Si dice spesso, ricordando un detto in lingua latina, quanto non sia affatto semplice essere profeti in patria; Eusebio di Francesco c’è riuscito, sulla panchina del Pescara, la squadra della sua città, guidandola nella difficile transizione dall’era Cuccureddu a quella Zeman, che avrebbe poi riportato gli abruzzesi in serie A nel 2012. Diciotto mesi particolari, intensi e bellissimi per l’allenatore ora in forza alla squadra emiliana, culminati il primo anno con la promozione in serie B e confermati poi la stagione successiva grazie ad un ottimo tredicesimo posto nel campionato cadetto, dopo aver a lungo lottato per i play-off. Secondo molti si potevano già intravedere, in quella squadra, le avvisaglie di una delle più belle e divertenti favole di calcio degli ultimi anni, i bianco azzurri di Insigne, Immobile e Verratti che traghettarono la città abruzzese nella massima serie del campionato italiano dopo quasi vent’anni. Eusebio Di Francesco se n’era già andato, partito alla volta di Lecce, guidando per la prima volta in carriera una compagine in Serie A, seppur con scarsi risultati. Esonerato dalla squadra pugliese a inizio dicembre, avrebbe dovuto aspettare solamente pochi mesi prima di essere ingaggiato, il 24 giugno 2012, dai nero verdi di Squinzi, per dare inizio ad una proficua collaborazione che dura tutt’oggi; senza dimenticare mai, tuttavia, le proprie radici abruzzesi e, a maggior ragione, quelle della sua città, colpita, come tante altre, dal terremoto che in questi giorni ha devastato il centro Italia. Questa volta spetterà dunque a lui fare gli onori di casa, preparando al meglio la sfida casalinga in programma domenica sera al Mapei Stadium contro i bianco azzurri di un altro pescarese doc, Massimo Oddo, giunto sulla panchina abruzzese dopo una lunga gavetta tra le giovanili del Genoa e quelle proprio del Pescara. Il tecnico campione del mondo 2006 si presenta a Reggio Emilia con una squadra giovane, consapevole dei propri mezzi, e tremendamente votata all’attacco, come ha ottimamente dimostrato nel corso della prima uscita stagionale contro il Napoli di Sarri, costretto a rimontare due reti allo stadio Adriatico, dopo essersi trovato in doppio svantaggio alla mezz’ora. Ci ha pensato Dries Mertens a salvare la faccia dei campani domenica, impattando con due colpi di genio in dieci minuti le iniziali marcature di Benali e Caprari.
Proprio questi due nomi, oltre a quello di Verre, sono coloro da cui mister Di Francesco dovrà guardarsi maggiormente, soprattutto dopo il rientro da una due giorni europea in quel di Belgrado che ha prosciugato sensibilmente le energie fisiche e mentali dei suoi giocatori. Come ci ha già abituato nel corso della passata stagione, tuttavia, l’allenatore nero verde non dovrebbe cedere alla tentazione del turnover, confermando in blocco la linea difensiva titolare, ripristinata al meglio grazie al rientro di Gazzola, oltre a reintegrare Duncan a centrocampo (scontata la squalifica di Palermo) a fianco di Magnanelli e Biondini, senza tuttavia escludere la partenza di uno tra Mazzitelli e Sensi dall’inizio al posto del capitano, essendo questi rientrato acciaccato dall’impegno di coppa. Gli unici dubbi riguardano dunque il reparto avanzato: praticamente chiusa la cessione di Falcinelli al Crotone, Di Francesco si trova nelle mani più di una gatta da pelare là davanti; il recupero di Defrel, uscito malconcio dalla sfida del Barbera, è ancora in dubbio e il Matri visto giovedì sera, seppur autore di alcuni buoni spunti in velocità, non sembra garantire affidabilità per due partite nello spazio di tre giorni. Spazio allora con tutta probabilità a Trotta dal primo minuto (quest’ultimo dato più di una volta durante l’estate proprio sulla via di Pescara) con Berardi e Politano, altro grande ex della serata, ad agire sulle fasce. Si accomoderà quindi in panchina il neo acquisto Antonino Ragusa, prelevato a titolo definitivo dal Cesena per una cifra complessiva di 2,3 milioni di euro e messosi subito a disposizione del mister, dopo aver svolto, nella giornata di ieri, la visite mediche di rito.
QUI PESCARA Reduce dalla incoraggiante prova con gli azzurri di Sarri, Massimo Oddo sembra intenzionato a riproporre, per quanto possibile, lo stesso undici sceso in campo domenica, eccezion fatta per l’infortunato Coda, che sarà rimpiazzato al centro della difesa dal rientrante Campagnaro ad affiancare Gyomber, con i confermatissimi Biraghi e Zampano sugli esterni. A centrocampo spazio a Brugman, Cristante e Memushaj, per sostenere al meglio il tridente pesante composto da Caprari, Verre e Benali. Solo panchina probabilmente per Manaj, seppur dato per molti come possibile sorpresa dall’inizio. Sul terreno di gioco di Reggio Emilia si sfideranno dunque due moduli e due visioni del gioco, sostanzialmente speculari, due 4-3-3 molto simili, sia in fase di impostazione che di interdizione, dove entrambi i condottieri privilegiano giocatori mobili, adatti ad entrambe le fasi e pronti a svariare su tutto il fronte del gioco. Si preannuncia dunque un match ricco di spunti, probabilmente libero da tatticismi, ma ricco di spazi per la corsa e l’inventiva dei propri interpreti migliori, soprattutto in contropiede.
PROBABILI FORMAZIONI
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Magnanelli, Duncan; Berardi, Trotta, Politano. All. Di Francesco
PESCARA (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Gyomber, Campagnaro, Biraghi; Cristante, Brugman, Memushaj; Verre, Benali; Caprari. All. Oddo