
La campagna “Svegliati Aemilia” risponde dunque alla necessità da parte della cooperativa Open Group di continuare con più forza a porsi tra quanti affermano che “le mafie sono qui, sul nostro territorio” e che concentrano la loro attenzione anche su un comparto caratteristico di questa regione, proprio quello della cooperazione. Utilizzano cioè strumenti nati per la solidarietà e il progresso civile del Paese insinuandosi nel mercato con false cooperative, con “cooperative spurie” che velocemente nascono a spariscono, vincono appalti al massimo ribasso e fanno dello sfruttamento dei lavoratori un modo di produzione. Difendere la propria identità di impresa cooperativa e i valori che la contraddistinguono significa dunque svolgere la più efficace e necessaria azione di legalità e contrasto alle mafie.
Dal 2007, del resto, Libera Radio-Voci contro le mafie racconta di concorrenza sleale e ordinarie storie di radicamento mafioso, ma anche della natura di quelli che possono oggi essere definiti più propriamente sistemi criminali, in cui – come evidenzia l’inchiesta Aemilia – convergono gli interessi dei clan e di significativi segmenti del mondo imprenditoriale, delle professioni e persino politico dei territori regionali.
All’attività giornalistica e di informazione, Libera Radio ha dal 2011 affiancato quella di laboratori di media education rivolti alle scuole e ai centri di aggregazione giovanile. Si tratta dell’aspetto che rende questa testata unica nel panorama nazionale e che la rappresenta come una delle prime educational radio italiane. Sono oltre 2.500, infatti, i giovani che come autori, redattori e speaker radiofonici hanno realizzato decine di ore di registrazioni e format radio, ponendo le basi per un grande archivio sonoro di giovani voci per la legalità.
La campagna “Svegliati Aemilia” nei giorni scorsi è approdata sui social network con l’obiettivo di informare i cittadini sull’andamento del processo, in primo luogo sul suo inizio previsto a Reggio Emilia il 23 marzo. Un invito anche alla partecipazione alle udienze che proseguirà non solo in rete ma attraverso le reti formali e informali delle associazioni, delle imprese e dei sindacati, delle radio e delle televisioni, dei media che decideranno di dedicare un proprio spazio per condividerne e raccontarne contenuti e obiettivi.
A segnare, soprattutto, un momento di rottura col passato, col silenzio e con l’incapacità di reagire delle comunità dei cittadini: per la scarsa conoscenza e abitudine ad affrontare questi fenomeni, ma anche per la paura e la conseguente omertà che si accompagna all’aggressione criminale dei cartelli mafiosi. “Svegliati Aemilia” è perciò un richiamo a una cultura sopita che ha però radici profonde in questa regione: la cultura dei diritti e del progresso civile e democratico, che chiede a gran voce di ritrovare il senso di una nuova responsabilità diffusa.