La Relazione finale a Papa Francesco sulla Famiglia è un testo che vuole riassumere i contenuti principali elaborati e discussi durante il Sinodo ordinario dei Vescovi, avente come tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”.
Infatti, dopo aver indetto una Assemblea Generale Straordinaria incentrata sulle sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, il Papa ha voluto riproporre il tema riguardante la famiglia anche per l’Assemblea Generale Ordinaria, evidentemente proprio a causa della necessità di dover confrontarsi e raccogliere riflessioni riguardo questioni di non facile impatto. Questo testo diventerà quindi la base del discernimento del Santo Padre, il quale poi esprimerà le sue direttive, valide per tutta la Chiesa, nell’esortazione apostolica postsinodale “Amoris Laetitia”, firmata il 19 marzo 2016.
E’ importante ricordare come questa relazione sia stata scritta tenendo costantemente presenti “le famiglie del mondo, con le loro gioie e speranze, con le loro tristezze e angosce”. Ricordando come la famiglia sia “la prima e fondamentale scuola di umanità”, la Chiesa ha sentito la necessità di ascoltare la voce di tante famiglie e di tante situazioni non semplici e per le quali è necessario riflettere in modo particolare.
Partendo quindi dai vari contesti di natura sociale, culturale, religiosa, antropologica ed economica con i quali la famiglia si deve costantemente confrontare, si arriva ad una analisi completa ed approfondita delle varie situazioni particolarmente difficili interne alle famiglie. Quindi vengono chiarite le difficoltà che possono incontrare ad esempio gli anziani, migranti e perseguitati, disabili, bambini e giovani, ricordando come “I grandi valori del matrimonio e della famiglia cristiana corrispondono alla ricerca che attraversa l’esistenza umana anche in un tempo segnato dall’individualismo e dall’edonismo. Occorre accogliere le persone con comprensione e sensibilità nella loro esistenza concreta” e che “Nell’ottica della fede non ci sono esclusi: tutti sono amati da Dio e stanno a cuore all’agire pastorale della Chiesa”.
Vengono di conseguenza affrontati i contenuti forse più discussi del Sinodo. Si ribadisce l’importanza del matrimonio naturale nel suo compimento sacramentale e della sua indissolubilità, in quanto “dono e promessa di Dio”, da accogliere e coltivare affinché “il loro amore possa essere per sempre”.
Tenendo presente che il Signore si è “offerto per ogni persona senza eccezioni”, viene affrontato anche il tema riguardante gli omosessuali: “la Chiesa ribadisce che ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare «ogni marchio di ingiusta discriminazione». […] Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia»”.
I Pastori sono poi invitati ad un discernimento particolare per ogni diversa situazione riguardante i battezzati che sono divorziati e risposati, perché devono essere integrati e non devono sentirsi scomunicati, in quanto “C’è […] differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il primo matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e quanti per loro grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente valido”.
Per quanto riguarda la convivenza bisogna invece trasformare questa situazione in opportunità di cammino verso il matrimonio. In quest’ottica è consigliata una preparazione al matrimonio più completa, soprattutto per i giovani, sempre più smarriti.
Per concludere credo sia importante rendersi conto di come la Chiesa si sia sforzata di riformulare il suo annuncio evangelico analizzando in modo particolarmente attento le varie condizioni che portano a crisi interne alle famiglie, con uno sguardo di comprensione nei confronti di contesti particolari quali la separazione e le convivenze, le ricadute sui figli, l’importanza della donna, i matrimoni misti e con disparità di culto. Inoltre, senza rivoluzionare la dottrina cattolica e rimanendo fedele al messaggio di Gesù, ha ascoltato e si è fatta carico delle difficoltà dei fedeli di questo nostro tempo, facendosi presente ed accogliente nei confronti non solo dei credenti, ma di tutta la comunità umana mondiale.