Dorando Pietri può fare sogni tranquilli: 108 anni dopo la controversa maratona di Londra 1908, Carpi ha finalmente trovato il suo oro olimpico, quello che pesa e rende immortali di fronte alle intemperie della storia e del tempo. A nemmeno 22 anni, da compiere il 5 settembre, Gregorio Paltrinieri ha conquistato l’unica medaglia dorata che mancava nel suo impressionante palmares: i 1500 metri stile libero a Rio de Janeiro 2016, la sua seconda Olimpiade dopo il quinto posto di Londra 2012 a 17 anni. L’ennesimo titolo, il più importante, per un vero ragazzo prodigio, già pluri-campione europeo e mondiale in vasca corta e lunga, probabilmente diventato il nuovo punto di riferimento del nuoto italiano dopo il dominio di Federica Pellegrini, indecisa se continuare a gareggiare o se appendere il costume al chiodo a 28 anni.
LA GARA – Sono le 3:11 del 14 agosto 2016. In Brasile sono le 22:00 di sabato 13. Paltrinieri parte dalla corsia 4, il suo grande amico Detti dalla 2. Il canadese Ryan Cochrane si impone lievemente durante i primi 150 metri, poi dalla quarta vasca Greg opta per il sorpasso e comincia una corsa solitaria che cresce vertiginosamente. All’ottava vasca l’americano Jordan Wilimowsky è secondo a -2”. Detti fatica, di fronte ha prima Wilimowsky e l’australiano Mack Horton. Il campione carpigiano intanto nuota a senso unico, il distacco aumenta fino a 3” su Connor Jaeger che già lo aveva inseguito nelle qualificazioni. Le ultime vasche sono l’apoteosi per i due Azzurri: dopo 1100 metri Paltrinieri comanda maestosamente con un vantaggio di 5” che manterrà fino all’ultimo giro, mentre Detti inizia a rimontare dalla quinta posizione e a tre vasche dalla fine sorpassa uno stanco Horton e si posiziona al terzo posto. Greg, diventato definitivamente GregOro, stravince con il tempo di 14’34”57. Il record mondiale e olimpico resta per ora a Sun Yang, il grande assente, che firmò un 14’31”02 a Londra 2012. Jaeger, secondo anche nel Mondiale di Kazan 2015, arriva con 14’39”48. Detti, già bronzo nei 400 metri stile libero, conquista la sua seconda medaglia a Rio con il tempo di 14’40”86.
POST-GARA – Stanco, felice e deciso a sfidarsi ancora. Così si è presentato Paltrinieri ai microfoni della Rai a fine competizione: “Era giunto il momento, dovevo dimostrarlo a me stesso. Questo giorno è stato duro psicologicamente, tutti si aspettavano la mia vittoria ma nulla è scontato. Sono contentissimo, è una grande soddisfazione. Paura? È sempre una finale olimpica, ma non ne avevo. Dopo un paio di vasche ho iniziato ad accelerare per scoraggiare i miei avversari. Volevo questa medaglia, so che valgo e che prima o poi mi prenderò anche il record del mondo. Ringrazio la mia famiglia, la mia fidanzata, i miei amici e tutti quei milioni di italiani coloro che hanno tifato per me e Gabriele. Ora voglio godermi un po’ di vacanze”.
TAMBERI – Gianmarco, campione europeo del salto in alto, fuori dalle Olimpiadi per uno sfortunato infortunio al piede sinistro, è arrivato qualche giorno fa in Brasile per vedere da tifoso i suoi compagni. A fine gara non ha potuto resistere di fronte allo strapotere di Greg, andandolo ad abbracciare nella zona mista della Rai: “Mi ha fatto venire i brividi, ho la pelle d’oca. Mentre facevo il video mi sentivo come se stessi gareggiando io. È un mito”.
CARPI ESULTA – La Gregmania ha coinvolto anche la sua città, Carpi, pronta a fare una lunga nottata per vederlo gareggiare o in televisione o nel catino delle Piscine Campedelli, luogo dove il campione viene ad allenarsi quando non si trova a Ostia o all’estero. Davanti a un maxischermo si sono radunate già prima delle 23:00 circa 500 persone in una sorta di discoteca “improvvisata”, con tanto di cartoline per ricordare l’evento, maschere di cartone di Paltrinieri, musica apportata da Radio Bruno, cocktail e spaghettata. La Finale è stata vissuta in modo molto pacato nonostante si potesse capire come sarebbe finita dopo solo cinque vasche. Gli applausi davano impulso alle terribile virate di Paltrinieri e spingevano Detti verso una grande rimonta. L’arrivo al traguardo ha stretto i carpigiani in un grande urlo liberatorio con le braccia alzate al cielo. La gloria è stata sancita dall’inno di Mameli cantato da tutti i tifosi. Erano presenti anche il sindaco Alberto Bellelli e un paio di giocatori del Carpi (Comi, Lollo, Pasciuti e Sabbione), rientrati in serata da Perugia dopo il KO per 2-1 in Coppa Italia.
MEDAGLIERE – L’Italia grazie a GregOro e a Gabriele è salita a quota 18 medaglie totali in terra brasiliana: 6 ori (205 in tutto), 7 argenti e 5 bronzi. Per il nuoto tricolore è la quinta medaglia d’oro olimpica dopo lo storico tris di Sydney 2000 firmato Domenico Fioravanti (campione nei 100 e 200 metri stile rana, in quest’ultima fu doppietta con il bronzo di Davide Rummolo) e Massimiliano Rosolino (200 metri stile misto) oltre alla vittoria di Federica Pellegrini a Pechino 2008 nei 200 stile libero.
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