Raffaele Bianco, centrocampista del Carpi, si è presentato questo pomeriggio in conferenza stampa allo Stadio Cabassi per parlare del pre-campionato e dell’imminente debutto in Serie B in trasferta contro il Vicenza (sabato 27 agosto, ore 20:30).
Come stai dopo aver superato un infortunio alla schiena che ti ha limitato in pre-campionato?
“Purtroppo nel girone di ritorno di Serie A ho avuto dei problemi ma non ho voluto fermarmi. In estate ne ho discusso con la Società quindi abbiamo deciso di fare una preparazione diversa per recuperare definitivamente. Mi sento meglio, poco a poco ho ripreso a giocare e spero di essere sempre pronto“.
Sul tuo conto le voci di mercato sono solo voci?
“Sono solo voci, come due anni fa. Personalmente ho molta riconoscenza verso questo club. Essere alla quinta stagione al Carpi è una grande soddisfazione e responsabilità“.
Mercato permettendo, ricomincerete con un gruppo solido e formato da otto centenari (Pasciuti, Di Gaudio, Poli, Letizia, Gagliolo, Bianco, Lollo e Romagnoli, n.d.r.). Per voi è un vantaggio?
“Io e gli altri sette ragazzi del blocco storico siamo contenti di avere tutta questa fiducia dalla Società. Partire con una base così solida è sicuramente un vantaggio, ci conosciamo in campo e fuori. Mi sono trovato bene in questi anni, qui ho trovato una famiglia e ne ho costruita una mia“.
C’è qualche squadra favorita, voi compresi secondo alcuni critici?
“Direi Hellas Verona per storia e tradizione, però non mi sembra che abbia ora un organico simile a quello che aveva il Cagliari. Per il resto ci saranno altre cinque-sei squadre che vorranno lottare per il vertice, correndo anche il rischio di sciogliersi lungo la strada. Noi siamo in mezzo anche se ci siamo guadagnati una palma dopo la retrocessione dalla Serie A, quindi qualcuno ci vedrà come un favorito o come un rivale da battere“.
Trovi differenze nel Carpi tra la vigilia della stagione 2014-2015 e questa?
“Due anni fa eravamo incompleti, mancava qualche innesto per completare la rosa. Quest’anno abbiamo più certezze, respiriamo una buona aria ma ciò non significa che all’inizio partiremo forte. Solitamente partiamo lentamente e ingraniamo verso settembre. Non dovranno mancare i nostri tre comandamenti che sono sacrificio, umiltà e intensità“.
La fascia da capitano dovete ancora assegnarla?
“Sì, non c’è stata un’investitura. Io l’ho indossata nell’amichevole a Padova e durante il campionato quando non giocava Zaccardo che, per la carriera e l’esperienza, se la meritava. Se me la ridaranno sarà un onore“.
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